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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


6 maggio 2007

Social Software, Strumenti Per La Collaborazione Online, Percorsi Di Apprendimento: Video Intervista Con Teemu Arina (Seconda Parte)

Teemu Arina: "Nemici giurati? Ora che il mondo è così interconnesso e complesso, penso che le persone che dovrei considerare ideologicamente nemiche rappresentino per me solo dei potenziali collaboratori. Discutere con chi la pensa come me non fa altrettanto crescere quanto parlare con chi ha opinioni diverse.

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Teemu Arina

Quelli che sono i tuoi nemici, rappresentano oggi la risorsa più importante che hai per imparare e riflettere sulle tue idee, grazie al confronto fra differenti punti di vista all'interno di una conversazione. Ogni singolo nemico è importante."

L'apprendimento informale e mobile è stato l'argomento della prima parte della video intervista con il finlandese Teemu Arina. In questo secondo round di domande a bruciapelo e dissertazioni su cosa il futuro ha in serbo per noi, ho stimolato Teemu riguardo ad alcune interessanti questioni; blog, barcamps, unconferences, tecnologie sociali e strumenti di collaborazione online sono l'argomento principale di questa seconda parte.

L'intervista, registrata circa due mesi fa' a Roma durante la visita in Italia di Teemu per partecipare ad una conferenza (tornerà a giugno), contiene riflessioni ed intuizioni estremamente interessanti. Nelle sue risposte brevi ed illuminanti, Teemu descrive ancora una volta le sue visioni su un futuro nel quale condivisione, cooperazione ed interazione umana potrebbero ancora prevalere sulle strutture incentrate sul comando e sul controllo e sulle metodologie d'insegnamento tradizionali.

Io e Teemu, che mi ha intervistato a sua volta, vediamo un futuro ancora dai contorni indefiniti, ma modellabile come non si era mai visto prima, se non in tempi antichi.

Inoltre, vedi di non perderti la vera storia di Santa Claus. Teemu, dopo un incontro con gli aborigeni della Lapponia dove è nata la storia di Santa Claus, ci guida in un breve e magico viaggio come nessuno aveva mai fatto sino ad ora.

 




Intervista di Robin Good a Teemu Arina

I tuoi obiettivi nella vita

Robin Good: Quali sono i tuoi obiettivi nella vita? Cosa vuoi fare su questo pianeta?

Teemu Arina: Ho iniziato a capire meglio quello che volevo fare all'età di sedici anni, leggendo alcune teorie sull'apprendimento, ed ho realizzato che il sistema in cui vivevo non era il migliore... il più efficiente per imparare.

Naturalmente, volevo cambiare il sistema. Ho iniziato ad insegnare a ventisette anni e ben presto ho compreso il valore della mia professione e dell'ambiente di apprendimento.

Penso che queste cose accadano gradualmente. Non posso dare un significato reale alla mia presenza in ogni singolo momento, ma con il tempo e gradualmente sono riuscito a far pensare le persone comunicando il valore di contenuti liberi da vincoli ed Open-Source, il valore degli open media e di tutte le altre cose per cui vale la pena combattere.

E...bene, voglio vedere altre persone portare a compimento questo progetto, voglio aiutarle a comprendere come la tecnologia le può aiutare a realizzare quello che vogliono.



Campo di ricerca

Robin Good: Qual'è il campo di ricerca sul quale trascorri il maggior tempo?

Teemu Arina: Ci sono differenti ambiti, ma principalmente l'apprendimento e gli argomenti correlati: apprendimento informale,apprendimento collaborativo e knowledge building.

Reti e nuove teorie della complessità; ecco in cosa sono impegnato, provando ad incorporare i vari punti di vista. E mi interesso anche di management, specialmente di knowledge management.



Nemici chiave

Robin Good: Chi sono i tuoi nemici principali?

Teemu Arina: Nemici giurati? Ora che il mondo è così interconnesso e complesso, penso che le persone che dovrei considerare ideologicamente nemiche rappresentano per me solo dei potenziali collaboratori. Discutere con chi la pensa come me non fa altrettanto crescere quanto parlare con chi ha opinioni diverse.

Quelli che sono i tuoi nemici, rappresentano oggi la risorsa più importante che hai per imparare e riflettere sulle tue idee, grazie al confronto fra differenti punti di vista all'interno di una conversazione. Ogni singolo nemico è importante. Non riuscirei ad individuare un nemico unico. Non mi piace scegliere i nemici.



Come spiegare i blog a chi non li conosce?

Robin Good: Immagina di dover spiegare in poche parole che cosa sia un blog a tuo zio che non sa niente di teorie dell'apprendimento e vuole sapere se c'è un software da scaricare...in maniera pratica. Puoi descrivermi che cosa sia un blog per le persone che non lo sanno?

Teemu Arina: Un blog è una sorta di iPod nell'ambito dell'editoria. Non è un content management system e non è assolutamente difficile da usare.

Ma non si tratta di una singola tecnologia, è più un approccio. In sostanza hai un sito web personale nel quale puoi pubblicare e condividere discussioni con altre persone, o se vuoi puoi mantenerlo privato, per te o per la tua famiglia. Non c'è una definizione univoca.



Che cosa è un blog?

Teemu Arina: Un blog? Potrebbe essere molte cose ma, per me, all'interno di una organizzazione, un blog aiuta a riflettere. Ad esempio, prendi l'esperienza di David Kolb riguardo ai cicli di apprendimento: se fai una esperienza hai bisogno di tempo per metabolizzarla, e per apprendere davvero devi fermarti a riflettere su ciò che hai appreso. Pensare mentre agisci.

Dopo che hai costruito una sorta di modello astratto, o generalizzazione, di cosa fare, hai un nuovo esperimento dal quale trarre esperienza.

E al giorno d'oggi i blog sono uno strumento davvero utile per la riflessione personale. E' importante, tuttavia, capire che non si tratta di un diario di apprendimento. Non rifletti solo con te stesso ma ti confronti con altre persone, in un ambiente sociale ed interconnesso. I blog ti permettono di ampliare le tue riflessioni in un'ampia rete di interazioni tra persone differenti.

Molto probabilmente farai esperienze migliori di quelle che avresti fatto da solo, in quanto le tue riflessioni sono connesse con i pensieri di altre persone.



Blog e siti web

Robin Good: Ci sono dei siti web e dei blog che segui regolarmente e dove trovi opinioni interessanti riguardo a questi argomenti? Puoi fare qualche nome?

Teemu Arina: Allora, dal lato apprendimento, sicuramente il pensiero di Stephen Downes mi influenza molto; amo il suo modo di mettere insieme pensieri filosofici e di riflettere su ciò che accade nella nostra società.

Sicuramente, mi piace anche George Siemens e il suo lavoro sul connettivismo.

Molti teorici e scienziati pensano che parte delle teorie di George siano mal strutturate e di conseguenza non provate; tuttavia molte di queste le reputo estremamente importanti, soprattuto quelle riguardo la conversazione che dovremmo avere sulla conoscenza e sulla natura in continua evoluzione del sapere e dell'apprendimento.

Ci sono insegnanti, ad esempio in Finlandia, che hanno iniziato a discutere sull'impatto della tecnologia sull'apprendimento ed usano il connettivismo come una delle spiegazioni. Questo è l'importante.

Non considero la scienza come qualcosa di simile ad un libro già scritto. Un libro è un processo che ha una fine, mentre una conversazione o un'interazione attraverso il web sono processi in continua evoluzione...è un sapere dinamico, fluido, basato sullo scambio di opinioni all'interno delle discussioni che sosteniamo.

Un altro blogger che seguo è Robin Good, un amico. Faccio riferimento al suo sito per approfondire che cosa sono questi strumenti di collaborazione virtuale... E soprattutto quali di questi sono gratuiti, quali risultano migliori dopo un'analisi comparativa. Scrive degli ottimi articoli su questi argomenti.

Inoltre, ci sono molte, moltissime persone - circa 200 e più nella mia lista di feed RSS.



Cluetrain Manifesto

Robin Good: Conosci il Cluetrain Manifesto? Amo l'idea di fondo e mi piacerebbe sapere che cosa ti ha colpito.

Teemu Arina: Il Cluetrain Manifesto è stato un libro molto importante per me. Penso che il punto fondamentale evidenziato sia il fatto che i mercati stiano diventando più intelligenti rispetto alle aziende che tradizionalmente li hanno serviti.

Il Cluetrain Manifesto tocca profondamente il rapporto tra le idee di push e pull. Jay Cross ultimamente ha scritto che questo è l'anno del "pull" - quando le cose non sono spinte verso di te, sei tu a tirarle. Gli studenti tirano a sè le conoscenze, i cittadini tirano sè le informazioni. Questo è ciò che sta succedendo.

Il Cluetrain manifesto mette in evidenza i punti importanti che attualmente attribuiscono alle masse una saggezza delle folle. E' una risorsa utile, che corrisponde a ciò che il management all'interno delle organizzazioni ha da sempre colpevolmente ignorato: la saggezza collettiva dei propri dipendenti è più importante della sua capacità di risolvere problemi.

I futuri vincitori saranno quelle organizzazioni in grado di sfruttare la propria forza lavoro e le proprie idee in maniera più libera ed efficiente e ciò gli permetterà di essere sempre un passo avanti rispetto ai concorrenti.

I manager si trasformeranno in nodi attorno ai quali si costruiscono le relazioni, per aiutare i dipendenti a risolvere problemi in maniera più rapida, più che limitarsi ad impartire ordini sul da farsi e più dell'essere l'ultimo anello della catena del problem solving.



Social Software

Robin Good: Che significato ha per te il social software?

Teemu Arina: Che significato? Dunque, io provengo dall'insegnamento, e nel settore dell'e-learning ci siamo troppo concentrati sui contenuti, mentre personalmente mi sono concentrato di più sulla costruzione della conoscenza collaborativa. Da questo punto di vista il social software enfatizza la componente sociale del software.

Dal 2003 mi sono occupato di questo argomento ed ho appreso velocemente che il problema non sta nella qualità del software ma nel suo utilizzo sbagliato. Dobbiamo prestare attenzione ai cambiamenti culturali necessari allo sviluppo dei software, ed è per questo che lavoro nel campo della consulenza.



L'interazione sociale mediata dalla tecnologia

Robin Good: Le tecnologie di comunicazione di oggi ci permettono di condividere informazioni, rimanere costantemente in contatto e relazionarsi. A tale scopo esistevano già da lungo tempo le piazze, i giardini ed altri luoghi. Che cosa sta succedendo oggi di nuovo grazie a queste tecnologie?

Teemu Arina: Ciò che sta avvenendo è lo sviluppo dell'organizzazione più grande mai vista al mondo - si chiama Umanità Incorporata (Humanity Incorporated) e si basa sulle connessioni tra i vari elementi della nostra società.

Finora la tecnologia era stata intesa come capacità di automatizzare i compiti: più tardi sono venute le transazioni di business, così come lo shopping e tutto il resto.

Oggi il ruolo della tecnologia si rivela importante per la collaborazione - come le persone interagiscono e si connettono tra loro; proprio come nelle piazze, dove ci riuniamo ed interagiamo.

Le comunità online sono come le piazze. Ci dobbiamo interessare a come mettere in relazione queste comunità emergenti non solo virtualmente ma dando la giusta importanza alla dimensione reale ed agli spazi fisici; non dobbiamo basarci sull'automazione permessa dalle tecnologie, sulle tecnologie tayloristiche, sull'essere ingranaggi di un'enorme macchina, ma dobbiamo rivalutare l'importanza del contatto umano, dove ci sono persone che domandano e persone che offrono delle risposte.



Strumenti di Collaborazione

Robin Good: Quali sono gli strumenti di collaborazione che utilizzi con maggiore frequenza? Puoi farmi qualche nome?

Teemu Arina: Allora, utilizzo Skype per conversare con persone lontane da me. Mi servo anche di IRC dove frequento molti canali popolari in Finlandia.

Poi utilizzo Dicole, il software sviluppato dalla nostra azienda. E' un Knowledge Work Environment per connettere wiki, blog e feed RSS per creare una blogosfera in miniatura all'interno della propria organizzazione. Lo utilizzo con i miei clienti, con i miei partners e con i miei dipendenti.

Mi servo anche di alcuni strumenti per i meeting virtuali come Centrum, WebEx ed UserPlane. Ho usato anche Elluminate, uno strumento per conferencing.

Tuttavia esistono molti altri strumenti - del.icio.us, Flickr, Places ed il mio preferito, Jaiku che dà informazioni riguardo alla mia presenza agli amici che ho in tutto il mondo.

Durante il mio soggiorno in Italia ho inviato un messaggio su Jaiku per comunicare online la mia posizione. I miei collaboratori possono sapere dove sono, dove andrò e che cosa sto facendo e sanno quando possono disturbarmi o meno.



Indicatori di stato

Robin Good: I tuoi collaboratori come possono vedere se hai un'intervista con me ora e quindi non puoi essere contattato?

Teemu Arina: Dunque, ho dimenticato di inviare il messaggio a Jaiku riguardo questa intervista. Forse, più tardi, segnalerò di aver avuto un intervista con te, così i miei collaboratori ne saranno al corrente.

Robin Good: Quindi sei costretto a segnalare ogni attività della tua agenda? Non c'è un modo automatico con cui comunicare queste informazioni?

Teemu Arina: Utilizzando una rete wi-fi è possibile automatizzare questo processo, comunicando la propria posizione network per network, tutto in modo automatico.

Jaiku raccomanda attenzione nell'informare gli altri del proprio operato, ma sono dell'idea che in futuro tutto sarà più semplice. Puoi segnalare tramite tag RFID i punti di interesse, ad esempio a Roma, registrando le informazioni che ti stanno a cuore. Il tuo cellulare può farlo.

In sostanza si tratta della tua volontà di far sapere agli altri dove ti trovi e puoi condividere queste informazioni con tutto il mondo, oppure solo con amici o familiari.



Barcamp e Unconferences

Robin Good: Che cosa pensi dei barcamp e delle unconference?

Teemu Arina: Sono convinto che dovrebbero essere organizzate più unconference, dove le persone domandano e condividono soluzioni. Il metodo con cui interagiscono e discutono è qualcosa di endogeno, non creato da terze parti.

Ogni città necessita di eventi del genere ma penso che abbiamo bisogno di qualcosa di più che semplici conferenze partecipative e barcamp annuali o semestrali. Abbiamo bisogno di un posto aperto 24 al giorno dove andare per condividere i nostri pensieri. Se sto camminando per le strade della città eterna e mi arriva un messaggio di testo dal mio amico Robin che mi dice che è seduto in un caffè...posso raggiungerlo!



Barcamp e Unconference 2

Robin Good: Che cosa pensi dei barcamp e delle unconference?

Teemu Arina: questo tipo di eventi sembrano poggiare sulla logica del Third Place di Ray Oldenburg. Quando è stata creata, questa idea riguardava cafè, bar e questa sorta di posti, simili ad un barcamp.

Tuttavia, in questi luoghi non si è mai condiviso niente. Se ordino da bere e converso con la persona seduta al mio fianco, non so nulla delle sue idee.

Ed è qui che la tecnologia può aiutarci dando una voce a tutti i presenti in questi spazi, per creare una sorta di buddy list, lista di amici.

Ho una buddy list su Skype e per ogni posto dove vado. E posso vedere chi c'è, cosa c'è di interessante nel suo profilo, a cosa è interessato e crearmi un ambiente supportato dalla tecnologia che facilita l'incontro e l'interazione.



Vantaggi dei luoghi fisici

Robin Good: L'emergere di luoghi sociali nel mondo virtuale ci fa riflettere di più sull'importanza che hanno i luoghi fisici dove poter incontrare persone e condividere delle idee?

Teemu Arina: questo riguarda le teorie dell'apprendimento. Penso che uno dei problemi delle teorie di apprendimento è quello di aver accentuato troppo il ruolo del pensiero individuale.

Invece, costruttivisti, connettivisti e teorici si offrono con un modello di apprendimento che basa il proprio sapere sul contesto e sull'interazione con esso. Oggi grazie alla tecnologia vediamo che l'apprendimento è qualcosa di più, qualcosa che ci permette di condividere davvero ciò che sappiamo.

Così attualmente alcune persone dicono che è stato tutto imparato da qualcos'altro, che tutto è già connesso con qualcos'altro. E il cambiamento, piuttosto che coinvolgere il pensiero individuale, riguarda tutti noi.

E' grazie alla tecnologia che i costi di transazione per condividere idee e sfruttare le risorse fornite da altre persone tendono a zero. Finalmente ci viene permesso di distribuire la nostra conoscenza all'interno di una rete di persone. Gli spazi fisici allora diventano spazi per estendere le reti.

Siamo esseri fisici dentro a corpi fisici - quando per esempio abbiamo una conversazione, posso vedere dai tuoi segnali se sbraito troppo a lungo o se dico la cosa giusta. Questo è il tipo di cose che non posso vedere sul web, ma è solo questione di tempo sino a quando vedremo che questi suggerimenti saranno adottati per condividere davvero una conversazione come quella che stiamo facendo adesso.


Teemu Arina intervista Robin Good sul Software Libero

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A un certo punto, durante l'intervista, ho invertito i ruoli ed ho chiesto a Teemu se, in un ambiente interattivo e cooperativo, volesse "imparare" qualcosa da me.

Non ha esitato un secondo ed immediatamente mi ha posto una serie di domande legate all'apprendimento.

Ecco l'intervista:

Teemu Arina: Mi piacerebbe approfondire la tua visione sul Software Libero. Come sei arrivato a questa posizione? Sei sempre stato aperto alla condivisione delle idee o sei stato illuminato da questo movimento?

Robin Good: Mi è sempre piaciuto condividere le cose. Non c'è sport o attività più appagante che vedere le altre persone che cooperano e traggono vantaggi da questa cooperazione. Da DJ, reporter o musicista, il mio obiettivo è sempre stato quello di far crescere la gioia di vivere in ciascuno di noi per dare la possibilità a tutti di sentire la propria vita piena e dimenticare di essere quì per diventare parte dell'energia che ci circonda.

Sulla base di questi principi, ho sempre amato condividere e quando apprendevo qualcosa di intelligente e di divulgabile non ho mai esitato a renderlo disponibile a chiunque.

Così ho deciso di scrivere le mie idee, sfruttando Internet - inviando email, realizzando un sito web, questo è quello che ho fatto.

In relazione al Software Libero ritengo di essere uno degli ultimi ad aver compreso la sua funzione e ad aver deciso di promuoverlo. Sono ignorante in materia. Solo ultimamente ho scoperto il Software Libero ed il fatto che non sia solo una questione di scaricare applicazioni gratuitamente, ma che racchiude un significato filosofico dietro di se': la volontà di promuovere la libertà individuale.

Le persone questo non lo capiscono e permettono alle aziende di sviluppare software su cui esse hanno il totale controllo, un controllo che si sta estendendo su tutto ciò che facciamo; è difficile rendersene conto ed infatti continuiamo ad usare questi software.

Promuovere il Software Libero significa promuovere l'uso e la modifica dei software da parte di chiunque, e non solo dalle aziende che lo hanno creato.



Robin Good sulle tecnologie mobile a supporto dell'apprendimento

Teemu Arina: Quale pensi che sia il ruolo delle tecnologie mobili a supporto dell'apprendimento?

Robin Good: Interrompere l'insegnante. Questo è il ruolo delle tecnologie mobili in un ambiente di apprendimento. Disturbare, interrompere, diffondere suoni non appropriati. Questo è quello che fanno oggi.

Per il futuro, sono invece molto entusiasta. Forse tu puoi aiutare la mia mente ad aprirsi in questa direzione, perchè sto resistendo alla moda di avere l'ultimo gizmo con tre antenne, cinque schermi e così via.

Utilizzo il telefonino da dieci anni per le solite cose: chiamare, inviare SMS e basta.



Robin Good sul futuro dei dispositivi mobili

Teemu Arina: Che cosa pensi del futuro di questo settore - avremo un dispositivo con molte funzionalità, differenti strumenti ognuno con delle proprie funzioni, oppure queste tecnologie spariranno e diventeremo come dei cyborg, pieni di tecnologia all'interno del nostro corpo?

Robin Good: Penso che succederanno tutte queste cose insieme, a seconda dei desideri di ogni singola persona.

Così ci saranno soluzioni che permetteranno di implementare nuove connessioni, non attraverso software, ma per moduli, per creare il miglior strumento di comunicazione che veramente soddisfa le esigenze degli utenti. Avrà una web-cam o meno?. Non ne ho idea ma penso che sarà estremamente personalizzabile.



Robin Good Riguardo Ai Cambiamenti Sociali Causati Da Blog e Wiki

Teemu Arina: Quando è arrivato il telefonino, il reale cambiamento è stato quello sociale. Prima il telefono era il centro della famiglia, il telefono di famiglia. Ora i telefoni sono diventati cose personali, una cosa molto personale.

Questo è il maggiore cambiamento, che nessuno aveva predetto. Quale pensi che sia il cambiamento maggiore avvenuto con i blog e gli wiki che non era stato predetto?

Robin Good: Essenzialmente, ritengo che grazie a questi strumenti, le persone siano più consapevoli delle cose e dei problemi, anche perchè scrivono e per scrivere devono pensare ed effettuare delle ricerche; oppure leggono, ma divengono curiose per trovare le risorse di cui hanno bisogno.

In generale molte persone pensano di più, fanno più ricerche, e molte più domande trovano una risposta. Il cervello planetario finalmente si sta svegliando da quell'eterno sonno in cui era caduto. Questo è quello che penso stia accadendo socialmente. Sei d'accordo?

Teemu Arina: Si, ritengo che stia accadendo proprio questa cosa, il pensiero Universale.

Robin Good: Questa è una cosa solo sociale o tocca altri aspetti?

Teemu Arina: Bene, potrebbe essere che la nostra realtà è solo una fantasia delle conoscenze che utilizziamo e definisco le conoscenze come un atto di raccolta di fantasie, di nuove fantasie e punti di vista.

 

Grazie Robin - Torniamo a Teemu



Come secondo Teemu Arina avviene il processo di apprendimento

Teemu Arina: Non dobbiamo pensare all'apprendimento come ad un punto da raggiungere. Noi costruiamo un'intera struttura ed la scienza attorno all'idea di punti da raggiungere. Ma io penso che la conoscenza sia ciò che rende la vita una vita piena di significato. La conoscenza è l'atto di creare cose che non ci sono. E' come vedere cose che non ci sono all'interno di una roccia.

Michelangelo quando creava le sculture dalle rocce, vedeva una forma in quella rocce, e scolpire era l'atto di creare una bella struttura all'interno della roccia. E' quello che stiamo facendo ora Robin, con le tecnologie sociali - noi stiamo vedendo rocce ovunque e stiamo rivelando le forme nascoste in queste roccie.



Teemu Arina Narra la storia di Santa Claus

Robin Good: Voglio chiederti un'ultima cosa, e riguarda il dono straordinario che hai condiviso con me ieri, qui a Roma. Sai di che cosa sto parlando vero?

Teemu Arina: Ah, la storia di Santa Claus.

Ok, te la dirò. In Lapponia c'è una piccola comunità chiamata Sami, venuta in Finlandia dalla Russia o da qualche altra parte. Vivono con le renne, e hanno anche la storia di Santa Claus.

Sai che Santa Claus ha il suo cappotto rosso con le strisce bianche e nelle foreste finlandesi da cui arriva, cresce il fungo Amanita che è rosso con puntini bianchi.

Ed il fungo amanita è tossico, crea delle allucinazioni. Devi sapere che però le renne mangiano questi funghi ed il loro corpo ha la capacità di eliminare le tossine. Così gli sciamani bevono la pipì di queste renne ed hanno la sensazione di volare. E' da qui che nasce la storia di Santa Claus che vola con le renne.

Ed il fatto che Santa Claus scende dal camino, deriva ancora dalle loro abitudini di vita. Infatti, vivono in tende con un buco nel mezzo dove si trova il camino.

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Teemu Arina e Robin Good - Roma - Marzo 2007




Chi è Teemu Arina

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Teemu Arina è partner e CEO di Dicole, una compagnia che si occupa di comprendere il ruolo sociale delle tecnologie nel lavoro conoscitivo e nell'apprendimento di rete nelle organizzazioni. Teemu è programmatore, insegnante, consulente, telelavoratore, mentore, interprete, autodidatta ed un artista che nutre un profondo interesse nell'Open Source, nell'apprendimento di rete, nella collaborazione, nel lavoro cooperativo, nel social software, nei sistemi auto organizzanti, nella complessità, nelle reti e nelle altre tecnologie emergenti.

 
 
 
 
 
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