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20 febbraio 2008

Comprendere I Nuovi Media: La Tetrade Di Marshall McLuhan E La Risposta Di Robin Good


Ogni esperto di comunicazione dovrebbe riflettere, come ha fatto Marshall McLuhan, sulla natura dei nuovi media che abbiamo creato intorno a noi.

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Photo credit: (c) Yousuf Karsh - edited by Robin Good

La persona che devo ringraziare per avermi introdotto in questo cammino intellettuale si chiama Teemu Arina, un giovane imprenditore finlandese, studioso e analista dei nuovi media che, a dir la verità, sfugge a qualsiasi tentativo di classificazione professionale. Durante il suo ultimo viaggio di lavoro a Roma, in cui doveva tenere un discorso ad una delle tante conferenze a cui è invitato a partecipare, è riuscito a trovare un po' di tempo per incontrarmi e per parlare di quegli argomenti di cui entrambi siamo tanto appassionati, come la tecnologia intesa come mezzo per diffondere la cultura .

Le domande che mi ha fatto, probabilmente ispirate dalla presenza del suo nuovo amico, Adrian Guzman, studente del McLuhan Program in Culture and Technology, sono state impegnative come tutte le questioni di cui si interessa Teemu. Aanche Adrian verso la fine del video ha parlato di una questione molto interessante: l'importanza dell'utilizzo dei mezzi di informazione per sensibilizzare i bambini. Poi ha anche detto la sua sulla questione della nostra capacità di usare impianti elettronici nel corpo umano.

La questione della tetrade, che Teemu ha proposto in questo breve video, riguarda il significato intellettuale che Marshall McLuhan ha dato a questo termine, parlando degli effetti dei media e della tecnologia sulla società.


"Il vero scopo della tetrade è quello di creare una "comprensione simultanea" degli artefatti e dei loro surrogati. La creazione di una tetrade richiede all'utente di lottare per raggiungere un equilibrio psichico tra spazio acustico e spazio visivo, equilibrio che richiede uno sforzo cognitivo notevole sia dell' emisfero destro che dell' emisfero sinistro del nostro cervello."

(Fonte: Anthony Hempell - The Tetrad Concept)



Quelle che seguono sono quattro domande molto impegnative legate appunto al concetto di tetrade. Quando ti puntano una telecamera in faccia e ti sparano certe domande senza nessuna introduzione riesci a capire quanto sia in forma il tuo cervello e sopratutto se quello che pensi sui media rappresenta qualcosa di concreto. A un certo punto l'obbiettivo non è più dare la risposta giusta ma riuscire a riassumere in poco tempo la marea di pensieri e concetti che ti frullano in testa.

Le questioni originali sugli effetti dei media su cui si basa il concetto di tetrade di Marshall McLuhan sono:

1) Cosa permettono di espandere?

2) Cosa rendono obsoleto? Cosa recidono? Cosa rimuovono?

3) Quali nuove opportunità offrono?

4) Cosa succede se si superano i limiti?

 

 

La Tetrade di Marshall McLuhan Sugli Effetti Dei Media




Teemu Arina: OK Robin, cosa permettono di espandere secondo te?

Robin Good: Espandono l'opportunità di connettere. Ormai siamo nell'età dell' homo-contextus, un concetto molto vicino a quello del mio homo-connectus, ... significa che ci stiamo avvicinando velocemente al giorno in cui saremo in grado di fare scambi e di trovare persone che la pensano come noi con una facilità e una velocità impensabili fino a qualche tempo fa.

E' un grande salto. Quindi lasciamo le cose come stanno.




Teemu Arina: Sono d'accordo, e allora cosa rendono obsoleto? Cosa recidono? Cosa rimuovono?


Robin Good: Rendono obsoleta la distanza e la verticalità creata dai media tradizionali.

Questa distanza crolla su sé stessa perché mostra tutta la sua debolezza. Perché è arrivato il momento in cui i nuovi media cominciano a sostituire la tradizionale comunicazione a senso unico intesa dall'alto verso il basso. Ormai le persone possano dire la loro, possono comunicare con le aziende attraverso altri mezzi di comunicazione e tutte quelle tecniche pubblicitarie di facciata, quelle che propongono slogan molto glamour ma in cui nessuno si rispecchia realmente, si stanno lentamente sgretolando come un castello di sabbia.

Così è questo quello che viene reciso.




Teemu Arina: Bene, quali nuove opportunità offrono?

Robin Good: Offrono a tutti l'opportunità di diventare delle persone comunicative, di diventare parte di questa conversazione planetaria e di questa ricerca globale, del desiderio che hanno tutti di non essere più solo un numero, di non essere dipendente dalle autorità che ci dicono cosa fare e quando farlo, prima di tutto la scuola, poi il lavoro e poi la tua nazione.

Ora puoi partecipare, avere più possibilità di fare le cose che ti piacciono e di scrivere qualcosa al riguardo, oppure di contattare gente che è interessata agli stessi argomenti che piacciono a te. Ora puoi associarti a loro, incontrarli, cercare di cambiare le cose, tutto questo è ora diventato qualcosa di veramente tangibile.




Teemu Arina: OK, l'ultima domanda è: cosa succede se si superano i limiti? Se la gente si immerge troppo in questi nuovi media, se si fa prendere la mano e comincia a dimenticare tutte le attività della vita reale? In questo caso, non ci sarebbe un rivolgimento? Non ci dobbiamo preoccupare?

Robin Good: Beh, se proprio mi costringi a parlarne ti devo dire che io non mi preoccupo più di tanto di questo aspetto che, al contrario, è sempre al centro dell'attenzione dei media tradizionali. Avviene invece un grande sconfinamento proprio da parte dei media tradizionali, che tentano ancora di prendere il controllo di Internet per cercare di invertire questa tendenza e di riproporre quella struttura dall'alto verso il basso di cui parlavamo prima e con la quale abbiamo avuto a che fare fino ad oggi. Stiamo perdendo un sacco di opportunità. Questo è l'unico tipo di sconfinamento di cui ho paura e di cui continuerò ad avere paura.




Teemu Parla Del Ruolo Delle Nuove Generazioni



Teemu Arina: Wow, le nuove generazioni...

Gli artisti del futuro.

Mi auguro che vivano un'esistenza più piena e più lunga di quanto siamo riusciti a fare noi.. così avranno più opportunità e potenzialità.




Robin Good: Allora Teemu, immagina di poter viaggiare nel tempo fino al 2020 e immagina il mondo che vorresti. Che ruolo giocano i bambini nella tua visione?

Teemu Arina: è una domanda difficile.

Robin Good: Provaci.

Teemu: Ormai c'è la moda del Baby Boomer, le nuove generazioni mi fanno preoccupare perché devono portare avanti tutte quelle sovrastrutture di cui stiamo parlando oggi, tutte quelle sovrastrutture che sono state create da noi e di cui probabilmente ci dimenticheremo quando saremo diventati le generazione anziana del futuro che mi chiedi di immaginare.

Penso perciò che sia una cosa impossibile da fare senza le nuove tecnologie.

Dovremmo veramente preoccuparci di aiutare i nostri figli a capire che queste tecnologie possono essere utilizzate per risolvere i veri problemi, le reali questioni della vita di tutti i giorni e che queste tecnologie non devono essere utilizzate solo in modo superficiale.

Insegniamo loro ad approfondire la questione per cercare di capire come affrontare i problemi che si troveranno davanti.

Questo è quello che ho intenzione di lasciare alle nuove generazioni.




Robin: E così, se potessi osservare come vanno le cose nel 2020, come vorresti vedere i bambini? Se potessi disegnare questo futuro, i bambini giocherebbero gli stessi ruoli che hanno adesso? Se non è così, che ruoli dovrebbero avere?

Teemu: Beh, questa è una domanda troppo difficile. E' una questione davvero spinosa...quindi mi stai chiedendo quali tipi di ruoli diversi potrebbero svolgere?

Robin: Sì, Teemu.

Teemu: OK.

Spero che il passato sarà presente nel loro futuro, in modo che non dimentichino tutti i gravi errori che abbiamo fatto noi.

E se qualcosa si dovesse ripetere, anche dopo generazioni e generazioni, vorrà dire che abbiamo fatto gli stessi errori di oggi o almeno molti degli stessi errori.

Quindi mi auguro che questa nuova generazione utilizzi la tecnologia per capire come connettere il passato con il futuro.

 

Adrian Guzman su: Giovani e Uso consapevole dei Media + Futuro Elettronico



Teemu: Cosa vorresti tu dalle nuove generazioni? Che tipo di vita vorresti per loro?

Adrian Guzman: Mi piacerebbe molto che le nuove generazioni fossero più consapevoli.. penso a mia figlia o agli altri bambini; un giorno dovranno preoccuparsi del fatto che questi nuovi media sono qui proprio per loro; in un certo senso è come se fossero la loro seconda pelle.

Si...dovrebbero avere consapevolezza di tutto ciò.

Teemu: Ma allora i media sono davvero il messaggio?

Adrian: Certo che si. Ed è diventato anche un messaggio di culto. Voglio dire che ormai è diventata una cosa normale confondere la vita reale con quella digitale, quindi in un certo senso siamo diventati noi stessi una sorta di estensione naturale dei mezzi di comunicazione elettronici.

Penso davvero che le nuove generazioni potrebbero e dovrebbero esserne più consapevoli.




Teemu: Cosa significa per te la lettera 'E'?

Adrian: Elettricità ed elettronico, entrambi. Educazione elettronica, vite elettroniche, diversità elettroniche. E' una lettera molto importante.



Teemu: Certo, quindi il requisito minimo per l'utilizzo di questa nuova tecnologia è di disporre in primo luogo di energia elettrica, giusto?

Adrian: Si, ma noi abbiamo già energia elettrica nel nostro corpo; è una cosa molto importante da tenere in considerazione.



Teemu: Vero, vero. Quindi, i nuovi media basati sull'elettricità potrebbero diventare un'estensione del nostro corpo...

Adrian: Sì, certamente. Credo proprio che sia così e si potrebbe iniziare anche sfruttando le nostre sinapsi. Questa si che sarebbe una gran bella soluzione.






Il video è stato registrato da Teemu Arina

 

Scritto da per MasterNewMedia.
 
 
 
 
 
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