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24 ottobre 2007

Web Design: Come Fare In Modo Che Il Tuo Messaggio Arrivi A Destinazione

Comunicare in maniera efficace uno specifico messaggio online può rappresentare una delle sfide più difficili che un web designer deve affrontare, specialmente se chi ha commissionato il lavoro fa parte di una grande organizzazione nella quale sono molti i capi che devono essere soddisfatti.

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Photo credit: Gino Santa Maria

Il problema fondamentale in questi casi è che la "vision" originale del boss viene facilmente modificata ed alterata nel suo viaggio attraverso i vari livelli necessari per portare a termine un determinato compito.

Questa "vision" originale, spesso rappresenta il messaggio chiave, un vero e proprio manifesto necessario per raggiungere cambiamenti importanti. Tuttavia, a meno che questo messaggio centrale non sia molto chiaro a chi dovrà darvi una dimensione visuale attraverso delle pagine web, il suo destino sarà quello di rimanere sulla carta.

Questo messaggio può anche perdersi con facilità quando l'azienda è di piccole dimensioni. E' solo necessario che troppe persone siano coinvolte in questo processo prima che il messaggio arrivi ai designer che dovranno eseguire il lavoro.

Infatti, anche nella mia esperienza di comunicatore online sono più i progetti nei quali il risultato è stato differente da ciò che avevo concepito, rispetto a quelli nei quali sono riuscito a fare in modo che il messaggio che volevo comunicare, arrivasse a destinazione in maniera chiara ed univoca.

In questo breve scritto, un professionista del design come Joshua Porter ne parla con molta attenzione definendolo come: "Il Problema N° 1 nel Web Design."

Introduzione di Robin Good

 

 

Il Problema N° 1 nel Web Design

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di Joshua Porter

Attualmente, il mondo del web design somiglia ad un gigantesco gioco tipo telefono senza fili.

Sono due i messaggi che confluiscono in ogni progetto di web design.

Uno è il messaggio desiderato, ossia il messaggio che il proprietario del sito vorrebbe fare arrivare a destinazione. Questo messaggio probabilmente ha qualcosa a che fare con il valore che si trae dal partecipare a qualcosa, o dall'uso di un particolare strumento o servizio in grado di migliorare in qualche modo la tua vita.
L'altro è il messaggio effettivo, ossia quello che arriva a destinazione. Sebbene questo messaggio di solito si avvicini alla forma del messaggio desiderato, spesso contiene anche al suo interno ambiguità ed incertezza. Nei casi peggiori arriva a destinazione tutto fuorchè il messaggio desiderato, quindi verranno comunicati messaggi con significati completamente differenti dalle intenzioni originarie.



Il problema numero uno del Web odierno è proprio questo forte disallineamento tra il messaggio desiderato ed il messaggio che arriva in realtà a destinazione.

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Chi di voi non ha mai giocato al telefono senza fili? Tutti in cerchio si doveva sussurrare il messaggio nell'orecchio della persona seduta al proprio fianco, e tutti facevano lo stesso sino a quando il messaggio aveva completato il suo viaggio. Alla fine si confrontavano i messaggi, e raramente il messaggio finale coincideva con quello iniziale. In molti casi c'era da sbellicarsi dalle risate sentendo i messaggi finali; dopo tutto era un gioco.

Ma se succede sul Web, c'è ben poco da ridere. Intera industrie visive, del design delle interfacce, del copy-writing, dell'usabilità e dalla user experience, sono impegnate in un gigantesco gioco telefonico molto simile a quello che ho appena descritto.

Il loro lavoro sta proprio nel riuscire a comunicare il messaggio che devono comunicare.

Ma il loro design riesce davvero a trasmettere i messaggi desiderati, o il messaggio che arriva a destinazione è completamente differente? Tutti questi gruppi, ognuno a modo proprio, tenta di fare in modo che questi combacino alla perfezione.



Vi sono molte altre tematiche nel design che suscitano molto interesse; problematiche tecniche come la compatibilità e la visualizzazione su browser differenti, l'uso di un markup semantico, e la scalabilità...giusto per citarne alcune.

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Abbiamo anche una grande quantità di problematiche connesse al processo: quale metodo di design sia il migliore, su quanti utenti testarlo, ecc.

Abbiamo circa un milione di problematiche fra cui destreggiarci, ma tutti impallidiscono se confrontati con il problema numero 1. Basta riflettere un attimo; il Web è un medium visuale quindi noi pensiamo a giudicare le cose a livello visuale.

Se sembrano giuste, allora siamo indotti a credere che lo siano.
Ma come per il sorriso ricevuto da un serial killer non è proprio desiderabile, allo stesso modo bisogna fare attenzione se è un sito web sembra bellissimo ma non supporta quello che stai tentando di fare.

D'altra parte, quando un messaggio viene comunicato in maniera chiara, di solito sembra ok perchè il modo in cui appare ha senso, quindi c'è qualche merito nel giudicare da come appare.

Da una prospettiva molto distante è semplice pensare ad un sito web come ad una funzione matematica. Prendi il messaggio desiderato, lo installi sul sito web, ed ecco che esce un altro messaggio.

Se il messaggio effettivo è simile quello desiderato, il rapporto 1 a 1 mi dice che l'output non ha cambiato l'input. Se vi sono differenze, la funzione non gira come vorremmo...e sta modificando l'input in qualche modo, prima che si trasformi in output.



Pertanto sono due i punti che diventano critici.

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Uno è il punto nel quale il messaggio desiderato è abbastanza chiaro. Sino a che punto sai esattamente quale sia il messaggio desiderato?

Bene, devi parlare con chi se ne occupa. La persona che si occupa delle decisioni strategiche critiche del processo. Se non parli con questa persona, avrai dei dati sporchi su cui lavorare. E, se non riesci ad ottenere una risposta diretta, o la vera risposta non è la migliore per la tua audience, allora il messaggio desiderato non è quello giusto.

Ecco un esempio di back-push. La strategia di business che genera un incremento dei proventi pubblicitari viene spesso realizzata con una strategia di design che tende ad incrementare le page views, dividendo le storie in più pagine.

Dalla prospettiva dei lettori ovviamente questo è ben poco desiderabile. Quindi a questo punto è chi fa il lavoro del designer che deve dire

"Spezzare le notizia arbitrariamente in più pagine non è una cosa molto gradita ai nostri lettori...perché gli fornisce un'esperienza peggiore. Non disegnamo con il chiodo fisso delle page views e gli utenti saranno più felici nel lungo periodo".

L'altro punto critico è il messaggio effettivo.

Fino a che punto conosci l'effettivo messaggio che viene comunicato? Beh, ci sono vari modi per arrivarci, ma il migliore è attraverso l'esperienza diretta, non soltanto la tua, ma anche quella di altri.

I designer la manipolano in maniera intuitiva, e chi si occupa di usabilità tende a manipolarla attraverso l'attività di testing. E, a questo punto, non sono sicuro che un metodo sia migliore di un altro. Sono stato da entrambe le parti abbastanza a lungo per sapere che non c'è un metodo infallibile che funziona in tutte le situazioni, e pertanto dobbiamo sperimentare.

Quindi per tutti quei team che provano a dare una svolta positiva ai loro progetti...se non sapete più che pesci prendere...provate ad individuare questi due punti:

a) il punto nel quale il tuo messaggio desiderato è espresso nel modo migliore, e

b) il punto nel quale il messaggio effettivo è abbastanza chiaro.

Se riesci a comunicare in maniera efficace, facendo in modo che il messaggio effettivo arrivi a destinazione e sia vicino a quello desiderato, superare gli altri problemi sarà una passeggiata.



Articolo scritto originalmente da Joshua Porter per Bokardo il 21 Settembre 2007 con il titolo "The #1 problem in web design". Versione Italiana Mirco Martinelli - per un feedback editoriale scrivi a Robin.Good[at]masternewmedia.org.

Photo credits:
Slippery signal - Photo credit: Carsten Reisinger
Abstract graphic - Photo credit: Hfng
Office stamps - Photo credit: Pedro Nogueira
Apple two colored - Photo credit: Phil Date

 
 
 
 
 
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