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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


4 febbraio 2006

Media Americani E Guerra In Iraq: Il Documentario Collaborativo Investigativo Echo Chamber Project

Kent Bye, è l'autore di un film documentario in corso che potrebbe divenire un modello futuro per il citizen journalism grassroots che mostra come investire nelle abilità e nelle idee di registi in una produzione che ha un valore informativo e che sviluppa il primo approccio di video editing web-based per costruire documentari e film open source.

Il progetto del documentario condotto da Kent Bye è chiamato Echo Chamber Project ed è uno dei maggiori tentativi di gettare un'ulteriore luce ed una comprensione del modo in cui network televisivi americani coprono le notizie della Guerra in Iraq condotta dall'amministrazione Bush.

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Photo credit: Andy Carvin

Non solo.

Il documentario di Kent Bye si sforza di comprendere quanto possa essere manipolata l'informazione dei mainstream media, quanto possa essere ingannevole, e rappresentare le cose come non sono in realtà.

Si occupa di come trovare nuove vie per cui produrre un documentario collaborando, e lasciando la massima libertà di espressione e di azione alle persone coinvolte.

L'approccio di Kent Byeper creare un documentario investigativo-collaborativo è un segnale grande e positivo che mostra come giovani talenti americani continuino a farsi delle domande e a non mollare fino a quando non hanno ottenuto delle risposte.

Il documentario si sofferma su come, dal punto di vista di Bye, i mainstream media americani abbiano supportato l'amministrazione Bush nel convincere e persuadere i cittadini a credere nell'idea di una guerra inevitabile.

L'evento che ha fatto scattare la scintilla a Kent Bye è stato il 22 agosto 2002, quando Scott Ritter - un ex ispettore in Iraq, un ex Marine e un critico repubblicano dell'Amministrazione Bush in Iraq - parlò a Baltimora alla Stoney Run Friends Meeting House.

"Quando vidi Scott Ritter, dire senza equivoci, l'Amministrazione Bush ha intenzione di andare in guerra e questo è il modo in cui hanno intenzione di farlo. Hanno intenzione di dire che l'Iraq abbia armi di distruzione di massa, sebbene non ce ne sia alcuna traccia"

Questo è il momento in cui Kent Bye iniziò a registrare, Egli registrò su di un nastro la copertura televisiva dell'Iraq da parte di C-Span, i discorsi post 11 settembere, e tutti i telegiornali dei maggiori network televisivi.

Il supporto indiretto agli sforzi di Kent venne il 26 Maggio 2004, quando il New York Times pubblicò un lungo articolo in cui affermava che i report dall'Iraq "non erano rigorosi come invece dovevano essere. In alcuni casi, l'informazione era controversa e questionabile o insufficientemente qualificata."

Dopo aver guardato ore ed ore di notizie mandate in onda dai maggiori network televisivi americani, Bye stesso commentò il fatto che il ritratto che si stava facendo non era quello reale, ma una storia ben supportata e costruita da una serie di giornalisti di guerra (embedded journalists) che trasformavano quello che veniva detto in storie drammatiche confezionate ad hoc per coinvolgere l'audience senza fare domande precise.

Ma l'approccio di Kent nel registrare e documentare ogni singolo telegiornale trasmesso in un periodo pre-guerra dette a lui una quantità di informazioni e potere che nessun altro cittadino americano aveva. In supporto a questo ci fu uno studio del marzo 2004 di Susan Moeller del Center for International and Security Studies at the University of Maryland "che criticava i media per l'aver accettato la teoria dell'amministrazione Bush sulle armi di distruzione di massa e che notava il fatto che le trascrizioni televisive non sarebbe state utili senza essere accompagnate dai video.".
(fonte: Citypaper Online)

A meno che qualcuno non avesse registrato per mesi. Quello che in effetti Kent Bye aveva fatto. Queste sono le ragioni per le quali ho deciso di entrare in contatto con Kent Bye e chiedergli un'intervista. Qui la mia registrazione audio che tocca il suo documentario Echo Chamber Project tanto quanto la visione per una piattaforma di editing film collaborativa che potrebbe servire a motivare ed ispirare citizen journalists a creare i propri report, mini-clips, documentari e registrazioni di telegiornali come ha fatto Kent. (puoi anche scaricare la registrazione audio .mp3 originale.) Durata: 24'


Clicca play e aspetta qualche secondo per ascoltare l'intervista.

 

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Kent Bye - Photo credit: Sam Holden

Trascrizione Audio dell'intervista di Kent Bye di Echo Chamber Project.

Robin Good: Salve a tutti, qui è Robin Good, live da Roma, Italia ed oggi ho l'onore di avere come ospite Kent Bye. Kent Bye probabilmente non è un nome famoso, ma certamente ha intezione di attrarre un sacco di attenzione perchè sta lavorando ad un progetto di ricerca affascinante che coinvolge video ed informazioni che molte persone non conoscono. Perciò buongiorno Kent!

Kent Bye: Salve Robin, sto facendo un documentario collaborativo come lo descrivo di solito. Le operazioni d'informazione solitamente sono associate a quello che il governo sta facendo. Quello che sto cercando di fare è un editing collaborativo che ha come obiettivo la critica del modus operandi dei mainstream media e la ricerca di un nuovo modo di generare i media che superi i limiti attuali.



RG:Buongiorno Kent e si, permettimi di fare un passo alla volta, perchè ci sono molte cose di cui parlare. Kent, da dove sei connesso?

Kent Bye: Ora sono a Winterport, Maine, che è circa 15 miglia a Sud di Bangor nel mezzo dei boschi del Maine.



RG: La east coast degli Stati Uniti, ragazzi. Stai lavorando ad un progetto interessante di giornalismo collaborativo chiamato...?

Kent Bye: It's the "Echo Chamber Project," ed è originalmente partito da come i mainstream media stavano trattando la guerra in Iraq e da come i media riflettevano quello che i politici stavano dicendo e nascondevano ed incorporavano idee differenti.

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RG: Molto interessante, perciò la guerra in Iraq, e le ragioni che furono addotte dai mainstream media negli States sono stati il punto di partenza per la tua investigazione su come le notizie hanno condotto alla decisione finale di fare la guerra. E' corretto quello che dico?

Kent Bye: Si la genesi è stato l'inizio di agosto 2002, prima della campagna di PR che aveva iniziato a vendere la guerra in Iraq al popolo americano Ho ascoltato Scott Ritter parlare per quattro giorni prima del lancio ufficiale della campagna pre-guerra in Iraq. E Scott Ritter era un ex ispettore e sostanzialmente affermava che non esistevano armi di distruzione di massaa e che l'amministrazione Bush aveva deciso in andare in Iraq per un cambio di regime. Ho iniziato a guardare le cose con le lenti di Scott Ritter che non vedevo riflesse in nessun mainstream media. Perciò ho iniziato a registrare ABC News, CBS e NBC, sempre per vedere come il pensiero anti-guerra non venisse coperto.



RG: Perciò, tu stai riportando che quello che hai scoperto durante la tua ricerca iniziale era che i maninstream media non mostravano quello che invece appariva guardando ad un altro punto di vista. Puoi dirmi di più su questi punti di vista e su quali fonti di notizie li hanno alimentati ?

Kent Bye: Si, ero preoccupato rispetto ai mass media, perchè stavano formando la pubblica opinione. C'è certamente un media alternativo, come Democracy Now e altri tipi di media grassroots che hanno altri punti di vista accessibili dal Web attraverso Internet. Ma quello che io ho realmente isolato è quello che è successo al Congresso in ottobre. Avevi i Democratici che non volevano essere visti come deboli per quanto riguarda la sicurezza nazionale e per questo autorizzarono la guerra in Iraq.

Non ci furono dissensi da parte delle fonti ufficiali. Il solo dissenso veniva dalla comunità internazionale, ma da ottobre fino a marzo, i media avevano visto la guerra come inevitabile, e le altre prospettive erano viste come irrilevanti. Perciò in quel periodo non ci fu un reale dissenso e i media servirono essenziale come eco dell'Amministrazione Bush.



RG: Perciò i mainstream media fecero quello che il governo desiderava, ma fu l'abilità di chi gestiva l'informazione ad ottenere quello che effettivamente è stato ottenuto.? Oppure è colpa dei mainstream media che non hanno fatto ricerche appropriate o degli indipendent media che hanno avuto tutte le opportunità per evidenziare la verità ma che non hanno fatto un buon lavoro ? Come siamo arrivati a questa situazione ?

Kent Bye: Bene, io penso che ci sia stata una reale mancanza di comprensione dell'inganno e delle reali motivazioni che venivano fuori. La strategia era incitare la paura nel pubblico e che stava succedendo qualcosa di brutto e che noi avevamo la soluzione e questa soluzione era la guerra. Ogni affermazione che veniva dagli ispettori dell'ONU che cercavano di bloccare questo virus veniva screditata. Gli ispettori non stavano facendo il loro lavoro e noi avevamo bisogno di andare là a farlo.
E così successe e senza che i media facessero un passo indietro per dire
"aspetta un secondo."

Una teoria che descrive il loro comportamento dovrebbe dire che erano veramente determinati ad andare in guerra, senza riguardo per quello che succedeva alle Nazioni Unite. La strategia si protraeva giorno per giorno con nuovi messaggi che tracciavano la strada indirizzata dai discorsi dei PR.

E' molto difficile, usando lo stile della "piramide invertita," che le fonti più ufficiali realmente ottengano la reale notizia, anche se c'è una massa critica di esperti legali internazionali che non è d'accordo.

Queste sono le fonti ufficiali in questa nazione e il giornalismo è fatto di un monopolio. E' un pò differente in Inghilterra dove ci sono vari soggetti, giudizi politici diversi all'interno delle notizie. Negli Stati Uniti non abbiamo questo ma una situazione in cui un Amministrazione può creare assurde teorie legali che non superano nessuno standard accademico ma che servono solo di supporto alla politica che vuole ottenere.

E dovrei dire anche, che questo è vero sia per Democratici che per i Repubblicani. Entrambi stanno strumentalizzando questi inganni in modo da aggregare i fatti nel tempo.

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RG: Come pensi che The Echo Chamber Project sia in grado di esporre alcune di queste informazioni che sei stato in grado di scoprire ?

Kent Bye: Bene, fino ad ora abbiamo fatto 86 differenti interviste con differenti giornalisti, studiosi, critici dei media, ex analisti dell'intelligence e leader nel movimento new media.

Il primo è eventualmente realizzare una sorta di film lineare, un film che condensa il modo in cui funzionano i media e come sono stati utilizzati per costruire la guerra in Iraq. Quindi l'obiettivo centrale è identificare quello che è sbagliato con i media e creare nuove strategie di collaborazione raccogliendo contesti e significati diversi in modo che le associazioni tra visioni e conoscenza differenti creino valore per l'informazione.

Non penso ad un film lineare quanto ad un browsing di media annotati che esplorano argomenti ascoltando prospettive diverse per un'esperienza rich-media interattiva.

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RG: Come hai intenzione di distribuire questo film di 90 minuti ?

Kent Bye: Il piano a questo punto è iniziare a rilasciare molti testi delle interviste e l'audio per spingere a collaborare e generare i 90 minuti di film in modo poi da distribuirlo decidendo se portarlo ad un film festival oppure no.

Alla fine pianifico di fare un auto-distribuzione e se diviene grande abbastanza di avere altri distributori. La distribuzione è sempre un ostacolo da superare per molti registi di documentari. Mi piacerebbe ottenere una sorta di network in modo da avere differenti gruppi di interesse e persone in grado di fare da distributori.

Il modello che ho in mente è di seguire è quello di Robert Greenwald per i film "Outfoxed," e "Uncovered," e per il suo ultimo film su Wal-Mart.

Egli li fa circolare attraverso questi grandi network che li aiutano a distribuirli. Dopo che queste persone dei network vedono il film hanno un incentivo a comprare il DVD.
Per questo, per il mio progetto, immagino una versione lineare per DVD ma anche 50 ore di interviste ed mp3 che le persone potranno vedere e ascoltare sull sito.

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RG: Penso che questo sia un buon approccio e ti auguro fortuna per questo modello di distribuzione perchè l'argomento merita e allo stesso tempo ti permette sia di recuperare i costi in termini di tempo ed investimenti che di fornire un prodotto di qualità che sia di accesso a tutti senza il bisogno dell'acquisto.

Parlami delle idee e delle aspettativesul fonte della collaborazione. E' interessante per tutte le persone che non hanno seguito le tue precedenti interviste. Per quello che ho capito la tua idea è usare Drupal, un sistema di content management che permette di taggare e commentare i segmenti informativi e di crearne multiple versione, che siano documentari, report investigativi ed educati, estratti da video originale. E' corretto quello che sto dicendo?

Kent Bye: Si, è un metodo diverso da quello tradizionale che si limita a estrarre da tutto il materiale raccolto i segmenti ritenuti utili da parte di due o tre registi per poi buttar via quello che è definito superfluo,

La mia idea è quella di permettere la presenza di molti editori che lavorano su queste clip valutandole e taggandole per poi inserirle in una playlist che fornisca il maggior significato possibile; un approccio dal basso verso l'alto e viceversa, in modo da determinare i temi interessanti attraverso tag per la folksonomia.

Voglio permettere all'audience di aiutare a costruire la struttura di un film, con i link dal web che rimarranno sempre visibili in modo che ognuno possa vivere l'esperienza dei filmati e dei contenuti che hanno dato vita al film in maniera differente. E' un progetto per un'esperienza attiva del film.

CollaborativeFilmmaking_flowchart.gif



RG: Affascinante. Mantienici aggiornato nel tuo blog riguardo a questa idea di editing collaborativo. Ho saputo che sei stato la settimana scorsa a Washington per un summit sulle operazioni di intelligence. Vuoi condividere qualcosa con noi ?.

Kent Bye: Sicuro, Robert David Steele di Open Source Solutions, lavorava per la CIA e l'intelligence militare e quello che aveva visto era che il materiale più utile usato per decidere le operazioni militari apparteneva alla letteratura open source. E perciò ha iniziato una campagna per l'open source intelligence per aggregare tutta l'informazione presente a usare le risorse delle comunity di intelligence. Ci sono molti componenti all'interno del governo e all'esterno che supportano questi tipi di iniziaitive e sono stato sorpreso di vedere che molte delle capacità di interpretazione dipendono dalla qualità del contenuto e dei significati proposti.E' quello che sto facendo con il mio documentario intervistando, fino a questo punto 86 esperti differenti.

Il tipo di approccio delle agenzie di intelligence è riduzionistico; distinguere i problemi in grossi settori. In questo modo hanno il problema di connettere i punti per produrre informazione utile e spesso perdono elementi di valore. Io sto cercando invece di trovare quali siano le migliori pratiche per salvare il giornalismo che sta facendo un lavoro migliore per la ricerca di significati rispetto alle agenzie di intelligence.



RG: Per concludere l'intervista, che cosa prevedi per il futuro delle notizie attraverso i new media e per il reporting delle operazioni di intelligence che sembra basarsi sull'open source come persone normali, community, blog che fanno ricerche investigative per operazioni militari.? Quali sono le direzioni e i trend che emergeranno ?

Kent Bye: Io penso che la tecnologia stia aiutando a fare analisi sofisticate ed interpretazioni abilitando la ricerca potenziata dai network. Il futuro vedrà questi network creare contesti interpretativi basandosi su di una massa di dati, base per una conoscenza distribuita. Non si parlerà di quello che è popolare e rilevante ma di quello che è vero. Dovremo saper descrivere queste complesse situazioni in modi come le analisi di ipotesi competitive di Richard Heuer's. Il primo passo sarà creare gruppi di persone pensanti in grado di guardare alle cose ed interpretarle nella maniera corretta.



RG: Davvero affascinante. Ti ringrazio di aver condiviso con me e i miei lettori e ascoltatori il tuo tempo e la tua intelligenza. Ti auguro il meglio per the Echo Chamber Project, di risentirti il prima possibile e di contribuire al progetto. Da Robin Good, live da Roma, Italia è tutto. Lascio a te la chiusura per ricordare l'URL e per gli ultimi commenti. Grazie ancora Kent.

Kent Bye: Grazie a te, Robin. Potete trovare il progetto su Echochamberproject.com ed ho intenzione di postare il maggior numero di informazioni possibile e trovare il miglior sistema per la collaborazione. Inizierò a rilasciare gli audio delle interviste che ho fatto durante le conferenze di Open Source Intelligence, WE media conference, Personal Democracy Forum e altre 40 interviste.

Qui il video clip introduttivo di Kent Bye the Echo Chamber Project e le sue idee.



Leggi inoltre:
Dynamically Creating Sound Bite Sequences with SMIL & Drupal

Video riguardo the Echo Chamber Project:
http://www.echochamberproject.com/vlog

Kent_Bye_clip_still_o2.jpg

 
 
 
 
 
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