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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


30 dicembre 2005

User-Generated Content: Il Futuro Del Publishing Online

Publishing Online: il bello sta per arrivare. Il 2006 sarà l'anno dei publisher, delle compagnie che hanno investito in tecnologia e degli utenti che sono alla ricerca di contenuti personali e professionali.

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Photo credit: Mario A. Magallanes Trejo

I contenuti subiranno la Rivoluzione delle "4 P":

  • Packaging


  • Piattaforma


  • Premium e


  • Personalizzazione.

Attori nuovi o già presenti nel mercato del Publishing stanno investendo seriamente nella riorganizzazione dei loro modelli di business per affrontare al meglio il 2006.

Per questo motivo sarà fondamentale essere aggiornati in tempo reale su tutte le novità e le strategie in atto.

 

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Photo credit: Mario A. Olga Shelego and Robin D.

Il 2005 è stato un anno fondamentale per quanto riguarda l'industria dei contenuti che ha favorito coloro che hanno abbracciato rapidamente le potenzialità del publishing online.

Siamo passati da un'era in cui molte persone cercavano di immaginare che cosa fosse un blog ad altre forme di user-generated media che con il tempo hanno assunto un ruolo determinante nell'universo dell'aggregazione dei contenuti.

Il Web 2.0 ci fa sognare nuovi modi di dare valore ai nostri contenuti attraverso tecnologie editoriali a basso costo.

Sono apparsi e si sono consolidati nuovi flussi di contenuti, nuovi modelli di business, nuovi modi di organizzare il contenuto per ottenere una crescita nei profitti futuri.

L'industria dei giornali grazie a Craigslist ha dovuto guardare in faccia la realtà, una realtà contaminata da blog, video online, compratori online che non si interessano più delle pubblicazioni stampate.

Al centro di tutto nel 2005 c'è stata una compagnia: Google.

La crescita senza precedenti di Google continua a stimolare l'universo dei contenuti; una virulenta fabbrica di informazioni si è sviluppata per ottenere una monetizzazione.

Yahoo non è stata da meno creando accordi a destra e a sinistra con i maggiori fornitori di contenuti online e con tool media generati dagli utenti riunendo publisher di libri, archivisti e compagnie tecnologiche nella Open Content Alliance.

Microsoft invece continua a vedere un graduale declino nel campo dei media online mentre nuovi contenuti e piattaforme proliferano lontano dal brand Microsoft.

In mezzo a tutti questi cambiamenti, molti publisher orientati ai database continuano a crescere creando prodotti che forniscono i risultati delle query in contesti più utili.

La definizione di database di qualità sta cambiando ed incorpora contenuti generati dagli utenti, raccolti nel Web e risorse di impresa; nuove tecnologie orientate alla ricerca forniscono nuovi tool di indicizzazione e strutture di navigazione che spesso mandano fuori mercato i database tradizionali.

La nascita di Google Base e il crescente interesse in wiki ed altre forme di database generate dagli utenti dimostra che ormai tutto il mondo sta diventando un database, e questa sfida costante accresce la capacità dei contenuti di essere fruiti in contesti user-oriented.



Tema per il 2006 ?: Investire negli utenti.



Con la crescita di nuovi tool generati dagli utenti i publisher dovranno approntare modi innovativi e nuovi prodotti in grado di massimizzare la loro capacità di relazionarsi con l'audience in maniera sempre più specifica e specializzata.

Queste relazioni si costruiranno sulla base di piattaforme virtuali e fisiche che connetteranno bisogni personali e professionali, complicati da questioni come le licenze.

Ecco qui alcuni elementi chiave per capire il significato della frase "investire negli utenti" e che possono essere riassunti nelle "4 P".

Packaging


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Photo credit: Ronen

Il Packaging dei contenuti per un piazzamento ottimale sui motori di ricerca è stato un elemento chiave per monetizzare l'editoria elettronica degli anni 2000, ma il 2006 vedrà i publisher e le compagnie che investono in tecnologia dei contenuti muoversi verso contesti più efficaci attraverso i quali organizzare e monetizzare i contenuti.

L'avvento di Google Base che permette ai publisher di inserire metadati direttamente senza aspettare che i motori di ricerca indicizzi gli ultimi contenuti dimostra quanto è importante saper organizzare contenuti di qualità per una maggiore
"findability".

Questo significa maggiori investimenti nell'indicizzazione e nei metadati per far sì che il contenuto venga compreso chiaramente dall'utente in qualsiasi ambiente appaia - e nella creazione di servizi di valore in grado di fornire un'aggregazione efficace dei contenuti e dei risultati dei motori di ricerca.

Se nel Web ogni pagina è una home page gli oggetti che possono essere trovati sul Web devono essere organizzati e pacchettizzati(packaged)in modo tale da poter essere fruiti su qualsiasi piattaforma o servizio tu desideri.

Piattaforma


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Photo credit: Colin Nixon

Nel 2006 le piattaforme emergenti per il publishing e l'utilizzo dei contenuti saranno sempre più diverse e più focalizzate sulle esigenze degli individui e delle istituzioni che ne faranno uso.

Software e servizi facilmente configurabili e feed si svilupperanno sempre di più in ambienti usati dagli individui e dalle istituzioni.

Vedremo sempre meno investimenti in PC con scopi generalizzati e sempre più investimenti in piattaforme virtuali standard aperte e portatili che possono facilmente adattarsi alle esigenze dei contenuti per l'utente.

Fioriranno componenti browser e browser-based che offrono un'esperienza - utente sofisticata e produttiva, mentre i PC si trasformeranno in motori di storage e di grafica con sempre meno strumenti di publishing nativi.

I flussi di contenuto che scorrono in blog e altri user-generated media saranno assorbiti rapidamente in portali più grandi, supportati da piattaforme di publishing sempre più sofisticate che permetteranno agli utenti e alle istituzioni di divenire publisher sempre più efficaci ed in grado di monetizzare con o senza partner di publishing più grandi .

Premium


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Photo credit: Alessandro Bolis

La proliferazione di user-generated media, archivi aperti e altri nuovi materiali digitalizzati sfideranno i publisher mainstream nella creazione sia di contenuti aperti che di contenuti premium fruibili tramite sottoscrizione o altri schemi di accesso.

Nel 2006 il downloading legale, la condivisione e la riconfigurazione dei contenuti digitali da parte degli utenti saranno delle sfide da affrontare per publisher e i distributori che vogliono proteggere i loro diritti di licenza e che desiderano creare relazioni valide con utenti in ambienti personali e professionali.

Con la realizzazione del sistema operative Microsoft Vista sempre più publisher premium inizieranno a pensare seriamente a come definire e gestire proprietà di contenuti premium attraverso digital rights management
e a capire che soluzioni DRM indipendenti dalla piattaforma saranno un must da considerare.

Personalizzazione


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Photo credit: Marius Largu

Il 2006 vedrà un'esplosione di servizi indirizzati alla capitalizzazione di pubblicazioni sempre più personalizzate e localizzate.

La crescita elevata delle pubblicità online farà salire i costi significativamente, mettendo sempre più pressione sui pubblicitari per massimizzare i ritorni degli investimenti dei potenziali clienti attraverso lanci targettizzati, piazzamenti e ecommerce.

Localizzare il valore del contenuto sarà una parte chiave della personalizzazione.

Network broadband wireless guidati da pubblicità Google che serviranno pubblicità in base al profilo dell'utente e alla locazione fisica saranno un esempio in grado di far comprendere quello che gli utenti hanno bisogno nel contesto del mondo reale attuale.

La localizzazione di contenuti per mercati internazionali attraverso l'utilizzo di contenuto multi-lingua e più specifico sarà una delle priorità per molti grandi publisher.

Le pubblicazioni stampate ed i libri esploreranno nuove strade per la monetizzazione focalizzandosi su di una distribuzione altamente targettizata e personalizzata per audience di elite.





Il 2006 vedrà un radicale riallineamento delle risorse di publishing.

Le compagnie nel campo del networking e della tecnologia inseguiranno quegli aggregatori che stanno ora inseguendo i publisher indipendenti rivaleggiando per vedere chi è in grado di riallineare I propri modelli di business più efficacemente.



In questa battaglia gli investitori dovranno focalizzarsi su coloro che stanno creando e creeranno nel futuro maggior valore agli occhi dell'utente.

Tratto da un articolo originale pubblicato con il titolo: Investing in Users: 2006 Forecast Preview

John Blossom - Shore

Pubblicato il 26 Decembre 2005

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Guarda il video di John Blossom fatto per TheWeblogProject: Che cosa è un blog?

Shore.com, approfondirà il tema "Investire nell'utente" nel prossimo report Outlook 2006. Stai sintonizzato.

 
 
 
 
 
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