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30 novembre 2010

Trasformare Una Passione In Un Business Online: Storie Ed Esempi Di Successo Dal POP Campus - Parte 1

Come si fa a trasformare una passione personale, un interesse o un problema che ti assilla in un business di valore online? Quanto tempo ci vuole ad individuare una nicchia che funzioni ed a pianificare la strategia da seguire? Quali sono le difficoltà principali che si incontrano nel voler affrontare questa sfida? Cosa è che richiede più tempo?

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Photo credit: Robin Good

Queste sono solo alcune delle domande che ho rivolto ai cinque ospiti speciali che ho avuto il piacere di ospitare nell'ultimo webinar dal vivo dedicato a far vedere progetti web nati utilizzando la strategia di pianificazione e marketing che chiamo la "Formula di Sharewood".

Questa strategia si basa su tre punti cardinali:

1) Individuare una nicchia caratterizzata da un problema, esigenza o interesse specifico che abbia forte affinità con una propria conoscenza, esperienza o passione,

2) creare valore tangibile per coloro specificamente interessati in questo argomento, andando oltre la dimensione del blog nel creare contenuti e strumenti di reale utilità,

3) instaurare una "conversazione" estesa nel tempo, che ti dia l'opportunità di "ascoltare" e capire ciò che gli appassionati alla tua nicchia desiderano di più.

Proprio l'opposto di quanto vediamo fare intorno a noi o di quanto ci venga insegnato nelle più prestigiose scuole di marketing e di business.

Mentre lì ci viene insegnato il "creare un'idea o un prodotto" e poi lo "spingere" attraverso il marketing nel mercato, l'approccio da seguire oggi è quello di creare prima valore, credibilità, fiducia e, fornendo un aiuto reale ai propri potenziali clienti, alimentare un seguito crescente di appassionati fans, e poi di ascoltare sinceramente le esigenze e le frustrazioni di questi fans di modo da poter creare per loro proprio quei prodotti e servizi di cui hanno realmente bisogno.

Un business alla rovescia, dove bisogna diventare prima utili e virtuosi e soltanto dopo aver conquistato fiducia e rispetto aiutando e fornendo grande valore ai propri fans, si passa alla fase di "monetizzazione" e guadagno continuando a dare valore tangibile.

Lo so, all'inizio, sembra un controsenso, ma i fatti dimostrano che quest'approccio non solo funziona, ma quasi sempre offre anche opportunità di crescita e guadagno assai più interessanti dei modelli di monetizzazione e business adottati online fino ad ora (AdSense, pubblicità, affiliazioni, servizi a pagamento generici, infoprodotti, ebook, etc.)

Se ti interessa capire e sentire direttamente cosa ne pensa chi questo percorso lo ha già iniziato a fare, troverai in questo articolo pane per i tuoi denti.

Ho invitato infatti Alessandro Bruzzi, Simone Ardoino e Manuel Taddei, autori di tre servizi web costruiti sui principi che ho elencato prima, a rispondere ad alcune domande a bruciapelo sui loro progetti, per aiutarci a capire le reali difficoltà e strategie necessarie per mettere in piedi, con successo, un progetto web come il loro.

Ascolta con attenzione cosa queste persone hanno detto, e non perderti la seconda parte di questo report, disponibile da domani sempre qui, su MasterNewMedia Italia, con altri progetti web e le storie mai raccontate fino ad oggi, che li contraddistinguono.

 

 

Trasformare una Passione in un Business Online: Storie ed Esempi di Successo dal POP Campus - Parte 1

- Introduzione ai Top of the POPs

- Come Offrire un Servizio di Pubblica Utilità: SOS Tariffe

- Come Trasformare la Passione in un Business: CrearePassaparola

- Come Offrire Aiuto Sincero ed Assistenza ai Tuoi Fans: SOS Truffe

 


Introduzione ai Top of the POPs

Ciao a tutti, sono Robin Good.

Questo è Top of the POPs, il webinar dedicato a canalizzare, a passare ai raggi x e sotto torchio cinque progetti web che sono nati sotto una stella speciale: la formula di Sharewood.

Vale a dire la strategia, l'approccio a costruire valore, a costruire un seguito di fans, individuare una propria nicchia attraverso l'intercettazione di un problema, un interesse od un'esigenza specifica per creare poi dei prodotti e servizi intorno a ciò che i tuoi fans veramente necessitano.

In questa prima parte (Parte 2) ti farò conoscere i primi tre dei cinque progetti speciali nati nel POP Campus e ti presenterò le persone che stanno dietro questi progetti.

 


Come Offrire un Servizio di Pubblica Utilità: SOS Tariffe

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Il primo dei cinque progetti che vado a presentare è SOS Tariffe.

SOS Tariffe è rappresentato da Alessandro Bruzzi che è il fondatore di questo progetto.

Ti dico che cosa è e che cosa fa SOS Tariffe.

Alessandro prima di tutto ha trovato due soci in gamba: un partner commerciale molto simpatico che si chiama Alberto Mazzetti de un tecnico programmatore, Giuliano Messina.

SOS Tariffe è il loro progetto dedicato ad aiutare le persone a scoprire qual è la tariffa migliore per tutta una serie di servizi diversi.

SOS Tariffe è nato con l'ADSL.

Se vuoi capire chi è meglio tra FastWeb, Infostrada, Wind ecc, vuoi vedere qual è l'offerta più giusta per la tua zona, tenendo presente quante email devi mandare o quanto usi internet, lo puoi fare in maniera assolutamente interattiva dando le tue specifiche ed SOS Tariffe metterà a confronto tutti i servizi degli operatori disponibili per poi farti scegliere quello che fa veramente al caso tuo.

Da questo modello dell'ADSL, SOS Tariffe ha usato lo stesso motore, la stessa logica per fare un confronto ad esempio di tutte le tariffe di Internet mobile, i conti correnti, la TV, l'energia elettrica, il gas ed i prestiti. Questi servizi continuano ad aumentare.

SOS Tariffe si propone come l'interlocutore ideale per poter aiutare chiunque a scoprire la tariffa che più si adatta al suo interesse ed alle sue esigenze.

Se la domanda che ti viene spontanea è capire come fanno a guadagnare ed a trarre profitto su questo servizio Alberto e Alessandro, la risposta è: Ogni volta che un cliente sceglie uno di questi servizi - quindi acquista o si iscrive a Fastweb o a Tim, piuttosto che ad un altro servizio - SOS Tariffe guadagna una piccola percentuale sulla transazione eseguita.

Il bello è che non paghi di più l'operatore che hai scelto, anzi molte volte se lo fai attraverso SOS Tariffe potresti trovare delle offerte o scegliere delle opzioni particolari per cui paghi di meno di quello che avresti pagato da un'altra parte.

Inoltre, acquistando attraverso SOS Tariffe, loro riescono a guadagnare una piccola percentuale su ognuno di questi contatti che vengono fatti, quindi il servizio di analisi e di comparazione è assolutamente gratuito.

Il guadagno per loro avviene soltanto quando scegli, dando fiducia ai dati che loro ti mettono a disposizione, di acquistare un servizio che è per te su misura.



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Robin: Alessandro, visto che sei uno studente speciale - un po' sui generis riguardo le esperienze che hai fatto insieme a me, perché non le abbiamo svolte all'interno del POP campus dato che ancora non esisteva quello italiano quando ho iniziato a darti una mano - quali sono stati i contributi che io ti ho dato che hanno potuto fare la differenza?

Non mi voglio nascondere dietro ad un dito.

Alessandro, con l'aiuto di Alberto, aveva in mente un'idea già vincente di per sé, io non ho avuto altro che la fortuna di incontrarli e di inserirmi in un discorso che era già nato, non ho dato loro il "la" in questa cosa.

Alessandro, in cosa pensi il mio contributo abbia fatto la differenza nel progetto che stai facendo?



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Alessandro: Il progetto sicuramente aveva un'idea già di per sé.

Il problema era come implementare le diverse cose: come mostrare i risultati alle persone, quali informazioni mettere, come disporle, come organizzarle anche nella parte redazionale per creare un valore maggiore, con più utilità per le persone.

Sicuramente in questo ci hai aiutato tantissimo.

Questo è il primo punto fondamentale.

Il secondo punto fondamentale è stato il lato della monetizzazione.

Come è successo su Nanoda (lo trovi nella Parte 2 di questo report in uscita domani su MasterNewMedia), avendo lo stesso prodotto, ma ottimizzando meglio il modo in cui si può guadagnare, si riescono a d ottenere dei risultati anche del 30- 40% superiori al passato.

Esempio pratico: adesso stiamo lavorando su delle pubblicità all'interno della parte redazionale ed abbiamo un margine di miglioramento che, come abbiamo visto con Robin, è di oltre dieci volte.

Quindi, sicuramente adesso applicherò i consigli che mi hai dato per ottimizzare ancora anche il lato economico, non solo il lato del valore.



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Robin: Un'altra domanda a bruciapelo è questa: visto che tu il POP Campus non lo hai vissuto come i normali studenti che sviluppano un progetto da zero e lo portano avanti, quali sono stati secondo te gli handicap del non aver seguito un percorso "più strutturato"?

Hai perso qualcosa rispetto agli altri? Se sì, cosa?



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Alessandro: Assolutamente sì purtroppo.Però il Campus, come hai ricordato tu prima, è nato dopo.

Noi siamo partiti molto tempo fa e banalmente, come insegni nel POP Campus, bisogna individuare bene la propria nicchia.

Noi all'inizio, e fino anche a poco tempo fa, questo ragionamento lo facevamo in modo molto approssimativo.

Creavamo anche dei servizi a nostro avviso utili, che però ci rubavano tempo, risorse e soldi, che non avevano quel riscontro positivo in pubblico, perché avevamo analizzato male la nostra nicchia.

All'inizio anche a livello tecnico abbiamo dovuto imparare tutto da soli, senza avere un nostro angelo che ci aiutava e ci diceva: "Guarda che io ho già provato questa cosa, ti posso consigliare questo perché per la tua esigenza va bene."

Abbiamo dovuto crearci tutto da soli, quindi il tempo è stato sicuramente maggiore ed abbiamo fatto tantissimi sbagli, sia a livello di prodotto, sia a livello di monetizzazione.

 





Come Trasformare la Passione in un Business: CrearePassaparola

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Mi lancio nel prossimo progetto che è quello di Simone Ardoino: CrearePassaparola.



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Robin: Simone, visto che la maggior parte delle persone non sanno niente di CrearePassaparola, ti introduco dicendo soltanto che sei l'ultimo della cucciolata del POP Campus italiano prima edizione che ha visto luce quest'anno.

Tu sei uno di quelli che sono andati più avanti e meglio e stai già mettendo le punte delle dita in acqua.

Ci vuoi dire in un minuto cos'è CrearePassaparola e quale esigenza stai cercando di intercettare?



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Simone: Il mio progetto nasce con l'obiettivo di aiutare le persone, le aziende e chiunque abbia un'attività offline, a migliorare le proprie vendite attraverso un utilizzo dei social media e del passaparola online.

Io fin da piccolo sono stato sempre appassionato a come fanno le persone a spargere la voce su qualcuno o su qualcosa.

Nel tempo questa passione è diventata un po' come una fissa, una curiosità, che mi ha portato ad analizzare i fattori che facilitano il passaparola.

Infatti, nel primo video che offro come contenuto di valore sul sito, racconto un piccolo aneddoto che mi è successo a lavoro quando il mio capo è entrato nel mio ufficio facendomi questa domanda: "Simone, che senso ha mettere un iPhone dentro un frullatore, accenderlo e trasformare il tuo iPhone in un mucchio di polvere?"

All'inizio sono rimasto un po' schifato della sua affermazione, ma poi mi sono ricordato che poco prima gli avevo girato un video virale dove si vedeva un tizio di mezza età che si divertiva a frullare oggetti come bilie, palline da golf, telefoni cellulari, e quant'altro nel suo frullatore

Il mio capo a quel punto mi chiese: "Simone,capisco che questi siano dei video divertenti ed interessanti, ma non mi starai mica dicendo che quei quattro ragazzini che li guardano possono realmente essere interessati ad acquistare un frullatore, vero?"

Quello che il mio capo forse ignorava, è che quel video è riuscito ad avere qualcosa come quattro milioni di visualizzazioni su YouTube e che l'azienda in questione, che ha deciso di promuovere i suoi frullatori in questo modo, ha aumentato in pochi mesi le sue vendite di oltre il 600%.

La società si chiama Blendtec e su YouTube si vedono dei video di questo scienziato pazzo - che tra l'altro è anche il proprietario della Blendtec - che frulla di tutto: cellulari, iPhone, rastrelli ed ha creato questo effetto virale veramente fortissimo all'interno della rete.

Diciamo che da quel momento è scattato qualcosa in me.

Un'idea, il desiderio di cercare di esplorare e capire come funzionassero questi benedetti blog, forum e social network, per capire quali sono le regole che regolano il passaparola all'interno della rete.

Dopo aver iniziato le mie ricerche, ho iniziato a pensare che forse le cose che avevo scoperto potessero comunque servire ad altre persone che come me avevano deciso di promuovere un prodotto o servizio online.

Da lì c'è stato il nostro incontro, Robin, perché dopo aver partecipato ad uno dei mitici workshop ed aver avuto la possibilità in anteprima di entrare a far parte del POP Campus, ho pensato di iniziare a realizzare questo progetto per fornire la prima guida completa per generare il passaparola online in maniera scientifica.



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Robin: Ma tu questa guida la vendi o la regali?



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Simone: La regalo, assolutamente.

Offro dei contenuti di valore utilizzando dei personaggi simpatici, come Marcello Rotoloni che è il mio salumiere, oppure il mio meccanico Rino "il re del motorino", dove attraverso il format della storia porto degli esempi concreti e reali, spiegando come le regole che valgono per diffondere i prodotti offline, fuori dalla rete, possono essere applicate anche all'interno dei social media per scatenare il passaparola online.



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Robin: Perché Marcello Rotoloni usa il marketing del passaparola per vendere i cotechini?



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Simone: Marcello Rotoloni usa il marketing del passaparola perché nel mio primissimo video racconto la storia di come ci siamo conosciuti e di come lui ha prima catturato la mia attenzione e poi mi ha fatto vedere i prodotti che aveva da offrirmi: i suoi cotechini ed i suoi salami.

In un terzo step mi ha fatto testare, assaggiare la qualità dei suoi prodotti ed infine è riuscito a darmi uno sconto speciale, a farmi sentire un cliente speciale.

Come? Infilandomi un salame dentro la tasca del cappotto.

in questo modo ha creato una relazione emotiva e di fiducia tale da scatenare in me l'effetto di raccontarlo subito ai miei amici e di parlare bene di lui.

In quel momento sono diventato un suo tifoso in qualche modo.



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Robin: Bellissima questa storia.

Ti faccio un'altra domanda a bruciapelo: Per te cos'è che ha richiesto più tempo nello sviluppo del tuo progetto?



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Simone: Sicuramente il fatto di realizzare dei contenuti di valore ed il fatto di sottoporre questi contenuti a delle continue revisioni in base ai feedback che ricevevo all'interno del Campus da parte tua e da parte degli altri POPpers, gli studenti del POP Campus.



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Robin: Puoi spiegare come funziona questa storia del feedback?

Se tu fai qualcosa nel Campus ti danno tutti una mano?

Come fate a fare queste cose?



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Simone: Funziona tutto secondo il principio di la reciprocità e di condivisione.

Nel Campus ho imparato il valore di poter condividere i tuoi contenuti con altre persone, ricevendo dei feedback immediati e di valore.

E' una cosa che non ha prezzo. Migliora sempre in maniera consequenziale la qualità del tuo lavoro.

E' chiaro che se io do un feedback a qualcuno, questo in qualche modo si sentirà anche più portato - e non in dovere - a darmi un suo feedback reciproco.

In questo modo si crea un sistema di collaborazione, un circolo virtuoso.



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Robin: Ho capito.

Tu vai a dare aiuto ad un altro progetto che ti sta simpatico e loro in cambio vengono subito poi a dare feedback al tuo.

E' questo che stai dicendo?



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Simone: Esattamente questo.

Se vedo le prime presentazioni che avevo postato all'interno del Campus, quelle che di fatto sono state scelte, successivamente approvate e messe online, si vede proprio il contributo di Robin e di tutti gli studenti del POP Campus che mi hanno dato dei feedback.

Ho speso tanto tempo per attuare queste continue revisioni, ma credo che il risultato finale le valga tutte.



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Robin: Ho un'ultima domandina per te Simone: Come hai fatto a capire quale era la nicchia giusta?



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Simone: Inizialmente questo è stato forse il più grande ostacolo che ho incontrato.

Il più grande ostacolo è stato quello di pensare di offrire un servizio molto ampio per insegnare alle aziende, alle persone, come fare social media marketing e come costruirsi una buona reputazione online pensando che questo approccio così generalista fosse quello vincente, perché comunque mi avrebbe garantito sicuramente un maggior numero di lettori e di potenziali clienti.

In realtà, non c'è niente di più sbagliato.

La prima regola che si impara all'interno del Campus, la prima regola della formula di Sharewood, è che devi individuare la tua nicchia specifica in maniera coerente con quelle che sono le tue passioni e competenze specifiche, e trovare il modo di incrociare queste tue passioni e competenze con le esigenze, i problemi e gli interessi specifici del tuo target e dei tuoi tifosi - quello che noi chiamiamo tecnicamente PIE (Problema - interesse - Esigenza).

Un approccio generalista non può funzionare.

Partendo da un concetto generico, cioè quello di presentarmi come un guru del social media marketing, la prima cosa che mi ha detto Robin è stata:

"Simone, devi pensare al tuo target, non in termini di azienda, ma in termini di persone, perché sono sempre le persone che prendono le decisioni.

Chi è il tuo target?

Chi sono le persone che vuoi andare a soddisfare con il tuo servizio?

Devi pensare di offrire un servizio di valore unico e speciale che si differenzi da ciò che esiste già.

Devi staccarti dall'idea del blog che abbiamo avuto fino ad oggi."

In questo modo il mio valore è stato realizzato nel trovare la mia nicchia che si riassume in: "Come fare parlare le persone di te? Come creare questo processo di passaparola online? Come utilizzare i social media?"

Se io mi fossi presentato come il classico guru che parla di social media, come tanti altri che sono presenti online, probabilmente non avrei specificato bene quello che era il mio target di riferimento.

 





Come Offrire Aiuto Sincero ed Assistenza ai Tuoi Fans: SOS Truffe

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Il prossimo in riga è Manuel Taddei con SOS Truffe.

Un progetto nato interamente nel POP Campus, dopo che Manuel aveva partecipato ad un mio workshop, aveva toccato con mano le strategie che gli suggerivo, ed ha deciso di entrare nel Campus e di mettersi alla prova.

Adesso gli faccio un po' di domande a bruciapelo per scoprire e mettere ai raggi x che cosa ha combinato nel POP Campus.



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Robin: Manuel, ci racconti quale è un po' il tuo background e con quale spirito sei entrato nel Campus?



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Manuel: Io sono un appassionato di sicurezza informatica e sono entrato nel POP Campus con l'idea di creare un sito che aiutasse le aziende ad incrementare la sicurezza dei loro sistemi informatici.

Poi, con l'evoluzione di tutti gli interventi del POP Campus, il progetto è deviato su un sito che poteva essere più utile alle persone comuni ed inesperte: SOS Truffe.

Il mio progetto punta ad aiutare le persone che vogliono fare acquisti online o che hanno già fatto acquisti online, a non incappare nelle truffe ed a risolvere il problema se la truffa è già in atto.



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Robin: Quindi sei partito con l'idea di aiutare le aziende ad aumentare la sicurezza dei loro dati e sei finito per aiutare le persone qualsiasi a non farsi fregare negli acquisti online.

Come è avvenuta questa trasformazione?



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Manuel: L'idea è stata messa al giudizio degli altri membri del Campus ed un membro è intervenuto dicendo: "Perché non provi ad aiutare le persone che sono state truffate? Saresti in grado di fare una cosa simile?"

L'idea mi è piaciuta ed abbiamo cominciato ad avviare questo progetto.



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Robin: La tua strategia adesso sarà quella di individuare che tipo di valore offrire per intercettare la tua nicchia e farti diventare una persona che ha una certa reputazione nel dare qualcosa di utile a chi è stato truffato o non vuole farsi truffare.

Come fai a farli diventare tuoi tifosi?



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Manuel: Chi è stato truffato ed arriva sul mio sito sicuramente avrà immediatamente delle domande da fare.

Per andare incontro a questa esigenza, abbiamo strutturato una living FAQ, ovvero una serie di domande con delle risposte che vanno a risolvere i problemi principali delle persone truffate.

Inoltre, abbiamo preparato una guida in PDF che spiega come fare acquisti in maniera sicura senza incappare nelle truffe.



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Robin: Tu hai preparato una serie di guide, di risposte puntuali, link, soluzioni, guide passo-passo, per far sì che chi è stato fregato possa cercare di evitare di essere fregato di nuovo o di recuperare dove possibile qualcosa.

Ma anche per dare consigli - da quello che ho capito - a chi sente di poter essere fregato, non è sicuro di come fare e vuole capire dove e come fare un acquisto e che strumenti di pagamento usare.

Ho capito bene?



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Manuel: Sì, esatto.



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Robin: Un'ultima domanda a bruciapelo: quanto tempo ti ci è voluto per arrivare a costruire l'architettura di base del tuo sito e capire in maniera abbastanza precisa quello che poi hai dato da fare ai designer ed ai contenuti che hai dato da preparare?

Il tempo di preparazione, di studio e di analisi quanto è stato?



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Manuel: Il tempo di preparazione è durato diversi mesi, perché siamo andati a capire quale era l'esigenza specifica delle persone truffate, quali erano le domande.

Direi che il tempo di realizzazione del progetto dietro le quinte è stato di oltre sette-otto mesi circa.



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Robin: Uno che sta al di fuori del POP Campus si può domandare: "Per capire le esigenze che le persone hanno ci vuole tutto questo tempo?

Che cosa fate lì dentro, meditate?

Come mai ci vuole questo tempo?

Che tipo di analisi fate?"

Puoi immaginare qualcuno lì fuori che non ha un'idea neanche lontana di quello che facciamo e dargli qualche indicazione sul perché ci vuole quel tempo?



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Manuel: Quello che facciamo dentro il POP Campus all'inizio è andare ad individuare la nicchia, ovvero il tipo di utenti che poi atterrerà sul sito.

Per fare questo, utilizziamo Google. Andiamo a cercare le parole chiave che ci vengono in mente all'inizio e le possibili ricerche che vengono fatte dagli utenti interessati.

Io personalmente sono andato a leggere sui forum e sui blog tutte le domande che abbiamo fatto e le ho sottoposte sul forum del POP Campus, ricevendo tanti feedback.

Questo ha permesso di andare a creare delle guide specifiche per le persone interessate.



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Robin: Benissimo.

Ho un'altra domanda: Come intendi guadagnare con questo sito?



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Manuel: Per il momento sto realizzando dei contenuti di valore, poi ho intenzione di raccogliere feedback dagli utenti che arriveranno sul mio sito per decidere che servizio offrire e come monetizzare il sito.



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Robin: Intervengo dicendo che abbiamo discusso in passato su queste cose, perché l'istinto naturale di tutti è pensare subito alla monetizzazione dei contenuti.

Nel POP Campus cerchiamo invece di fare di tutto per non farci influenzare dalle nostre idee, pre-pensando che servizio daremo.

Sì, alcune idee potrebbero essere interessanti, ne abbiamo pensate tante, ma vogliamo essere sicuri di vendere un servizio, un prodotto, che sia realmente richiesto dalle persone.

Dall'interazione che nascerà una volta che Manuel apre il sito con i suoi utenti, dalle domande che gli faranno o che scriveranno sul sito, lui comincerà a capire meglio quali possono essere dei prodotti più avanzati da offrire.

Per esempio, Manuel potrebbe fare da intermediario ad una serie di servizi online dove si possono fare degli acquisti in maniera sicura, oppure dare lui stesso dei consigli settimanali su certi settori d'acquisto su dove fare l'acquisto.

O ancora: vendere una guida avanzata per chi deve fare delle transazioni online e ne vuole sapere di più, oppure da chi è stato fregato e vuole avere un servizio di assistenza legale o tecnica.

Possono essere tante le soluzioni per monetizzare.

E' bene però ascoltare direttamente dagli utenti quali di queste soluzioni possono essere le migliori, invece che costruirsi un'idea nella testa e poi andare a cercare di propinarla.



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Robin: Altra domanda: Nel POP Campus, oltre al supporto sulla parte marketing, viene poi dato allo studente anche un supporto rispetto al design del sito e comunque altre armi per costruire questa macchina da guerra?



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Manuel: Sì, nel POP Campus abbiamo stretto alleanza con una agenzia di design ed abbiamo supporto anche dal punto di vista grafico.



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Robin: All'interno del Campus esiste la possibilità per chi vuole di usare questa agenzia di design che si chiama Metaline che è la stessa agenzia di design della qual Ryuichi Sakuma di Nanoda è partner.

E' l'agenzia di design che uso io stesso per realizzare i miei lavori, le mie promozioni, i banner, le pubblicità che vedi su MasterNewMedia ed è autrice anche del design del POP Campus.

Ho scelto questa agenzia di modo da offrire agli studenti il mio talento di design unito a quello di Ryuichi e di tutto il suo team, di modo che dal progetto scritto, noi possiamo progettare una serie di alternative, fargliele vedere, scambiare ed avere dei feedback e poi passare a delle realizzazioni finali adottando i vari accorgimenti e rifiniture che abbiamo scelto.

Il lavoro del design non è lasciato solitamente in mano a chi progetta il sito perché per definizione questa persona non è un esperto di design e preferiamo farlo lavorare sul progettare come deve essere costruito e che elementi deve avere. Poi io stesso con Metaline vado a realizzare questi design come quello di SOS Truffe.

Ovviamente, questi design hanno anche un costo, non vengono offerti gratuitamente perché uno è uno studente del POP Campus.

Anche se devo dire che i costi per questa qualità di design sono di gran lunga inferiori a quelli che normalmente pagheresti se andassi o direttamente da Metaline senza entrare nel POP Campus o se andassi da qualsiasi web designer e gli facessi vedere la struttura del sito per avere un preventivo.

Avresti sicuramente dei prezzi decisamente più alti.

Offriamo assistenza in questo senso anche dal punto di vista dell'hosting e nella prossima edizione del Campus, credo anche dal punto di vista del SEO e di altri servizi che diamo o gratuitamente od in forma particolare a chi è iscritto.



Fine della Parte 1

Trasformare Una Passione In Un Business Online: Storie Ed Esempi Di Successo Dal POP Campus - Parte 2

 



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Evento live tenuto da Robin Good il 26 Novembre 2010. Trascrizione di Elia Lombardi e Giovanni Panasiti. Pubblicato per la prima volta il 30 Novembre, 2010 su MasterNewMedia come "Trasformare Una Passione In Un Business Online: Storie Ed Esempi Di Successo Dal POP Campus - Parte 1"




Photo credits:
Robin Good e Metaline.

 

Scritto da per MasterNewMedia.
 
 
 
 
 
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