MasterNewMedia Italia
Scopri i migliori tool per comunicare,
collaborare e fare marketing
   
Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


15 gennaio 2010

Come Ricordare Ciò Che Ti Sei Dimenticato: Usa Il Tuo Google Interno

Come ricordare ciò che ti sei dimenticato? C'è un modo per istruire il tuo cervello a ricordare quelle cose che sono sepolte sotto centinaia di ricordi? Sì c'è, e ce l'hai da quando sei nato.

How_to_remember_what_you_forget_internal_google_id8705052_size350.jpg
Photo credit: ktsdesign modificata da Daniele Bazzano

Quante volte ti sei trovato nella situazione di voler ricordare qualcosa, ma più tentavi di provarci e meno ci riuscivi? Come quando ti concentri molto per ricordare un luogo, un nome, ma la risposta non arriva.

È soprattutto colpa nostra, in genere dopo un paio di minuti ci arrendiamo e diciamo: "E' inutile, non riuscirò a ricordarlo". Abbiamo erroneamente pensato che la risposta che ci serve ci verrà subito in mente, perché non sappiamo come funziona il nostro cervello.

Spesso sentiamo dire che gran parte del nostro potenziale di intelligenza è sotto utilizzato. L'ostacolo principale è che spesso non sappiamo come far funzionare il nostro computer biologico. Il nostro cervello. E' come avere a nostra disposizione un potente quadro di comando, ma avere la possibilità di utilizzarlo solo a occhi chiusi. Non è facile.

Ma dopo che hai imparato come attivare uno di questi interruttori invisibili, diventa un gioco da ragazzi fare tutte quelle cose che prima sembravano impossibili.

Uno di questi interruttori invisibili è Google. Non quello che utilizzi sul computer per la ricerca di informazioni, ma un Google Interno, come lo ha chiamato Robin Good. Questo Google Interno può aiutarti a ottenere le giuste informazioni, indipendentemente dal fatto che quello che vuoi ricordare sia indietro nel tempo o difficile da trovare.

Incuriosito? Vuoi sapere come sfruttare la potenza del tuo cervello oltre i suoi limiti? Allora leggiti come Robin Good spiega la sua idea sul "Google Interno" e come sia possibile utilizzare a tuo vantaggio questo magico strumento.

Alla fine di questo articolo troverai anche un breve video (con la trascrizione integrale del testo) di un intervento fatto da Robin agli inizi del 2009 alla Girl Geek Dinner 6, in cui spiega come il suo "Google Interno" lo ha aiutato a scegliere il suo pseudonimo "Robin Good".

 

 

Il Motore di Ricerca Interno è Ora Disponibile

How_to_remember_what_you_forget_internal_google.jpg

di Robin Good



Mentre i motori di ricerca sono davvero una delle grandi invenzioni del nostro tempo, che ti aiutano a trovare quasi tutte le informazioni di cui hai bisogno in una manciata di secondi, in realtà esiste un'affascinante e potente tecnologia di ricerca che ti è molto più vicina e accessibile.

Anche se potresti ancora non averne mai sentito parlare, una volta conosciuto questo strumento di ricerca alternativo, lo troverai ancora più utile del tuo motore di ricerca preferito, in quanto ti permetterà di ottenere dei risultati che non potresti trovare altrove.

Spesso sentiamo dire che gran parte del nostro potenziale di intelligenza è sotto utilizzato. L'ostacolo principale è che spesso non sappiamo come far funzionare il nostro computer biologico. Il nostro cervello. E' come avere a nostra disposizione un potente quadro di comando, ma avere la possibilità di utilizzarlo solo a occhi chiusi. Non è facile.

Ma dopo che hai imparato come attivare uno di questi interruttori invisibili, diventa un gioco da ragazzi fare tutte quelle cose che prima sembravano impossibili.

Oggi mi piacerebbe accendere per te uno di questi interruttori invisibili.

L'interruttore "ricerca" nel tuo cervello.

 



Il Google Interno

How_to_remember_what_you_forget_internal_google_id20490691.jpg

Sono sicuro che ti sei trovato nella situazione in cui parlando con un amico hai provato a ricordare il nome della persona che avevi da poco incontrato, ma non ci sei subito riuscito facilmente. Quando hai cercato di richiamare alla mente il nome della persona, sentivi quanto fossi vicino a ricordare il suo nome, ma allo stesso tempo ti rendevi conto della tua incapacità a controllare e ad agire in modo prevedibile per soddisfare questo desiderio.

In queste situazioni, spesso borbotti cose del tipo: "Accidenti, non riesco a ricordarlo!" oppure "... ah, ce l'ho proprio qui sulla punta della lingua!" sperando di ricordare in qualche modo il nome dell'amico.

Ma il nome dimenticato, non sempre viene fuori.

Quello di cui non ci rendiamo conto è di quanto siano importanti le parole che inavvertitamente diciamo, nel momento in cui sappiamo di non essere in grado di richiamare un nome specifico o una parola dalla nostra cosciente memoria.

Quando la memoria ci tradisce, possiamo fare una grande differenza rendendoci conto di quanto possa essere efficace esprimere un qualche tipo di sollecitazione, o richiesta positiva, alla memoria del nostro cervello, piuttosto che un lamento, o una piena dichiarazione di sconfitta.

Piuttosto che dire, spesso in modo spontaneo, "Oh, non mi ricordo...", provare a pronunciare alcune dichiarazioni più positive può effettivamente fare la differenza, almeno nella mia esperienza personale. Prova a dire qualcosa del tipo: "Oh, adesso sto ricordando..." oppure "Mi verrà in mente fra poco..." in modo da vedere le sollecitazioni che hai dato alla tua memoria trasformarsi subito dopo in realtà.

Devo dire che inizialmente ero abbastanza scettico, ma dopo aver provato questa tecnica per qualche anno, posso dire che tale approccio funziona davvero a meraviglia. In realtà, non è solo utile per aiutare a ricordare più facilmente le cose che pensavo di aver dimenticato, ma è uno strumento di ricerca creativa e di brainstorming, che mi ha dato alcuni risultati veramente memorabili.

Prova il tuo motore di ricerca interno nella prossima occasione.



N.B.: Giusto per essere sicuro che non ci siano spiacevoli equivoci: io non sono un medico né un neuroscienziato, e quello che sto condividendo qui con te è il frutto della mia esperienza personale, e non qualcosa che ho letto su un testo scientifico. Questo non lo rende meno reale, ma dovresti controllare e verificare la tua esperienza prima di raccontarlo a qualcun altro.

 





Come Ha Funzionato Il Google Interno Nel Mio Caso - Robin Good


Durata: 4' 19''



Trascrizione Completa in Italiano



La seconda domanda che generalmente le persone mi fanno prima di dare loro il microfono è : "Perché hai scelto di chiamarti Robin Good?" Robin Good! Robin Hood è mio zio. Lui viene da... lo sai da dove viene Robin Hood?

Sherwood. S-H-E-R-W-O-O-D. La foresta di Sher. Sono il nipote di Robin Hood, e vengo da un villaggio vicino, che si chiama Sharewood. Ma è scritto S-H-A-R-E, la foresta della condivisione. "Robin Good da Sharewood, sei davvero fuori di testa Robin, come hai fatto a farti venire in mente tutte queste cose?"

Dovete sapere che ognuno di noi ha un piccolo motore di Google dentro la sua testa. La maggior parte delle persone non lo sa, pensa di avere una cattiva memoria, perché non sa usare il proprio Google Interno.

Un giorno ho detto:

"Voglio usare il mio Google interno, e voglio capire come posso costruirmi un mio brand, qualcosa che la gente possa ricordare. Un nome che sia per prima cosa facile, e che in secondo luogo trasmetta qualcosa."
Perché il mio cognome, accanto a "Giggi", è davvero molto difficile, è il classico cognome aristocratico che nessuno dice correttamente, quando sono in viaggio in altri paesi, tutti lo invertono. E' davvero spiacevole. Ad ogni modo, è Luigi Canali De Rossi. Così posso essere, il signor Du Rossi, il signor Luigi, Canali Di Rossi. Non lo dicono mai correttamente!

Ho detto al mio Google Interno:

"Senti, Google, devo trovare un nome che posso usare più e più volte, che sia facile da pronunciare ovunque io vada, e che mi rappresenti. Quando lo pronuncio, devo sentirmelo addosso. Un nome che non è stato scelto da mia madre o da mio padre, un nome che devo scegliere io."

Sai come funziona questo Google? Quando dici: "Merda, non mi ricordo questa cosa, ce l'ho qui ... non mi viene ...". Quando dici "merda", stai dicendo a Google: "Smettila di cercare. Lascia perdere, tanto non lo so", e così non lo trova di sicuro.

Fai attenzione a questo. Qualche volta dici: "Oh, è proprio lì, aspetta, sta arrivando, e allora stai per dire qualcos'altro, e bang! Arriva!". Perché hai detto al tuo Google Interno che stava arrivando, così lui ha lavorato in quella direzione! Lui ascolta i tuoi comandi. "Allora, Google, so che puoi lavorare secondo i miei comandi. So che ci vorrà qualche tempo, basta che incominci e fai il tuo lavoro". E così ha iniziato e ha fatto il suo lavoro, e io me ne ero completamente dimenticato. Passarono tre mesi.

Poi un giorno, ero lì sulla mia moto, pensando alle mie cose, fermo al semaforo rosso ... Bang! "Robin Good da Sharewood." Mi è arrivato, perfetto, un pacchetto pronto per l'uso. Come dire di no a un così grande nome? Mi rappresentava perfettamente!

Sono una persona che ama condividere le proprie cose con tante persone, ed è questo che mi dà soddisfazione. Io non sono entrato nel mondo dell'editoria web per fare soldi, ma perché mi piaceva condividere quello che facevo con altre persone. E Robin Good .. è fantastico, lui è il tizio che rubava ai ricchi per dare ai poveri, e allora mi sono detto "Qual è la corrispondenza nel mio mondo, da chi devo prendere? Forse da Microsoft?"

Al momento darei a Google, ma ora ... non si sa più chi derubare ... ma l'idea è quella di prendere queste idee fantastiche che sono dappertutto, e darle alle persone, perché per avere successo on-line in realtà non occorre tanto denaro né molti investimenti, ma occorre pensare bene, porsi molte domande, guardarsi intorno e parlare con la gente. Questo è quello che ci vuole.




Photo credits:
Il Motore di Ricerca Interno è Ora Disponibile - BingTweets
Il Google Interno - ktsdesign

 

Scritto da per MasterNewMedia.
 
 
 
 
 
Commenti    
blog comments powered by Disqus

 

 

 

 

15598
 




 

I Toolkit di Robin


 









 

 

 

 

  • RSS Feed

          Mail
    Nome:
    Email:
     



     
     

     

    Web Analytics