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13 luglio 2006

Proprietà Intellettuale O Condivisione Della Conoscenza ?

I "Professionisti" in ogni campo si dividono in due categorie: Chi condivide la conoscenza e chi la protegge. Chi la protegge e la tiene per sé crede nel valore della "Proprietà Intellettuale". I prodotti della loro mente devono essere difesi con cura. Nessuno deve rubare le loro idee.
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Photo credit: Linda Bucklin

Ma diciamoci la verità -- se il nostro unico "vantaggio strategico" fossero le nostre idee, probabilmente le sorveglieremmo. Derek Sivers di CDBaby scrive in questo post:

"E' davvero divertente ascoltare le persone quando sono così protettive rispetto alle loro idee. (Le persone che vogliono che io firmi un NDA per dirmi anche le idee più semplici.)

Per me, le idee non hanno valore fino a quando non vengono rese reali. "


 

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Photo credit: Kathy Sierra

Si, ci sono alcune eccezioni importanti, ma per la maggior parte di noi, è l'implementazione di un'idea che conta, non l'idea in sè. Anche coloro che creano qualcosa di rivoluzionario sintetizzano il lavoro di altri e poi compiono un salto creativo che si basa però sempre sull'esperienza passata di altri.

Quindi non conta l'idea in sé per sé ma,

  • Come applichiamo queste idee
  • Quanto creativi siamo.
  • Quanto utili siamo.
  • Quanto coraggiosi siamo.
  • Quante competenze tecniche abbiamo.
  • Quanto anticipiamo quello che i nostri utenti ameranno.
  • Quanto impareremo dalle idee e dal lavoro di altri.

Dalla mia prospettiva e da quella dei miei coautori non conta l'idea, conta quello che un'idea può fare per gli altri.

Anche se siamo i primi ad avere un'idea specifica e da proteggere, nel momento in cui la riveliamo anche tutti gli altri l'avranno.

La "proprietà intellettuale" non è più il vantaggio principale.

Inoltre spesso succede che abbiamo un'idea originale fino a che non scopriamo che altri, in maniera indipendente, hanno avuto la stessa idea.

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Photo credit: Tina Rencelj

Ho scoperto alcune ottime discussioni su questo ed altri blog (di persone che desiderano condividere le loro idee). I seguenti estratti vengono da post recenti e meno riguardo l'argomento:

Open Source Creativity dal blog Martini Shaker per creativi, di Jeremy Fuksa:

"Ho lavorato con un direttore creativo che era terribilmente paranoico riguardo al rivelare segreti commerciali o qualsiasi altro tipo di vantaggio creativo ai competitor. Ma tutti questi segreti di cui era preoccupato, tutte queste cose di cui aveva paura di non poter più controllare erano informazioni che potevano essere ottenute liberamente. "

"Caso: Un mio vecchio collega mi inviò un messaggio via IM perché non ricordava come aggiungere canali alpha ad un documento Photoshop. Questo direttore creativo si scatenò contro di me perchè stavo dando dei segreti commerciali ad un competitor."

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Photo credit: Brian C

Il post di Jeremy puntava ad un altro di Creative Generalist di Steve Hardy (un altro blog importante). I post di Steve linkava al post di Mark Cuban, che parla di come Mark creda che il suo "vantaggio di conoscenza" non venga dal comprare, o inventare qualcosa di nuovo, ma dal cercare e consumare la stessa informazione che è disponibile liberamente a chi la desidera.
Il blog di Information Management di Karl Nelson, ha un post intitolato Open Source Knowledge dove è scritto:

"Qualche anno fa quando ero professore ho parlato della durata della conoscenza. Il nocciolo della questione era che l'informazione diventa "rafferma" in maniera rapida, specialmente nel mondo tecnologico. Non c'è nessun vantaggio a mantenerla bloccata.

Il valore, nello spazio dell'informazione e della conoscenza, sta nel condividere quello che conosci.."

Ed infine, Karl fa riferimento ad uno dei miei blog favoriti di Evelyn Rodriguez. In Open Source Knowledge & Innovation, Evelyn cita dal libro di David Maister, "The Trusted Advisor":

"Le conclusioni a cui molti consulenti arrivano è che dobbiamo stare molto attenti a donare le nostre idee.

La verità è che la competenza è come l'amore: tu la distruggi se non la doni."

Non si tratta del detto secondo cui "nessuno di noi è più intelligente di tutti". Si tratta invece del fatto che ognuno può essere competente riguardo a cose differenti; non in quanto "team", ma come individui con ciascuno il proprio interesse. Se io aiuto te e te aiuti lui, e poi lui aiuta lei, presto o tardi qualcuno in questa reazione a catena farà qualcosa di cui beneficerò in maniera diretta o indiretta.

Questo metodo funziona nel caso di un software open-source, dove gli sviluppatori contribuiscono e beneficiano del risultato degli altri. Perché questo non potrebbe succedere anche in cose che non sono collegate al codice. ?

Poche settimane fa, ho dato uno sguardo più da vicino a Webstock, ed ho voluto includere slide e quiz su quello che era successo durante la conferenza. Ma ciò che mi ha colpito durante la settimana è stato il numero di "segreti" condivisi da tutti questi professionisti e quanto sono stati di aiuto ai diretti competitor, coloro che combattono per gli stessi clienti e lavori.

Alla fine, io credo che qualunque persona là, abbia compreso quali siano i benefici nel far andare il mondo avanti, esperienza dopo esperienza.
Miglioreremo tutti nel momento in cui inizieremo a guardare alla conoscenza non più come amanti gelosi.

Il nostro successo non si basa su quello che inventiamo, ma su quello a cui pensiamo.

[Link correlato: Bill Kinnon riguardo al tema del Web generoso. Bill si sta soffermando molto su questo argomento ultimamente. Io ne sono un fan.]



Pubblicato originalmente da Kathy Sierra il 10 giugno 2006 con il titolo "Mosh Pit as Innovation Model" sul suo sito "Creating Passionate Users".

L'autore

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Photo credit: Wellington Perl Mongers

Kathy Sierra è coautore di Head First Java e Head First EJB. Si è interessata di teoria dell'insegnamento fin dal momento in cui è diventata una sviluppatrice di giochi. Più recentemente è stata master trainer per Sun Microsystems, insegnando agli istruttori java di Sun come insegnare le ultime tecnologie ai clienti. Insieme al suo partner Bert Bates, sta sviluppando e producendo una serie di libri per O'Reilly. E' anche il fondatore di javaranch.com, che è andato molto vicino a vincere un Jolt Cola award lo scorso anno ed ha vinto il Software Development Magazine Productivity Award.

 
 
 
 
 
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