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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


26 gennaio 2007

Intervista A Robin Good: Diventare Editori Di Se Stessi - Quando, Come, Perché?

Condividere per diventare competitivi insieme. Desiderare la propria indipendenza economica scegliendo un percorso difficile che con il tempo ti porterà al successo. E quel successo non misurarlo solo in termini di soldi, ma nella tua capacità di rendere le persone felici, felici perchè indipendenti economicamente, felici perchè capaci di crescere e far crescere, felici perchè consapevoli delle proprie potenzialità che tu sei stato in grado di attivare, di promuovere e di difendere.

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Tutto questo è Robin Good. Se desiderate conoscerlo un pò di più, se desiderate diventare editori di voi stessi e comprendere più a fondo che cosa sia MasterNewMedia, vi consiglio di leggervi la trascrizione dell'intervista di Stefano Vitta a Robin registrata durante il BarCamp a Roma, intervista disponibile anche in versione .mp3.

 

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Photo credit: Mike Mattinson

Stefano Vitta: Benvenuti al fon-cast numero 8. Oggi è sabato 20, e io mi trovo nel parcheggio dell'edificio che sta ospitando il BarCamp di Roma in compagnia di Robin Good, microeditore e autore del blog Masternewmedia. Intanto mi scuso per i possibili rumori di fondo proprio perché stiamo registrando all'aperto. Ciao Robin ci vuoi raccontare come è cominciata la tua avventura?

Robin Good: Un saluto a tutti i foneros Stefano, siete veramente dei grandi con questo progetto. Non posso che farvi dei complimenti quindi. Prima di tutto una dritta, perché questo nome che mi sono trovato fra le gambe, di masternewmedia, non è facile né da scrivere, né da capire, né da ricordare, però ti dò un'anteprima, solo per i tuoi ascoltatori: se tu vai su www.robingood.com mi trovi uguale. Questa è la novità del 2007. Siamo riusciti a comprare, pagando milioni di dollari, quello che ci apparteneva dall'inizio.

Come sono arrivato a questo? Io sono un ragazzo di 49 anni che ha lavorato per tantissimo tempo nei vari settori della comunicazione, dalla fotografia, all'illustrazione..a fare l'art-director, a lavorare per Silvio Berlusconi quando nei primi anni batteva con Dallas con i programmi della RAI, facendo promozione televisiva, costruendo station-breaks. Ho lavorato nelle radio private negli anni che abbiamo lanciato la sfida ai media tradizionali, era il '75-'76, fino ai primi anni '80. Tutte esperienze che mi hanno fatto conoscere un po' vari aspetti della musica, essere disk jockey, a parlare a un microfono, a presentare informazioni: io ho vissuto tanti anni di queste cose qui, fino a che sono, diciamo, maturato professionalmente diventando consulente delle organizzazioni internazionali, quelle tipo.. che aiutano quelli che muoiono di fame, la FAO..



Stefano Vitta: Organizzazioni no-profit

Robin Good: Bravissimo! Qui Roma è come una piccola Ginevra, come Washington: c'è un conglomerato di queste. Quindi, siccome che ho avuto la fortuna di studiare alcuni anni all'estero e di conoscere bene l'inglese, quando si è trattato di mettere su la mia piccola società, che non sapevo bene dove direzionarla, erano i primi anni del desktop publishing, parliamo dell'88, ho detto: il mio mercato potrebbe essere quello delle aziende, delle organizzazioni internazionali, perché non solo posso dare il mio talento di comunicatore a loro, ma posso fare del bene al mondo, aiuto i poveri, quelli che non hanno, così almeno pensavo al tempo.

Quindi mi sono dato da fare in questo campo, dove ho imparato tantissimo, e, non appena sono nati CD-ROM e poi dopo Internet, mi sono subito interessato di come potevo condividere con altri le cose che imparavo lungo il cammino, perché darle solo a chi mi pagava mi sembrava quasi uno spreco.

Quindi, quando è stato? '98-'99 la DVN e altri hanno cominciato a inventare sistemi, non li chiamavano neanche blog, li chiamavano Edit-this-Page, che era praticamente un blog, un misto tra un blog e un wiki. Ho cominciato a sperimentare queste cose. Ho visto che era forse troppo complicato gestire un grafico, avere un webmaster, non mi volevo sporcare troppo le mani, e mi sono lanciato in una newsletter. Ho detto: ma sai, se ho proprio voglia di scrivere tanto vale che scrivo e mando via e-mail. Questa cosa mi risulta normale e così ho cominciato ogni settimana a mettere insieme le cose più interessanti che trovavo.



Stefano Vitta: Robin il tuo blog affronta moltissimi argomenti, ma il canale che sicuramente mi piace di più è quello in cui tu spieghi come fare le cose, passo passo, dove trovare le informazioni più utili, i vari tutorial per utilizzare diversi software e come organizzare le informazioni per delle presentazioni etc.

Robin Good: Mi fa piacere che mi domandi questa cosa Stefano, sul serio, perché
il mio scopo vorrebbe essere di caratterizzarmi di più, di non essere solo quello che parla dei new media o delle cose che non vanno bene e che si potrebbero cambiare con le nuove tecnologie, ma proprio di aiutare quelli che come me vogliono diventare indipendenti dal lavoro 9-5 con un salario alla fine del mese col quale pagano solo l'affitto, la benzina e poi stanno daccapo a 15. Quindi il vero scopo che tu mi dai la possibilità di illustrare in questo momento un attimino è proprio quello di aiutare i microeditori, piccole persone, individui che senza aiuti esterni oggi, se hanno un minimo di interesse, se hanno coltivato nei loro anni giovani una passione, che fosse per il calcio o che fosse per la biotecnologia più avanzata, non ha importanza...se loro hanno passione, un interesse penso che il web dia una possibilità concreta di renderti un po' indipendente dai lavori spesso alienanti che siamo costretti a fare per mantenerci in vita oggigiorno.



Stefano Vitta: Nel 2006 il Time ha dedicato il suo prestigioso titolo di uomo dell'anno agli utenti del web, per l'esplosione del fenomeno del web 2.0, la pubblicazione di video su YouTube, i blog, le foto su Flickr, contenuti prodotti dagli utenti. In Italia il fenomeno è ancora embrionale, ma sono sicuro che i talenti italiani saranno in grado di recuperare. Tu cosa ne pensi? Cosa consigli?

Robin Good: Assolutamente si. Basta comprare un po' di biglietti d'aereo o di
nave, girare un po' il mondo e vedere la vita come è fatta da altre parti. Basta spegnere e tirare giù dalla finestra tutti i televisori che avete, smettere di leggere i giornali, smettere di andare a vedere quei film di merda che propongono nelle sale e poi avrete quel tantino di soldi in più per scoprire quello che altri ragazzi del mondo scoprono, perché la loro differenza quale è? Che loro non stanno fino a 30 anni a casa loro.

Se ne vanno in giro per il mondo, lavorano da Mc Donald, la sapete tutti la storia che vi raccontano sempre. E' vero: vanno ad affrontare la vita con occhi più curiosi, meno preoccupati - ma mi pagheranno alla fine del mese? - non hanno questa preoccupazione, se la risolvono giorno dopo giorno. Questa attitudine verso la vita può fare di noi piccoli sulla rete, noi italiani, dei personaggi più competitivi con quello che vediamo altrove, viaggiare, parlare altre lingue, scoprire cose.



Stefano Vitta: Parole sante, Robin, ma probabilmente qualcuno che sta ascoltando
potrà dire, si si, facile a dirsi, ma poi al farsi. Qualche consiglio pratico per cominciare.

Robin Good: Farsi più domande sulle cose.



Stefano Vitta: Essere più curiosi

Robin Good: più curiosi si. Se tutti ti dicono che una cosa è in una certa maniera cercare di vedere se è proprio così o se ci sono altri modi di vederla. Io penso che l'altra cosa è di rimpiazzare un po' il sistema della scuola che abbiamo e cercare di imparare delle cose che siano utili, non che mi rimangano solo delle nozioni con le quali faccio poco.



Stefano Vitta: Un principio fondamentale della filosofia del web 2.0 è proprio la condivisione, a mio avviso, con il progetto Fon, lavoriamo per condividere parte della nostra connessione attraverso il wi-fi ma anche condividere appunto informazioni, condividere idee per trarre vantaggio tutti, un concetto che deve essere ancora compreso dalla maggioranza, il fatto che io non debba più tenermi tutte le informazioni strette ma posso condividerle con gli altri e gli altri condividerle con me per generare ricchezza.

Robin Good: Siamo costretti un po' dal sistema, dalla società a essere in
competizione gli uni con gli altri, ci hanno incastrato in questa gabbia però non ci rendiamo conto che siamo in questo videogame di "mo' appena ti giri ti frego qualcosa". Quindi se uno o per ispirazione o perché l'ha deciso di sua volontà condivide... io trovo che sia una gioia così bella perché per me è gioia vederti contento, che mi chiedi un'intervista, mi chiedi di darti uno strappo con la moto, a me vedere un'altra persona col sorriso... non c'è niente che mi dà tanto quanto quello.



Stefano Vitta: Ma questo vale anche per le aziende? Vale anche da un punto di vista commerciale?

Robin Good: Secondo me da un punto di vista commerciale condividere idee non
toglie niente perché non c'è nessuna idea che uno genera così istantaneamente dal nulla nella sua testa. E' perché hai seminato tante cose, hai visto, poi si rimescolano e ti viene la tua idea. Quindi se tu alimenti questo circolo di idee, non fai altro che arricchire le tue stesse possibilità, che altri facciano lo stesso con te...



Stefano Vitta: Robin io ti ringrazio per questa interessantissima e piacevole chiacchierata. Ricordo ancora il tuo blog, www.robingood.com, il nuovo dominio. Invece il sito di fon, www.fon.com, dove gli utenti possono iscriversi alla nostra community e trovare tutte le informazioni relative al nostro progetto, e infine il blog gestito da me in italiano blog.fon.com/it. Un saluto a te da tutta la community dei foneros.

Robin Good: Un saluto grandissimo a te Stefano. Grazie di questo spazio veramente perché non so se me lo merito.



Sempre durante il BarCamp Robin Good è stato intervistato da Elisabetta Locatelli per DOLMedia TV.

Ecco il video dell'intervista:



Clicca qui poi per vedere l'intero intervento di Robin Good al BarCamp.

 
 
 
 
 
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