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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


26 gennaio 2005

Insegnamento E Tecnologie Didattiche: Nove regole assolute

Introduzione

La tecnologia per l'educazione al giorno d'oggi è come una contrazione di Rube Goldberg.

Non appena entri in una classe attrezzata tecnologicamente ti trovi di fronte ad un groviglio di computer e corrispettivi fili, video display, modem, ITV, biblioteche di CD-ROM, nastri e quant'altro.
Per utilizzare questa tecnologia in maniera efficace ed evitare di essere distratti da manuali imponenti e dai soliti malfunzionamenti, gli stessi insegnanti sono costretti a trascorrere molto del loro tempo in classe.

Ma Non è detto che debba andare sempre così.

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Quando le tecnologie maturano tendono a divenire più facili da usare.
Pensa all'ascensore o alla radio, per esempio. Un tempo era necessario che gli operatori trasportassero i passeggeri da un piano all'altro, ora gli ascensori funzionano perfettamente con piccoli interventi di manutenzione di tanto in tanto. Allo stesso modo, quando la radio venne inventata per la prima volta, questa era dominio di pochi.
La radio al giorno d'oggi rappresenta un modello di usabilità che non richiede nessun insegnamento speciale all'ascoltatore che desidera sintonizzarsi sulla top ten list nazionale.

E' vero che non tutte le tecnologie sono semplici. Pensiamo alla persona che lavora all'interno di un reattore nucleare. Non c'è dubbio che abbia bisogno di esperti e di un training specifico. Ma questi sistemi sono rari e il loro numero soverchiato da un insieme innovazioni più semplici. Se la tecnologia deve divenire diffusa, è cruciale che sia talmente facile da non aver bisogno di essere confezionata con un manuale operativo.

La tecnologia che gli insegnanti adoperano in classe deve avere due caratteristiche imprescindibili: deve essere diffusa e deve essere semplice da usare. Che sia una simulazione d'insegnamento, uno strumento di conferenza oppure un registro degli studenti, tutto questo non deve essere più complicato di un televisore, di un telefono o di un notebook.

Sono del parere che attualmente ci troviamo in un periodo di transizione; ci stiamo allontanando da tecnologie complicate verso innovazioni più semplici.

Comunque, nella maggior parte dei casi, l'odierna tecnologia rimane poco pratica.

Ci dobbiamo domandare se i soldi e il tempo investito in tale tecnologia - nell'insegnare all'insegnanti ad usarla - è ben speso.

Sicuramente il training è necessario per portarli ad un più elevato livello di progresso tecnologico, ma non possiamo perdere di vista l'obiettivo a lungo termine: la buona tecnologia.

Che cosa distingue la buona tecnologia dalla cattiva?

Le seguenti nove caratteristiche chiariscono bene la differenza. Pensa a queste come una lista di controllo; una tecnologia che possiede un numero maggiore di queste caratteristiche è sicuramente migliore di una che ne possiede meno.

1) La buona tecnologia: La lista

Una buona tecnologia è sempre disponibile. Questa distinzione è ciò che rende gli autobus, al di là di tutti i loro vantaggi, una cattiva tecnologia. Le persone non possono contare sull'uso dell'autobus 24 ore su 24: la maggior parte della gente preferisce le macchine. Nel campo dell'educazione, l'equivalente dell'autobus è il carrello delle attrezzature. Questo è necessario perchè un solo proiettore (o una workstation o un proiettore fissato al soffitto) deve servire a cinque classi diverse.
Pensate che vita sarebbe se dovessimo programmare il nostro uso dell'ascensore. O prenotare l'uso del telefono. Una buona tecnologia non richiede una programmazione, un riposizionamento o un setup.

Il requisito della disponibilità comporta una considerazione sui costi. Un'attrezzatura che costa di meno è più probabile che sia disponibile. Ma il costo non è il solo ed unico elemento determinante.Se una tecnologia incontra altri criteri descritti sotto, essa diverrà altamente disponibile nonostante il costo. Pensa agli ATM, alla luce elettrica e alle autostrade.

2) Una buona tecnologia è sempre in funzione (o può essere accesa con un unico comando, o meglio ancora, parte quando c'è bisogno che parta). Una cosa che rende il telefono utile è che non c'è bisogno di avviare un sistema operativo prima di fare una telefonata.
D'altra parte la luce elettrica ha significato un netto miglioramento rispetto ai sistemi che necessitavano un'accensione manuale con un fiammifero o una candela, e l'illuminazione stradale è utile poichè si accende automaticamente al calar della sera. Un punto debole dei veicoli a motore è che essi non sono sempre accesi, un fatto che causa una frustrazione senza fine per coloro che hanno bisogno di muoversi nei freddi giorni d'inverno.

Molta della tecnologia educativa attuale necessita di lunghe e talvolta ingombranti procedure iniziali. Dopo aver trasportato un proiettore da una stanza all'altra per esempio, tre insegnanti ed un tecnico possono trascorrere molto tempo ad attaccare la spina, ad accenderlo, a sbobinare la pellicola e a posizionare lo schermo. Bisogna ammetterlo, il requisito "sempre in funzione" pone di fronte considerazioni sull'elevato consumo d'energia. Un dispositivo portatile che consuma molta energia, non può essere sempre acceso perchè ha bisogno della sua fonte di energia. L'energia stessa, in forme come gas e petrolio, è troppo costosa per essere consumata solamente per convenienza. Dispositivi a basso consumo di energia comunque possono essere tenuti accesi. Pensate agli orologi, ai telefoni, agli ascensori.

3) Una buona tecnologia è sempre connessa. Una buona tecnologia è in grado di inviare informazioni quando e dove è necessario senza l'intervento umano. Gli allarmi, soprattutto negli istituti, sono utili per questo.
Infatti se i rilevatori non fossero connessi con i sistemi di allarme, gli allarmi sarebbero inutili. Ancora, i telefoni sono utili perchè non è necessaria alcuna procedura per connettersi ai sistemi telefonici.

Non più tardi di un mese fa, ho trascorso quindici minuti in una stanza con una dozzina o più di professionisti pagati profumatamente in attesa che un sistema di ITV si connettesse con una zona remota. Ho trascorso molto tempo ascoltando il mio modem che si connetteva al provider locale ( ed oggi è per me un lusso essere perennemente connesso ad una linea digitale ).

4) Una buona tecnologia è standardizzata. Una televisione funziona tanto quanto un'altra. Qualsiasi telefono si connette con un altro nel mondo. Una marca di gasolio fa partire la tua macchina tanto quanto un'altra - ma le macchine che necessitano un differente tipo di carburante, come il diesel, rappresentano una cattiva tecnologia perchè dipendono da un carburante non standard.

La standardizzazione promuove l'interoperabilità. L'interoperabilità significa che tu hai delle scelte, che non dipendi da un fornitore o da un venditore. Questo significa che ti puoi adattare facilmente a versioni migliorate della stessa tecnologia. Questo significa che puoi passare ad un televisore più grande o ad una benzina pulita senza sostituire il filo elettrico o il motore della tua macchina. Un video che è progettato per essere proiettato solo su di una specifica piattaforma di computer o una email che può essere letta solo attraverso uno specifico Internet Service Provider sono esempi di cattiva tecnologia. Il video dovrebbe essere visionabile su tutte le piattaforme e la mail accessibile attraverso tutti gli Internet Service Provider.

5) La buona tecnologia è semplice. La semplicità è un concetto ampio, ma le migliori tecnologie dovrebbero essere comprese guardando semplicemente i dispositivi d'ingresso, non consultando un manuale.

Ecco qua come distinguo un buon programma per computer da uno cattivo. Io provo ad installare ed a far partire il programma senza l'uso di un manuale. Le installazioni oggi sono molto più semplici grazie ad ottimi programmi per computer chiamati setup. Far partire un programma è materia differente. Quando mi devo fermare a pensare ( leggendo un manuale scritto a caratteri piccolissimi) a come sbarazzarmi dell'icona "rilegatura" affinchè possa scrivere una lettera, sò già che mi sto confrontando con una cattiva tecnologia.
La buona tecnologia, per contrasto è intuitiva. Per usare un ascensore spingo il numero del piano. Per fare una telefonata, faccio il numero. Facile.

La semplicità va di pari passo con il set di funzioni accessibili. Caratteristiche che non userai mai rendono il prodotto complicato e pesante.

Cerca la tecnologia che fa esattamente quello che vuoi, nè di più, nè di meno.

6) La buona tecnologia non ha bisogno di parti aggiuntive. Le macchine sono cattiva tecnologia. Necessitano di un infinito set di elementi, dalla benzina, all'olio, ai filtri per l'aria. E' facile chiudere un occhio sulle parti perchè sembrano essere integrate nell'intero.
Gli elementi consumabili come l'olio o le cartucce d'inchiostro non soddisfano la nostra intuitiva definizione di parti. Ma nonostante questi possano essere sostituiti e siano essenziali per la tecnologia, essi contano come parti, almeno per lo scopo di questo articolo.

La linea di demarcazione è questa: Devi comprare qualcosa su base regolare o devi farlo per utilizzare la tua tecnologia ? Devi sostituire qualcosa che è consumato o ridotto al minimo o che può essere perduto o rubato? Meno compri o sostituisci, migliore è la tecnologia. La migliore tecnologia non necessita nè successivi acquisti nè sostituzioni.

Molte volte non è possibile lavorare senza parti, ma questo è il segno di una tecnologia di transizione. Forse anche le buone tecnologie come gli stereo portatili che hanno bisogno di CD-ROM necessitano di parti.
Uno stereo portatile che non ha bisogno di CD-ROM perchè è in grado di effettuare il download di MP-3 direttamente da Internet sarebbe migliore. Se le parti sono assolutamente necessarie, esse dovrebbero essere ampiamente disponibili, standardizzate e semplici da installare. I lettori DVD, per esempio, non si qualificheranno come buona tecnologia fino a che i DVD non saranno ampiamente disponibili come i videotape.

7) La buona tecnologia è personalizzabile. Alcune delle più semplici tecnologie hanno successo perchè sono personalizzabili. Una delle cose che rende il telefono utile è la possibilità di avere un proprio numero telefonico. Nello stesso modo, la email è utile perchè tu hai un tuo indirizzo email. I Bancomat non sarebbero stati così utili se se li avessi potuti usare solo agli sportelli della tua banca.
Le carte di credito, le smart card, i pager, i cellulari e le lenti a contatto sono ancora esempi di tecnologie personalizzabili.

La cattiva tecnologia ti obbliga ad adattarti ai suoi requisiti. Ho comprato la mia copia di Microsoft Word in Canada, ma il dizionario di default era Americano Inglese. Potevo installare un dizionario inglese, ma l'Inglese Canadese si distingue sia dall'Inglese che dall'Inglese Americano. Sono stato costretto ad aggiungere ogni distinta parola canadese al dizionario di default.
Questa è cattiva tecnologia. Perchè non posso dire semplicemente a word che sono Canadese (o un architetto, o un membro di qualche altro gruppo specializzato) e ripescare dalla sua memoria l'appropriato spelling per me?

8) La buona tecnologia è modulare. Per modulare intendo composta da distinte entità, ognuna delle quali lavora indipendentemente dalle altre e può essere organizzata e riorganizzata all'interno di una configurazione desiderata con un minimo di confusione e di sforzo. Da un lato, questo requisito è la combinazione dei requisiti di standardizzazione e personalizzazione, ma la modularità porta la tecnologia un passo oltre a queste caratteristiche.

I mattoni e il legno sono buona tecnologia perché si interconnettano ordinatamente e possono essere assemblati in configurazioni adatte alle esigenze individuali. I Lego sono ancora meglio perché non necessitano di parti quali chiodi o cemento ( questo spiega perché sia il Lego e non il Meccano ad essere il giocattolo per costruzioni preferito).

I sistemi stereo che noi acquistavamo negli anni 70 sono buoni esempi di tecnologia modulare. Usando gli RCA standard, noi potevamo assemblare sistemi con amplificatori o no, tuner, equalizzatori o addirittura piattaforme girevoli.
Le porte USB di oggi rappresentano una buona tecnologia poiché permette ai sistemi di computer di essere assemblati come i vecchi stereo.
Libri e giornali in generale sono buoni perché sono modulari. Una persona può assemblare un libro rilegandolo con fogli a sua scelta o una biblioteca collezionando una serie di libri.

9) Una buona tecnologia fa quello che voglio che faccia. E non fa nient'altro. Questo sembra una tautologia ma la buona tecnologia minimizza il potenziale di errore e la possibilità di conseguenze inaspettate. La buona tecnologia è anche robusta, predisposta il meno possibile a rotture e malfunzionamenti, ed affidabile. I software che vanno in crash invece di funzionare sono ovviamente cattiva tecnologia. I telefoni che ti connettono all'India invece che all'Indiana non sono utili.

Fare quello che desidero che faccia è una cosa altamente personale. Se desideri che i vestiti di tua figlia la proteggano dal freddo, quando lei sceglie un top leggero di chiffon ed una mini minigonna, questa è cattiva tecnologia. Ma sei lei desidera vestiti che accentuino le sue caratteristiche fisiche, gli stessi vestiti rappresentano una buona tecnologia.

Conclusione

E' importante ricordare che nessuna tecnologia è perfetta. Nessuna tecnologia soddisferà tutte e nove le regole.

Comunque, alcune tecnologie soddisferanno più regole di altre, ed alcune ne infrangeranno addirittura una o due e rimarranno ottime tecnologie ( anche se il motivo è che non esistono alternative migliori). Per questo motivo i compratori dovrebbero insistere - ed i venditori dovrebbero essere stimolati - verso una buona tecnologia, come sopra definita.

Noi spendiamo troppo tempo e denaro per questa nuova tecnologia per non pretendere il massimo, niente di meno.

***********
da Stephen Downes
http://www.downes.ca

Questo è un estratto da un libro di Stephen Downes non destinato alla vendita ed intitolato "The Learning Marketplace: Meaning, Metadata and Content Syndication in the Learning Object Economy". Il libro è disponibile in download gratuito in formato Word, PDF, HTML zippato, in versione plucker per PalmOS e in formato Postscript e Gzip.

Questo articolo inizia come in un DEOS, come risposta ad alcune rimostranze che erano state postate rispetto al tema della tecnologia nel campo dell'educazione.

Esso cattura alcune delle mie intuizioni rispetto alla tecnologia e allo sviluppo e prova ad esprimere l'idea secondo la quale sono le persone a dover scegliere la loro tecnologia. Jim Morrison mi aveva chiesto di scrivere i primi paragrafi ed adattarli per la pubblicazione in Technology Source.

Nove regole per una buona tecnologia
scritto il 7 marzo del 2000.

Pubblicato in The Technology Source, Luglio/Agosto, 2000. Ristampato come "Mmm, Good technology", University Business, September 2000. The CyberUnion Handbook: Transforming Labor through Computer Technology, by Arthur B. Shostak, et al., M.E. Sharpe, 2001.

 
 
 
 
 
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