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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


16 settembre 2005

Blog E Giornalismo Online Di Successo: L'Esempio Di Roland Piquepaille

Roland Piquepaille è uno dei blogger di ZDNet, portale che fa parte di CNET, la più grande società editoriale a livello mondiale che si occupa di tecnologia.

Il suo nuovo blog ufficiale su ZDNet si chiama "Emerging Technology Trends" (ETT) e si trova su http://blogs.zdnet.com/emergingtech/.

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Photo credit: Ophelia Cherry

Il nuovo blog approfondisce gli articoli quotidiani in materia di tecnologia, su ciò che Roland reputa interessante e gli fornisce ulteriore motivazione, prestigio, visibilità per ciò che ha sempre fatto.

Io l'ho intervistato subito dopo che lui ha saputo la novità.

 

Secondo Roland, "ZDNet mi ha dato completa libertà in merito agli argomenti dei quali voglio scrivere".

Il blog precedente di Roland sulla tecnologia, Primidi, continuerà ad essere aggiornato, sebbene il suo formato sia cambiato dal 3 Settembre. Ora, sul blog originale di Roland, gli articoli conterranno solo un'introduzione ed un collegamento alla storia completa che comparirà nel suo blog su ZDNet.

Ecco un esempio: "Future computerized lie detectors", l'articolo presente sul blog originale di Roland, è solo un'introduzione all'articolo completo pubblicato su ZDNet.

Dunque Roland Piquepaille adesso è un giornalista?

Lui dice: "Non credo. Sono sempre un blogger, ma con una maggiore visibilità..."

Seguo Roland da due anni a questa parte ed in passato l'ho intervistato sul futuro della collaborazione online e degli strumenti per la conferenza sul web, sono contento di congratularmi con lui e gli chiedo il permesso di poter parlargli online.

Sfortunatamente la registrazione non è un gran che, sia per la qualità dei nostri microfoni, sia per lo strumento (HotRecorder) che ho deciso di testare ed usare per la registrazione, che non hanno lavorato come avrebbero dovuto. Quindi ci ho messo un po' per trascrivere la nostra conversazione durata 35 minuti e che pubblico qui.

Roland ci fornisce una visione interessante della sua nuova carriera come media blogger e condivide delle informazioni difficili da trovare riguardo alla sua popolarità, ai suoi metodi di lavoro ed obiettivi.

Robin Good: ...Oggi ho qui Roland Piquepaille da Parigi, Francia, uno dei più grandi blogger in materia di tecnologia, che ha scritto su molti argomenti interessanti dal 2002, se non mi sbaglio. E' giusto Roland?

Roland Piquepaille: Sì, è giusto, ho cominciato nell'Aprile del 2002.

RG: Cosa ti ha portato a cominciare questa avventura nel campo del blogging e perché ti occupi di questo, innanzitutto?

Roland Piquepaille: Beh, all'inizio era solo perchè avevo un sacco di tempo dopo aver ristrutturato la mia azienda, quindi avevo molto tempo ed anche molto interesse per le nuove tendenze nel campo scientifico e tecnologico.

Il fatto è che nella mia azienda mi occupavo sempre di sviluppo software per supercomputer e non avevo davvero tempo per fare quello che mi interessava.

Quindi da quando ho scoperto di avere uno strumento che mi permetteva di condividere i miei interessi con altre persone, mi sono detto "perché no?" e ho cominciato a scrivere un paio di cose al giorno che mi interessavano davvero e che non imitavano il resto delle cose già scritte.

Non si tratta di notizie che trovi anche sugli altri blog, bensì di cose che avranno un impatto sul nostro futuro. Magari tra cinque, dieci o vent'anni.

Ecco come ho iniziato questa avventura come blogger, non pensavo certo che sarebbe durata o che avrei avuto un pubblico, ma a quanto pare invece sì. Così ho continuato.

RG: Davvero! Infatti io sono qui oggi per complimentarmi e congratularmi pubblicamente con Roland per il suo ottimo lavoro, anche perché non ho scelto di parlare con lui per caso, ma per una ragione ben precisa: qualche giorno fa ho ricevuto un'email contenente il suo traffico mensile, che lui invia regolarmente ai suoi abbonati, in quell'email lui annunciava anche una cosa piuttosto grossa per qualsiasi blogger che si occupa di tecnologia.

Roland, ci vuoi dire che cosa è successo per cui io sono così orgoglioso di intervistarti?

Roland Piquepaille: Ecco, dunque, tre settimane fa ho ricevuto un'email da Dan Farber, il caporedattore del portale dei blog di ZDNet, che mi chiedeva se volevo diventare redattore di un blog specifico su ZDNet a proposito di tendenze tecnologiche.

ZDNet, che fa parte della rete di CNET, ha molti blog relativi all'IT, che parlano di computer, di sicurezza e di qualsiasi altro argomento inerente alle tecnologie attuali. Riguardo alle tecnologie del futuro, loro ogni tanto scrivono qualcosa sulle nanotecnologie o sulla robotica, perché è esotico, perché è buffo o semplicemente strano, ma in effetti non hanno nessuno che parli delle nuove tendenze tecnologiche, ecco perché si sono rivolti a me. All'inizio ero confuso, mi chiedevo come mai un tizio che leggevo su molte riviste da quindici anni circa mi stesse chiedendo di scrivere per un blog di ZDNet. Dunque ho deciso di dargli un'occhiata e ho scoperto che ZDNet voleva espandere il suo elenco di blog, ora ne hanno quindici ed io, dopo circa undici settimane, ho firmato un contratto, abbimo deciso il format ed ora le mie idee sulle tendenze tecnologiche vivono all'interno del portale di ZDNet dal Primo Settembre. Ovviamente, tre anni fa sarebbe stato incredibile pensare che un grande impero editoriale come ZDNet-CNET, una società da due miliardi di dollari, mi avrebbe contattato per crearle un blog.

RG: Sono assolutamente d'accordo con te, infatti sono curioso di farti altre domande. Quindi tutto questo è nato per caso? Avevi avuto un colloquio con Dan Farber di ZDNet precedentemente?

Roland Piquepaille: No, no. Non lo sapevo. Mi ha detto che ci stava pensando perché mi leggeva da un po' di tempo, ma no, non lo conosco, non l'avevo mai visto.

RG: Conoscevi qualcuno alla ZDNet?

Roland Piquepaille: Conosco un paio di persone di ZDNet in Francia, ma non conosco nessuno negli Stati Uniti.

RG: Ma mi sembra di ricordare che hai lavorato o contribuito alla ZDNet come giornalista, in passato.

Roland Piquepaille: No no, mai.

RG: Ah, va bene. (Robin ride) Volevo solo esserne sicuro. Bene dunque, è assolutamente fantastico. Quindi inizialmente come hai reagito a quell'offerta?

Roland Piquepaille: Inizialmente mi sono detto che era talmente incredibile che lo avrei proprio voluto fare. Subito dopo mi sono grattato la testa e ho detto: è troppo bello per essere vero? Perché, varie volte, negli ultimi tre anni, ho ricevuto degli attacchi da parte di produttori o cose del genere. Quindi mi stavo chiedendo se fosse davvero lui in persona oppure se si stesse trattando di un imbroglio, ora è facile fare cose così, ma ho controllato tutte le intestazioni nel suo messaggio iniziale, gli ho risposto e lui mi ha riscritto nuovamente. Quindi era chiaro che si trattava davvero di lui e ho accettato immediatamente.

RG: Quand'è che il tuo cervello ha ricominciato a pensare? Quando hai capito che non era un sogno, hai cominciato a pensare che tipo di contratto volevi, o se i soldi sarebbero stati una questione primaria o completamente secondaria?

Roland Piquepaille: Devo dire che si trattava di una questione un po' secondaria, perché sapevo che loro avevano un budget limitato per quel progetto e che danno dei compensi, hanno una struttura per i compensi che è la stessa identica per tutti quelli che hanno i blog su ZDNet, tranne che per i veri giornalisti del gruppo ZDNet. Quindi la questione finanziaria non era quella principale. Sto continuando, infatti, a fare ciò che facevo prima ma con appena un po' più di soldi, ecco.

RG: Sì, quindi questi soldi in più non cambiano in modo significativo tutte le entrate che percepisci dai tuoi blog, giusto?

Roland Piquepaille: No no, non cambiano significativamente le mie entrate. Al momento guadagno con Google AdSense ed un po' con il programma Blogads. Ma non riuscirei a vivere di questo. Al momento vivo con il mio lavoro di consulenza, non con il blogging.
Soprattutto perché vivo al centro della Francia, con tutte le spese che questo comporta. Se vivessi in un piccolo paese, probabilmente ci potrei vivere con la mia attività di blogger, perché non dovrei sostenere tutte quelle spese necessarie per vivere in una capitale come Parigi o Roma.

RG: Esattamente quello che mi interessa: le persone in grado di capire che Internet offre davvero la possibilità di uscire dal sistema tradizionale delle otto ore lavorative, se hanno in mente qualcosa di interessante, o qualcosa di cui sono appassionati, c'è davvero la possibilità (con i dovuti sforzi) di stabilità finanziaria scrivendo online. Io sono molto serio nell'indicare persone come te come modelli iniziali e tangibili per gli altri. Quindi vorrei sapere la tua sincera opinione su questa realtà di pubblicazione indipendente come risorsa di autosostentamento. Tu pensi che sarà possibile? Pensi che sia irragiungibile? Cosa ne pensi?

Roland Piquepaille: No, io credo davvero che che questo sarà molto possibile. Personalmente, conosco alcuni blogger civici qui in Francia che vivono con la loro attività di blogger e di giornalismo. Possono vivere parlando del loro distretto di Parigi ed ottenere sponsorizzazioni locali e cose di questo genere. Tutte queste persone non guadagnano tanti soldi, ma si mantengono con questo tipo di lavoro. Più passa il tempo, più vedo che questo accade. La penso davvero come te, che questo sia un tipo di lavoro ben diverso da quello tradizionale delle otto ore lavorative. Alcuni giorni si può lavorare diciotto ore, altri giorni neanche una, dipende da come ci si organizza e si pianifica il lavoro. Sicuramente però non si tratta della solita giornata lavorativa di routine. E' sicuramente uno stile di vita molto diverso; esattamente l'opposto di quello che ti offrono le grandi aziende.

RG: Grazie per aver condiviso con noi le tue idee. Ci dici per favore, per i nostri ascoltatori, gli URL dei tuoi blog? Perché magari non tutti ti conoscono, sebbene tu sia sicuramente molto famoso.

Roland Piquepaille: Il modo più facile per scoprire l'URL su Internet è "blogs", B-L-O-G-S punto ZDNet punto com. Dunque è piuttosto facile. Da lì potete andare su emerging technology ed arrivate al mio blog, altrimenti potete vedere un'anteprima di ciò che scrivo per ZDNet sul mio blog, che è Primidi, P-R-I-M-I-D-I punto com, dunque anche questo è piuttosto facile. L'altro mio blog è "blogworkers.com" B-L-O-G-W-O-R-K-E-R-S punto com.

RG: Molto bene, dalle tue parole e da quello che vedo online mi sembra di capire che tu usi buona parte di ciò che è contenuto del tuo blog negli articoli di ZDNet. Dunque in qualche modo puoi utilizzare due volte quello che scrivi. Mi puoi spiegare un po' meglio come funziona?

Roland Piquepaille: Beh, ciò che scrivo su Primidi è solo l'introduzione della storia che è sul portale di ZDNet. Quindi l'introduzione e le idee, diciamo il primo paragrafo, stanno nel mio blog, con un link al portale di ZDNet che contiene tutto l'articolo.

RG: Benissimo, ho capito. Ci vuoi dire come pensi di aver fatto a diventare un blogger così di rilievo? Cioè: quali sono le tue doti naturali e quali sono quelle doti che hai acquisito e che pensi di aver potenziato maggiormente per arrivare dove sei ora?

Roland Piquepaille: Veramente a me è sempre piaciuto scrivere, sia in Francese che in Inglese e circa tredici anni fa ho cominciato a scrivere la prima newsletter interna alla mia società. A quel tempo non c'erano gli strumenti per il blogging, veniva fatto tutto tramite UNIX con degli script personalizzati ed ogni volta che dovevi cambiare l'aspetto della newsletter era un bel guaio e mi portava via un sacco di tempo.

Però, davvero, sono state queste capacità nello scrivere e questa curiosità di scoprire cose nuove che mi hanno fatto cominciare...E dopo non saprei, era molto allettante il fatto che i miei scritti venissero ripresi da blog più grossi che mi citavano e si riferivano a me. Allora ho iniziato il mio blog, ottenendo un accordo con Howard Rheingold per scrivere articoli sul blog di notizie "Smart Mobs", dove sono uno dei quindici redattori.

Dunque ho creato il mio pubblico gradualmente ed ora, devo dire che è piuttosto emozionante vedere che la cifra corrispondente alla popolazione di una piccola cittadina è in effetti il numero dei miei lettori giornalieri. Naturalmente si tratta di persone sparse in tutto il mondo e questo lo rende ancora più lusingante. Non solo. Con questo lavoro si trovano un sacco di nuovi contatti e si conoscono molte persone interessanti. Anche molti amici, come te; ho amici in tutto il mondo.

A volte, quando parlo di un prodotto di cui non ha ancora parlato nessuno, spesso ricevo un'email dal direttore generale, o chi per lui, in cui mi dice "wow, prima normalmente sul nostro sito venivano cinquanta persone al giorno, mentre ieri, grazie al tuo articolo ne abbiamo avute duemila!". Ad esempio, ieri è venuto a trovarmi un ragazzo dalla Scozia. Circa un anno fa avevo parlato di uno dei suoi prodotti e ora ho un'ottima bottiglia di whisky di malto singolo che mi ha portato! Non sono soldi, ma molte volte gli amici ed i regali sono meglio dei soldi!

RG: (Robin ride) Sì, ottimo! E' assolutamente bello. Quindi cosa consiglieresti tu ai nuovi arrivati o a quelle persone che si impegnano per ottenere visibilità con i loro blog? Hai qualche consiglio da dare sulle regole principali che hai imparato negli ultimi tre anni?

Roland Piquepaille: Beh, la prima cosa è il contenuto. Perché se non hai il contenuto, chi verrà a vederti? E' ovvio, ma significa anche che se parli come tutti, delle stesse notizie, come ad esempio la nuova versione di Microsoft Windows, sarai solo uno dei centomila blogger esistenti che ne parla.

Dunque la cosa principale è il contenuto originale, o qualcosa che non si trova facilmente in giro.

Se nel tuo blog prendi e distribuisci tutti i titoli principali tratti dalle tue fonti, qual è il valore aggiunto che fornisci? Nessuno! Quindi devi avere qualcosa da aggiungere, qualcosa che serva da complemento, che spicchi e che renda le tue notizie ed i tuoi articoli differenti da quelli di chiunque altro.

Ad esempio, nel mio caso, io ho uno strano formato per un blog perché ho solo un articolo giornaliero che contiene un'idea che viene da un giornale, od un articolo presente nella carta stampata, o da una rassegna stampa, qualsiasi cosa. E' il mio approccio editoriale. La mia unicità viene dal fatto che io mi leggo tutto ciò che è stato scritto sull'argomento che ho scelto, controllo la letteratura scientifica in merito e quello che ne hanno detto gli altri prima. Aggiungo anche alcuni riferimenti per la consultazione, in modo da avere un contenuto con molto valore aggiunto e che non si trova nemmeno sul Wall Street Journal, ad esempio. A volte è molto molto preciso.

A volte vedo che i miei articoli vengono citati da altri, perché mi dicono che questo riassunto ha più valore di tutta la storia completa originale che hanno letto su di un importante quotidiano.

Ecco la prima cosa.

La seconda cosa è, ovviamente, la regolarità (pubblicare articoli regolarmente).

Poi arriva la questione dell'essere citati dagli altri. Il fatto è che, quando ho cominciato, nel 2002, probabilmente c'erano blogger sei o sette volte in meno rispetto ad oggi. Credo che non ce ne fosse nemmeno un milione o due, allora. Adesso i numeri sono cambiati molto: ci sono da quindici a diciassette milioni di blog oggi, ma molti di quelli non li definirei professionali. Ciò che mi caratterizza e che mi fa ricevere link dagli altri è anche il fatto che voglio condividere con i miei lettori nuove cose sulla tecnologia che non si riescono a trovare facilmente. Secondo me questo è un buon modo per farsi conoscere. Tu fornisci una notizia unica che viene vista dagli altri blogger e giornalisti ed ecco che loro cominciano a citarti.

Non penso che questo sia più difficile ora di quanto non lo fosse nel 2002, oggi come allora, ciò che conta è trovare un argomento specifico, un tema od una nicchia di cui nessun altro si occupa. Per esempio, se crei un blog sui "mouse per computer", potresti scrivere qualcosa di cui nessuno ancora parla.

RG: Prima hai detto che il tuo pubblico è l'equivalente degli abitanti di un piccolo paese, ci puoi dare delle cifre, così ci possiamo fare un'idea della tua popolarità?

Roland Piquepaille: Robin, secondo Radio Userland, produttore del software per il mio blog, ho tra le duecento e le duecentocinquantamila pagine visitate al mese. Mi aspetto ora che questo numero diminuisca significativamente perché, anche se la gente continuerà a venire sul mio blog, i miei scritti completi sono sul blog di ZDNet.

RG: Quali altre questioni possono essere rilevanti per diventare un bravo blogger od un giornalista indipendente online? Ci sono altri strumenti che hai usato per ottenere la tua popolarità? Oltre al contenuto di qualità ed alla regolarità delle pubblicazioni online, usi qualche altro metodo o approccio specifico per aumentare la popolarità od ottenerla in modo più veloce?

Roland Piquepaille: No, è tutto qui. L'unico altro strumento che uso davvero è un correttore automatico. La qualità è essenziale e per questo controllo sempre due volte tutti i dati che pubblico e mi assicuro che non ci siano state sviste. Se il tuo blog è pieno di errori, informazioni vecchie o termini inappropriati, ad esempio, io, personalmente, non lo leggerei.

Quindi non ho altri strumenti particolari che uso, a parte il correttore automatico ed il mio motore di ricerca preferito.

RG: Bene, te lo chiedo (e non ho mantenuto alcun segreto con te in passato), perché ho visto che ottenevi molto traffico grazie a Slashdot, in modo ripetitivo e quasi sistematico, direi. Quindi a me sembrava un metodo, conscio od inconscio, per ottenere quella popolarità e visibilità che hai ora. Non so se questo abbia giocato un ruolo cruciale nel farti arrivare a ZDNet, però sicuramente ti ha dato molta rilevanza e visibilità. Io stesso sono stato molto umile verso Slashdot, dopo aver chiesto in giro come funzionava la cosa, nello sforzo di fornire alcuni degli scoop che scrivo di tanto in tanto. Senza fare trucchetti, ho sottoposto alcuni pointer interessanti, che non erano stati pubblicati su Slashdot. Penso di averlo fatto una decina di volte, ma, per motivi che davvero non capisco, i mei brevi articoli che ho suggerito sono sempre stati rifiutati. Quindi sono curioso di imparare da te qualcosa che mi potrebbe aiutare.

Roland Piquepaille: Secondo me le mie storie sono state davvero uniche e, una volta che gli editori di Slasdot hanno capito ed apprezzano il valore che hai come fonte, tutto diventa molto più facile. Per avere spazio su Slashdot, non puoi mandargli l'ultima guerra di Linux contro Mac contro Microsoft, perché ci sarà sempre qualcun altro che ne parla. Devi davvero prendere un argomento che nessun altro ha trattato.

Anche per me, se una storia è già stata trattata da, diciamo venti riviste al mondo, per me non è un argomento abbastanza buono. Voglio un argomento non completamente originale ma che almeno non sia stato ancora ampiamente trattato dalla stampa. Ecco, forse è per questa ragione che sono stato citato da Slashdot tra le due e le otto volte al mese (!!!) e, sì, mi rendo conto che questa sia una buona cosa...ma ci sono anche molti oppositori di Slashdot che vengono dopo di te e che ti hanno scoperto in quel modo.

RG: Capisco. Infatti io sono stato molto invidioso della tua abilità di inviare i pointer a Slashdot dei tuoi bellissimi articoli e nel vedere che ottenevi un traffico incredibile da questo. Devo dire però che una grande soddisfazione l'ho avuta ottenendo un traffico maggiore dei tuoi record tutto da solo e senza essere mai stato citato da Slashdot nemmeno una volta.

Roland Piquepaille: (Roland ride) Sì, ma, vedi, il tuo blog ha un formato diverso, ha un argomento unico e godi del beneficio di fare parte del gruppo di Lockergnome, che contribuisce ad ampliare ulteriormente l'impatto e la tua visibilità. Quindi non c'è da meravigliarsi se anche tu sei conosciuto e se anche tu ti sei creato un pubblico molto fedele.

RG: Grazie Roland, apprezzo il tuo commento. Prima di arrivare alla fine della nostra bella conversazione di oggi, vorrei chiederti: sembra che tu ti svegli molto presto la mattina, per essere in grado di fare quegli articoli, se davvero fai tutta quella ricerca e quei controlli; quanto ci metti prima di pubblicare un articolo: quattro, cinque, sei ore? Mi sto sbagliando di molto?

Roland Piquepaille: Da quando comincio a leggere le notizie sull'aggregatore RSS al momento in cui scelgo un argomento possono passare circa tre o quattro ore, dopodiché passa circa un'altra ora e mezza o due ore, o anche di più, prima della pubblicazione finale. Quindi in tutto ci metto circa sei ore, sì.

RG: Tu fai in modo di avere le tue notizie pronte a degli orari specifici, ad esempio prima di pranzo, o giù di lì?

Roland Piquepaille: No, non proprio.

RG: Quindi se ti arrivano nell'arco delle 24 ore di un qualsiasi giorno tu sei soddisfatto?

Roland Piquepaille: Sì.

RG: E i tuoi articoli vengono pubblicati più o meno alla stessa ora ogni giorno o c'è molta differenza di orari?

Roland Piquepaille: C'è molta differenza negli orari. A volte ho un articolo che non ho fatto in tempo a pubblicare il giorno prima, quindi lo scrivo e lo pubblico al mattino in Francia. Altre volte, se ho un pranzo di lavoro, o una conferenza, scrivo alla sera. Quindi non c'è uno schema fisso. L'unico schema è l'approfondimento ed il tempo che impiego nella scelta dell'argomento.

RG: Pubblichi anche il Sabato e la Domenica?

Roland Piquepaille: Sì.

RG: Bene. Per concludere, vorrei chiederti se hai un desiderio segreto. Cosa hai in mente, riguardo alla pubblicazione ed alla scrittura, che vorresti realizzare? Hai qualche sogno?

Roland Piquepaille: Sì, vorrei essere accettato alla ZDNet come un giornalista di tecnologia importante e riconosciuto come Steve Gillmor, David Berlin e gli altri. Ecco il mio più importante traguardo che vorrei raggiungere.

RG: Molto bene e grazie per averci dedicato il tuo tempo oggi e per aver condiviso con noi le tue informazioni. Ti sono molto grato perché, lo ripeto, vorrei aiutare il più possibile le persone che vogliono sfruttare questi nuovi media, queste nuove tecnologie per pubblicare, per condividere, per imparare a ricercare e vogliono farne l'uso migliore per diventare più capaci mentalmente di capire la realtà intorno a noi e non vederne una visione filtrata e sfuocata, così come ce la dipingono i media tradizionali, inoltre vorrei vedere persone più sorridenti e felici perché nella vita fanno finalmente quello che hanno sempre voluto.

Personalmente credo che per me sarebbe la soddisfazione più grande vedere qualcuno che ci riesce.

Tu infatti sei una grande ricompensa per me ed un grande esempio di vita per gli altri. Sebbene io non abbia fatto nulla per aiutarti ad arrivare dove sei ora, sono contento di essere uno dei tuoi amici online e di avere qualcuno come te a cui posso rivolgermi e chiedere cose liberamente in qualsiasi momento. Devo dire che sei sempre stato molto disponibile e generoso con le tue risposte. Grazie di tutto, le mie sincere congratulazioni ed eccoti il microfono per qualsiasi commento finale. Grazie Roland.

Roland Piquepaille: Grazie a te Robin e un saluto dalla Francia a tutti i tuoi lettori!

 
 
 
 
 
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