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15 luglio 2006

Il Futuro Dei Media: Il Report E Le Considerazioni Di Robin Good

Il report "Future of Media" è stato appena rilasciato in anticipo di qualche giorno rispetto all'evento "Future of Media" che avrà luogo la prossima settimana a San Francisco e Sidney. Ross Dawson, uno dei due organizzatori principali dell'evento, mi ha mandato un'email per informarmi del report e per permettermi di condividere con voi quelli che sono gli elementi principali del report dettagliato di 15 pagine (PDF).

Future_of_media_report_20060714.jpg

Photo credit: Future of Media Report - PDF (15 pages)

Il mercato globale dei media.

In 32 anni il mercato dei media ha raddoppiato il suo valore all'interno dell'economia globale. I guadagni dei giornali stagnano, ma la TV, guidata dagli abbonamenti via cavo, è in salute. Gli Stati Uniti rappresentano il 42% dei guadagni del mercato dei media. Anche in Cina i media stanno esplodendo.

Comparazioni tra i media globali.

Altre nazioni si stanno avvicinando agli Stati Uniti per quanto riguarda la pubblicità online, sebbene gli annunci online siano una fonte di reddito particolarmente forte negli Stati Uniti. I ragazzi spendono più tempo con i media rispetto agli adulti, anche se meno tempo alla TV.

Nuove relazioni emergenti tra i media.

Il Washington Post supera tutti gli altri giornali americani per quanto riguarda i riferimenti nei blog (per copia di stampa), ma è ancora in ritardo rispetto al The Guardian. Quasi tutti i "mashups" sono basati sui luoghi.

Creazione dei contenuti ed uso.

L'80 % degli americani sopra i 65 anni ha creato contenuti su internet, mostrando che questo non è solo un mezzo per teenager. Il 37% dei post dei blog sono in Giapponese, più che in inglese.

Network nell'industria dei media.

Microsoft rimane la maggiore compagnia nelle alleanze media globali e nelle joint venture. Yahoo!, Apple, CBS, Viacom, e Sony Ericsson sono tra le compagnie che stanno divenendo più centrali negli ultimi cinque anni.

Il Futuro dei media.

Il futuro dei media è segnato dalla simbiosi tra mainstream e social media e molti sono gli elementi in gioco come i contenuti, i formati, i guadagni, il ruolo del consumatore/creatore, la distribuzione, la globalizzazione, la localizzazione e la proprietà intellettuale.

Cinque idee che trasformano i media.

Le idee includono la "compressione del tempo" che descrive come cambia il consumo dei media nel momento in cui le persone divengono sempre più occupate, e "contenuto infinito," in un mondo in cui sono disponibili media senza limiti.

Informazioni sui Media.

Nel 1892 c'erano 14 giornali della sera a Londra. Oggi ce ne è solo uno. Il 36% degli studenti delle high-school americane crede che le storie dei giornali dovrebbero essere pubblicate dopo l'approvazione da parte del governo.

Il primo annuncio della disponibilità del report è apparso poche ore fa, e sottolinea che l'intento principale di questo report è quello di costruire una piattaforma per una conversazione globale riguardo a queste questioni.

 

media_map_2005_06.gif

Photo credit: Media Map 2005-6 - Future of Media Report - PDF (15 pagine)

Commenti di Robin Good:

Il report è troppo centrato sugli Stati Uniti. La rivoluzione che sta accadendo è globale, non solo Americana. Sono molte le realtà locali e nazionali al lavoro e spesso con un impatto maggiore e con una velocità evolutiva più elevata di quella dei mercati pubblicitari e dei contenuti americani.

Come umile ricercatore nel campo dei media fuori degli States, mi sarebbe piaciuto dal report respirare una prospettiva più internazionale con voci, contributi e ricerche che oltrepassano i mercati US, UK e Australia. Io penso che queste nazioni non riflettino più i trend globali come lo facevano in passato, e che noi abbiamo bisogno di guardare oltre per avere una visione più esaustiva del mondo dei media.

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Il report è focalizzato sul triangolo US-UK-Australia e potrebbe essere ironicamente intitolato "Il Futuro Dei Media Americani ed Anglosassoni".

Qui i miei commenti più specifici su ciascuna componente chiave del report Future of Media:

Il mercato globale dei media.

32 anni? Io penso che ci sia voluto meno tempo e nel report non trovo URL o riferimenti per approfondire questa data. La data riportata per supportare questo punto afferma solo che è "basata sui trend 1999-2004" (pagina 3 del report). Quello che mi preoccupa di più di questa affermazione è il fatto che l'evoluzione sia dipinta come lineare. Quello che ho compreso in questi ultimi anni è il fatto che l'innovazione accelera il suo passo ogni anno che passa. Sarebbe stato più appropriato e scientifico cercare di dare dei maggiori dettagli riguardo al calcolo di questi 32 anni.

Comparazioni tra i media globali.

" Altre nazioni si stanno avvicinando agli Stati Uniti per quanto riguarda la pubblicità online ". Mentre questa affermazione potrebbe essere molto probabile, i miei sensori e la mia esperienza personale mi dicono che guardare alla pubblicità per uno sguardo al futuro potrebbe non essere la via giusta. Per me la pubblicità come la conosciamo oggi è un dinosauro morente. Il paradigma della comunicazione commerciale del prossimo futuro, potrebbe essere differente da quello creato dai media tradizionali. Tutto il contesto in cui i media sono creati e aggregati è cambiato in maniera sostanziale. Dobbiamo capire come prima cosa quali saranno le nuove forme di comunicazione che daranno forma ai new media.

Relazioni emergenti tra i media.

I New media sono media più aperti ed investigativi. Questo è il motivo per cui The Guardian va così bene. Più i news outlet diventeranno indipendenti e capaci di consegnare ai loro lettori storie non mediate, più aumenterà il loro successo. I Media di domani saranno rappresentati da network di individui con interessi simili che uniscono il loro talento e le loro abilità per generare contenuti media che saranno riutilizzati molteplici volte in molteplici formati e media.

Creazione dei contenuti ed uso.

" L'80 % degli americani sopra i 65 anni, ha creato contenuti su internet, mostrando che questo non è solo un mezzo per teenager. Il 37% dei post dei blog sono in Giapponese, più che in inglese. " Questa è una buona notizia e conferma il fatto che Internet non è solo teenager che perdono il loro tempo dietro stupide storie e che il centro della blogosfera non è Silicon Valley.

Network nell'industria dei media.

Il fatto che Microsoft sia stata la compagnia centrale nello sviluppo delle alleanze tra i media non è un'indicazione affidabile su dove si indirizzerà il futuro. Direi proprio l'opposto. Dal mio punto di vista Microsoft si sta muovendo in maniera molto lenta riguardo ai contenuti a differenza di Google e Yahoo.

Il Futuro dei Media.

Questo è un buon riferimento anche se deve essere integrato con ulteriori punti che riguardano il ruolo emergente dei filtri, degli aggregatori, dei newsmaster, l'intersezione tra radio, tv, video e film con i media scritti tradizionali, l' internazionalizzazione/ localizzazione/traduzione dei contenuti, l'emergere di nuovi media e la fusione di eventi fisici e online.

Cinque idee che trasformano i media.

"Le idee includono la "compressione del tempo" che descrive come cambia il consumo dei media nel momento in cui le persone divengono sempre più occupate, e "contenuto infinito," in un mondo in cui sono disponibili media senza limiti." Io penso che questa sia la traccia giusta da cui partire per capire come saranno i media del futuro.

Informazioni sui Media.

"Nel 1892 cerano 14 giornali della sera a Londra. Oggi ce ne è solo uno." A Roma nel 1976 c'era un solo giornale gratuito. Ora ce ne sono più di dieci. Secondo me il numero di giornali in una città non dice molto riguardo alla democrazia dei media.

" Il 36% degli studenti delle high-school americane crede che le storie dei giornali dovrebbero essere pubblicate dopo l'approvazione da parte del governo."

Questa non è una buona notizia, ed anche una notizia che non appartiene al mondo delle università e delle scuole con cui ho contatti costanti. La mia esperienza mi dice che, dove viene incoraggiato il pensiero critico e vengono forniti degli strumenti che permettono di indagare le news proposte dai mainstream media, avvengono nuove scoperte e crescite personali. Io continuo a pensare che il governo siamo noi e non un'entità che può mettere il veto o censurare le notizie.

Io ne ho abbastanza della sporcizia del giornalismo integrato al governo e alle corporazioni che non permette l'esposizione di più punti di vista e di realtà differenti.

La guerra in Iraq, le indagini sull'11 settembre, e la guerra appena cominciata tra Israele e Palestina/Libano sono tutti esempi lampanti di come i media divengano non informativi nel momento in cui è il governo che decide ciò che deve essere pubblicato.




E' il momento di dire la tua.

Se hai un blog, oppure no e desideri aggiungere le tue idee, inseriscile sotto questo post: Launching the Future of Media Report 2006.

Future of Media Summit - 18-19 luglio San Francisco - Sidney

 

Scritto da per MasterNewMedia.
 
 
 
 
 
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