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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


11 gennaio 2010

New Media: Le Mie Previsioni Per Il 2010 - Parte 1

Ad ogni fine d'anno mi fermo per annotare le mie riflessioni su quello che verrà, in tema di comunicazione, collaborazione, apprendimento, marketing, media e tecnologia, dato che questo è lo snodo più trafficato e in rapida trasformazione dove io capito più di frequente. Questa volta ha richiesto un po' più di tempo ma finalmente ecco qui: quello che un editore professionista nel campo dei nuovi media ha bisogno di sapere riguardo ai cambiamenti previsti per il 2010 e oltre.

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Photo credit: Robin Good

E' un dato di fatto, l'ho capito adesso, che non sto tentando di "predire" il futuro o fare congetture su comunicazioni specifiche per il settore. Quello che sto cercando di fare qui è fissare ed evidenziare le principali tendenze e trasformazioni che avvengono attorno alle mie aree di interesse che ho elencato sopra (comunicazione, marketing, media, apprendimento e tecnologia).

Questa celebrazione della scrittura di fine anno rappresenta per me proprio un'opportunità di scendere dal mio quotidiano treno di pensiero fatto di tecnologia-media-comunicazione e guardare con un po' più di prospettiva al viaggio che sto facendo, che è reso più interessante dalla curiosità del passeggero che vuole scoprire subito quali sono le prossime fermate e i "punti panoramici".

Infatti, se vuoi leggere previsioni e anticipazioni sulle tecnologie del 2010 di tipo più speculativo penso che riceveresti un miglior servizio da siti come Mashable, ReadWriteWeb, TechCrunch e tanti altri là fuori che svolgono un lavoro fantastico per segnalarti le ultime e più importanti novità nell'ambito della tecnologia dei nuovi media. Per questo motivo ho appena pubblicato una raccolta in due parti di quelle che ritengono siano alcune delle anticipazioni più interessanti per il 2010 che sono recentemente emerse sul Web. Dai un'occhiata:
Internet Trends 2010: Guida Alle Anticipazioni Più Interessanti Emerse Dal Web - Parte 1 e Parte 2

Il mio punto di vista sui trend futuri in questi fronti è del tutto personale. Non mi piace essere chiamato "esperto" in questi campi, ma piuttosto un "esploratore", un ricercatore professionista dato che a me interessa molto sperimentare e verificare nuove soluzioni finché non scopro quelle che, almeno nel mio caso, funzionano e quali sono quelle da lasciar perdere.

Prima di immergerti nella sperimentazione ed investire più tempo nel tuo prossimo web design, produzione di contenuti, corso online o nella prossima strategia di social media marketing, fermati un attimo e ripensa tutto in base a questi trend fondamentali e rivoluzionari.

Se non lo fai, lo farà qualcun altro prima di te.

Ecco i settori dei nuovi media che ho osservato in questo articolo in due parti sui trend e le previsioni per il 2010.

La prima parte, quella che stai leggendo adesso, è dedicata a:

  1. Trend generali
  2. Innovazione
  3. Pubblicità online
  4. Social media
  5. Creazione di community
  6. Statistiche social
  7. Modelli di business online
  8. Personal branding
  9. Blogging - Editoria online
  10. Formati della comunicazione



La seconda parte si occuperà di:

  1. Gestione dell'informazione
  2. Collaborazione online e web conferencing
  3. Eventi
  4. Apprendimento ed educazione
  5. P2P
  6. Comunicazione visiva
  7. Cellulari
  8. Video publishing
  9. Ricerca SEO
  10. Usabilità e altro

Così senza ulteriori introduzioni, ecco le mie previsioni e i trend dei nuovi media per il "2010 e oltre" (guarda le mie previsioni per il 2009 parte prima e parte seconda):

 



1. Trend generali

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Quale genere di applicazioni ha buone possibilità di diventare una killer application nel 2010

Quelle che:

1. Mescoleranno il real-time web, il grafo sociale e l'informazione geolocalizzata per fornirti applicazioni nuove ed estremamente utili (per esempio Foursquare e Brightkite)

2. Renderanno più facile per le persone la creazione, progettazione grafica e gestione di raccolte di ottima qualità e facilmente navigabili (guide e raccolte di informazioni su temi specifici) sfruttando anche, in modo etico e legale, tutte le grandi risorse e contenuti disponibili là fuori. Google Knol non c'è riuscito, ma qualcun altro presto lo farà.

3. Faciliteranno, oltre a quello che già fanno Twitter e Facebook, l'aggregazione di comunità sociali attorno a specifici interessi, compiti ed azioni, come conferenze ed eventi pubblici, nei quali la community si sposta dal ruolo di spettatore e commentatore a quello di collaboratore, co-organizzatore, editor e produttore.

4. Permetteranno di accedere facilmente a strumenti, tecnologie e spazi virtuali che semplificheranno e miglioreranno la creazione di meeting in tempo reale e l'uso di attrezzature per le presentazioni e la collaborazione in modi diversi ed altamente personalizzati (potrai collegarti col cellulare, smartphone, netbook o personal computer).

5. Renderanno più semplice registrare, modificare, arricchire, strutturare e condividere /distribuire tramite VOD, widget scaricabili e re-embeddabili, registrazioni di eventi tra i quali le videoconferenze, video interviste a distanza, seminari e workshop online, screencast e ogni esperienza importante che avviene online.

 



2. Trend Dell'Innovazione

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Se commercializzi, vendi, progetti, inventi o sviluppi nuovi prodotti e servizi, la novità principale alla quale devi prestare attenzione, è che questa "storia" adesso proviene sempre più dal basso, dal cliente stesso, non è più solo una storia "di moda". Comprendere e sfruttare questo potere proveniente dagli utenti è ciò che oggi può far balzare improvvisamente un'azienda normale davanti ai suoi concorrenti, grazie ai brand che promuovono i loro leali ed appassionati clienti al ruolo di consulenti, collaudatori, critici, responsabili del controllo qualità, specialisti dello sviluppo del prodotto e fidati agenti di marketing.

In precedenza, il classico modello d'innovazione si basava sullo sviluppo di prodotti e servizi all'interno di un sistema "chiuso" facendo nel contempo un utilizzo massiccio di copyright, patenti, DRM e altri tipi di "protezione" per evitare che potenziali concorrenti potessero trarre vantaggio dagli investimenti economici e dall'impegno di ricerca per sviluppare prodotti e servizi simili e competitivi.

In questo modello di business, l'unico ruolo possibile per il cliente è quello di avere dei "bisogni" che necessitano sia di essere creati, o identificati e soddisfatti tramite un numero infinito di prodotti e servizi.

Ma quello che sta emergendo gradualmente adesso è la crescente consapevolezza che sono i consumatori stessi quelli che sviluppano le idee più interessanti per nuovi prodotti e servizi.

La popolarità crescente dei social media, degli strumenti e delle applicazioni di collaborazione e partecipazione, sta velocizzando ulteriormente questo processo rendendo sempre più facile per i brand creare spazi e servizi in grado sfruttare questo enorme potenziale inutilizzato.

Non solo. Una gran numero di aziende stanno adesso creando delle autentiche partnership con i loro clienti, distributori, rivenditori e perfino con quelli che dovrebbero normalmente essere catalogati come "concorrenti".

Perché?

In uno scenario dinamico che cambia rapidamente come questo in cui ci troviamo adesso, è difficile se non impossibile mantenere un vantaggio competitivo. Le nuove tecnologie possono rivoluzionare il mercato nel giro di pochi mesi, e Twitter è l'esempio più recente.

Quello che può realmente fare la differenza nel futuro prossimo è perciò creare un accordo con i tuoi clienti.

Trasformarli gradualmente in partner e alleati dell'azienda invece che considerarli come limoni da spremere fino all'ultima goccia di succo.

Allearti con i tuoi clienti, farli diventare sostenitori fanatici del tuo marchio e arruolarli per trasformarli nei tuoi consulenti migliori per identificare ogni modo per soddisfare sia i tuoi interessi che i loro in un modello di business sostenibile, è la via da seguire.

Tutta questa nuova apertura e questo desiderio di raggiungere e collaborare deriva da una constatazione fondamentale che i più non riescono a fare.

Il mercato non è costituito da camere isolate e i consumatori si muovono da una marca all'altra, comprando e provando diversi prodotti e diversi servizi. Senza ombra di dubbio, la maggior parte dei clienti di ogni marca probabilmente è o è stato cliente di una o più marche concorrenti.

Nuovo trend chiave: tenendo a mente questa considerazione è molto più sensato allearsi con i concorrenti piuttosto che competere con loro. L'aspetto razionale è quello di, in primo luogo, attingere ad una base di potenziali clienti molto più ampia ma altamente qualificata e in secondo luogo servire meglio il cliente in modo efficace con servizi personalizzati e di alta qualità piuttosto che spendere queste stesse risorse ed energie nel "respingere" i concorrenti.

Per queste ragioni consiglio vivamente alle nuove start-up del web e agli innovatori delle nuove tecnologie e dei media cinque cose molto semplici:

1. Concentrati inizialmente su progetti "semplici" che non richiedano, perlomeno all'inizio, investimenti dall'esterno per mostrare il loro potenziale e il loro valore.

2. Punta a un "caso d'uso" forte, un servizio veramente utile, qualcosa che offra valore vero agli utenti

3. Coinvolgi fin dall'inizio un piccolo, ma crescente, gruppo di sostenitori veri ed interessati e raccogli il più possibile da loro critiche e feedback mentre sviluppi la prima versione del prodotto

4. Evita di fare troppi calcoli sui tuoi guadagni futuri, e metti tutte le tue energie e risorse nel punto 2

5. Impegnati ad imparare come creare una community di fan. E', a mio modesto parere, il bene più importante e durevole che la tua piccola azienda possa coltivare.

 



3. Pubblicità Online

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La pubblicità tradizionale perde sempre più valore.

La pubblicità interruttiva gioca un ruolo sempre meno importante.

"Il modello classico interruzione /sospensione, in base al quale i pubblicitari inseriscono annunci indesiderati e normalmente non pertinenti come prezzo che il consumatore deve pagare per vedere i contenuti che desidera, verrà eroso, se non scomparirà del tutto."

I tradizionali banner pubblicitari perderanno efficacia e valore di mercato.

Le persone non solo cercano di escludere la pubblicità interruttiva dalla loro visione e la evitano come la peste, ma il rapporto costo-efficacia spendendo lo stesso budget nella creazione di community o in campagne pubblicitarie contestuali molto mirate è sempre più allettante.

Con tutto il controllo che le persone esercitano attualmente sul loro modo di spendere il tempo online, perché mai dovrebbero voler cliccare su qualcosa che non hanno richiesto?

La pubblicità si sta spostando gradualmente dall'essere un messaggio che attrae per le sue promesse o così sembra a chi comunica, al fornire direttamente un servizio utile o un beneficio al potenziale cliente.

"Questo alza la posta per gli esperti di marketing e le loro agenzie per sviluppare nuovi tipi di messaggi che non siano ancora percepiti come pubblicità, ma piuttosto come contenuti desiderati." (Fonte: eMarketer)"

L'evoluzione va dal "promuovere" qualcosa all'offrire in anticipo un valore reale, a quelli che sono realmente interessati, con l'obiettivo di creare un rapporto d'affari a lungo termine che si basi sulla fiducia.

Noi abbandoniamo gradualmente le classiche pubblicità interruttive verso nuovi modelli di comunicazione di marketing basati su elementi di alto valore, virali, coinvolgenti e in grado di costruire relazioni.

"Creare comunicazioni che siano così convincenti, divertenti, informative o utili al punto che il cliente sia non solo felice di riceverle, ma anche motivato a condividerle con altri." (Fonte: eMarketer)"

I cambiamenti fondamentali in questa direzione sono rappresentati dalla comparsa graduale di nuovi formati di "comunicazione" sotto forma di widget condivisibili e ri-embeddabili che forniscono non solo servizi, applicazioni o contenuti utili, ma coinvolgono l'utente nel migliorare ed espandere il loro valore e il loro utilizzo in modo virale.

Il formato pubblicitario che avrà più successo in futuro non è il tipico rettangolo animato 380x250, ma probabilmente un widget distribuibile e ri-embeddabile che contiene informazioni di valore, consente l'accesso a dati o contenuti multimediali unici, e che è in grado di mostrare diversi tipi di contenuti in base al livello di interazione e di coinvolgimento dell'utente. Ogni tipo di nuovo formato pubblicitario di successo integra elementi di viralità: integrazione con altri social media e con il grafo social dell'utente, possibilità di essere modificato e personalizzato ed ingrandito, rendendo il widget stesso un entità autonoma che cresce viralmente di valore e capacità di diffusione assieme alla massa di persone che la distribuiscono.

 



4. Social Media

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Il marketing online diventa social

Nel complesso il 2010 e oltre vedrà positivamente una graduale e duraturo spostamento in massa di investimenti pubblicitari dalla tradizionale display advertising e dai banner, sia nella vita reale che online, verso campagne ed iniziative di social marketing.

"Finalmente, le attività sociali online e le connessioni saranno inserite dentro ogni tipo di contenuto digitale sul Web, dai siti aziendali a quelli per lo shopping fino ai motori di ricerca, ai media tradizionali e ai portali per l'intrattenimento."

I Social Media Sono il Nuovo Parco Giochi Per La Pubblicità. Da questo non si scappa.

E questo è il motivo per cui, gli inserzionisti, adesso trasformatisi in esperti di marketing online saranno sempre più disposti a rinunciare a raggiungere un maggior numero di persone in cambio di un coinvolgimento più profondo.

Invece di tentare di raggiungere il più alto numero possibile di potenziali clienti, gli esperti di marketing online utilizzeranno sempre più strumenti, strategie e tecniche che consentiranno loro di attrarre e coinvolgere molto più in profondità persone interessate alle loro specifiche offerte.

Il tempo della pubblicità invasiva sta finendo e il 2010 ci darà ulteriori conferme di questo trend.

"Gli esperti di marketing sono più interessati ad un coinvolgimento autentico con i clienti su piattaforme social, e meno all'opportunità di tempestarli di banner pubblicitari."

1. Il primo segnale di questo trend sarà rintracciabile nell'aumento dell'utilizzo dei social media per il servizio clienti, l'assistenza tecnica e le pubbliche relazioni da parte di molte aziende.

2. Il secondo sarà il crescente sviluppo di piattaforme sociali, personalizzate e collegate alla community tramite due canali, per le comunicazioni con i clienti in tempo reale e asincrone.

3. Terzo, un nuovo trend interessante per le aziende che investono nei social media sarà diretto allo sviluppo di centri d'eccellenza e gruppi per imparare sul campo il social media marketing e la creazione di community all'interno delle organizzazioni.

Ci stiamo allontanando gradualmente dall'approccio comunicativo indirizzato alla massa, come è la pubblicità, verso canali molto mirati e personalizzati per riuscire a creare rapporti di fiducia con i nostri futuri clienti e intermediari.

"L'analogia è da cercare. Il mercato del search advertising ha avuto così successo precisamente perché coglie le intenzioni dei consumatori. Quando un utente digita "Hotel alle Bermuda" nel campo di ricerca di Google, puoi stare abbastanza sicuro che ha intenzione di prenotare un albergo in quel posto, e perciò probabilmente clicca e converte.

Gli esperti di marketing che vogliono cogliere il prima possibile le intenzioni nel percorso che conduce ad un acquisto, cercheranno di identificare le persone che dimostrano una probabile intenzione di interagire con il brand che essi promuovono, possibilmente portandoli ad acquistare.

Se un marketer ha successo in cima al percorso d'acquisto, vicino allo zero in un gruppo ristretto di prospettive probabili, allora ci sono molte più opportunità di coinvolgimento di questi consumatori su basi più profonde e significative.

In effetti, meno è più.""

(Fonte: Geoff Ramsey - eMarketer)

Un suggerimento spontaneo, stile passaparola, proveniente da qualcuno che conosci può in molti casi avere più valore rispetto ad una campagna pubblicitaria, che potrebbe anche ottenere la tua attenzione, ma difficilmente ti trasmetterebbe la fiducia e la motivazione che può portare la raccomandazione di un amico.

"E' questione di sfruttare la fiducia intrinseca che i consumatori nutrono l'uno verso l'altro"

Da un punto di vista B2B integrare il social media marketing all'interno dei canali di vendita diventerà una priorità urgente per molti.

Ovviamente, la pubblicità non scomparirà, ma, perlomeno per quanto riguarda quella classica basata sui banner, la "display advertising", in modo graduale svolgerà sicuramente un ruolo meno importante, finché non diventerà soltanto un altro strumento di marketing tra i molti che possono essere utilizzati efficacemente in una campagna.



La Vera Sfida Per Gli Editori Nel 2010 è Essere Social Senza Apparire Falsi

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La più grande sfida per molte di queste aziende tuttavia, sarà capire come cavalcare il nuovo cavallo del social marketing, dato che la trasformazione che si deve adottare non è solo una formalità, ma è molto più profonda e comprensiva di quello che le aziende normalmente pensano.

Non appena un'azienda capisce cosa è necessario fare per essere efficace nei social media, il problema diventa più grande e più difficile da maneggiare, dato che i cambiamenti che sarebbe necessario implementare riguardano la maggior parte dei paradigmi di comunicazione esistenti e degli approcci di marketing in uso all'interno dell'azienda.

Trasformare un atteggiamento di business di un'azienda e il suo stile di marketing dalle radici è un compito più arduo e rischioso di ciò che tali società sono normalmente abituate ad affrontare (sviluppare nuovi modelli, cambiare prezzi, adottare nuovi incentivi di marketing, ecc.)

Questa è roba difficile da mandare giù per una grande azienda, dato che richiede di sborsare ingenti somme di denaro e destinare risorse a "inventare e promuovere il più possibile nuove esigenze e nuovi prodotti" per ascoltare, supportare, e rifinire /creare i prodotti e i servizi che i clienti si aspettano da loro.

Per esempio: tanti più clienti cominciano a prendere decisioni in base a quello che trovano online, le aziende dovranno dedicare tutto il tempo che possono (non un giorno alla settimana) a esaminare, rispondere e coinvolgere i loro sostenitori e i loro detrattori che parlano, scrivono e fanno commenti sui loro marchi.

Così come il nuovo approccio del social media marketing promuove l'aperta condivisione di informazioni utili e risorse contro l'approccio autopromozionale, egocentrico e martellante che molte aziende hanno seguito in passato, un'azienda non può "fingere" di essere "aperta", o "sociale" se all'interno il suo modo d'agire e le sue politiche riflettono ancora una mentalità diversa.

Essere presente su tutti i principali social media non vuol dire essere social. Spammare i potenziali clienti tramite gli strumenti offerti dai social media con la promozione ripetuta di prodotti non richiesti o spingere i tuoi ultimi comunicati stampa, infastidisce e allontana i clienti più di quello che facevano le pubblicità tradizionali.

Per quanto impegnativo possa essere, diventare social comporta l'adozione di un sincero atteggiamento di attenzione per gli interessi e le necessità dei tuoi clienti, tanto quanto per le idee non sfruttate e le conversazioni che potrebbero essere portate in superficie dalle molte persone di talento all'interno della tua azienda.

Per questa e molte delle ragioni elencate sopra io vedo il 2010 come l'anno durante il quale le aziende cominceranno ad impegnarsi in modo consistente per costruire comunità di sostenitori forti, appassionate e leali.

Non appena le aziende capiranno quanto siano spesi meglio i soldi destinati al marketing se investiti nel creare relazioni piuttosto che farlo solo dopo la vendita, si affolleranno per abbracciare questo nuovo paradigma di business.

"Il social marketing funziona meglio quando è guadagnato, non pagato." (Fonte: Geoff Ramsey - eMarketer)

Un nuovo trend chiave emergente nel 2010 riguarderà i piccoli brand che diventeranno formidabili creatori di community. (Una nicchia vasta è disponibile per qualcuno che racconti e relazioni storie di questo tipo, dato che esse forniscono un insegnamento di enorme valore a quelli che stanno considerando lo stesso percorso)

 



5. Piattaforme Per la Creazione di Community: Ning Non è Più Adatto

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Quando si tratta degli strumenti che ti aiuteranno a creare, supportare, coinvolgere e interagire con la tua futura comunità di tifosi, penso che tu potresti vedere apparire nel 2010 nuovi strumenti e servizi fra i più interessanti e dirompenti.

Penso davvero che vedrai molti nuovi, grandi, affascinanti strumenti progettati specificamente per filtrare, coinvolgere e alimentare community di fans veramente appassionati.

Sfortunatamente, Ning e altre simili piattaforme per creare community non sono più adatte.

Perché?

I prossimi nuovi strumenti per creare community sono una generazione avanti rispetto a ciò che i normali forum, Ning o i social network standard erano soliti offrire.

Questi sono attraenti, è facile accedervi ed usarli, sono esteticamente piacevoli e finalmente "usabili".

Queste nuove piattaforme social, che si collegano a Twitter e Facebook come avviene con le estensioni collegate ad una centralina, adesso sono più specifiche, verticali e dedicate ad un pubblico preciso e a precise applicazioni.

Inoltre sono portabili, ri-embeddabili e onnipresenti, ci si può collegare con un click e possono essere presenti dovunque gli utenti le trovino adeguate, non solo in una posizione centralizzata.

Le nuove piattaforme sociali uniscono insieme le migliori forme di micro-publishing, la condivisione e la possibilità di presentare e collaborare in tempo reale o in modo asincrono (incluso l'uso di video) in un nuovo mix molto potente.

Per qualche, limitata ispirazione (da integrare successivamente) guarda qui::

http://www.stribe.com/

http://Vokle.com/

http://SocialGo.com/

e per favore indicami, nella sezione commenti, quelli che consideri gli elementi futuri più interessanti in questo settore.

 



6. La Nascita Delle Statistiche Social

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Nel 2010 calcolare il ROI dei social media diventa sempre più una necessità per le aziende che stanno investendo in modo massiccio nel social media marketing in modo da misurare e giustificare i nuovi costi.

Diversi strumenti per calcolare visite e statistiche saranno disponibili per un numero molto maggiore di persone. Ma dato che l'equazione "traffico=soldi" continuerà a perdere importanza a favore dell'attenzione e del coinvolgimento, ognuno avrà bisogno di nuovi strumenti per misurare queste altre metriche.

C'è già infatti la disponibilità di un numero crescente di strumenti per monitorare e tracciare le conversazioni sui social media, ma ben pochi sono in grado di misurare qualcosa in più delle statistiche base, dei dati del traffico ecc.

I nuovi strumenti di misurazione dell'attività sui social media prevedo che combineranno alcune delle metriche di misurazione del traffico già esistenti accanto a tutta una nuova serie di indicatori delle performance sui social media come:

  • Viralità
  • Capacità di mantenere i clienti
  • Fidelizzazione
  • Influenza
  • Fiducia
  • Reputazione
  • Passione
  • e altro...
(Per favore suggerisci nei commenti!)

Ecco un assaggio di quello che verrà:

http://www.swixhq.com/

http://www.kontagent.com/

https://analytics.postrank.com/

http://Socialmention.com/

 



7. Modelli di Business Online: Gratuiti o a Pagamento Nel 2010?

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Per cosa pagheranno le persone?

"Per ogni colosso come Fox News, c'è una boscaglia di Little Green Footballs. Per ogni 20th Century Fox, c'è qualche ragazzo di 16 anni il cui video su YouTube, girato con un telefonino, viene visto oltre due milioni di volte. Per ogni Wall Street Journal, ci sono migliaia di blogger che si occupano di finanza e lavorano sodo per la gloria o qualsiasi piccola fortuna che possono trovare.

In breve, praticamente qualsiasi tipo di contenuto che può essere venduto sul web viene offerto gratuitamente."(Fonte: Chris Baskind - ConversationAgent)

Come sopravvivi economicamente in queste circostanze?

La risposta sta nel capire che:

a. Il contenuto è un veicolo del marketing - è una merce e in giro se ne trova a tonnellate.

b. Non puoi far pagare per contenuti che posso trovare gratuitamente altrove

c. Per gli stessi contenuti puoi tuttavia far pagare un prezzo purché siano raggruppati e organizzati in modo da farmi risparmiare tempo ed abbiano molto più valore rispetto a ciò che posso trovare da solo con una ricerca su Google.
d. Trovare e raggruppare contenuti di qualità in modi nuovi e significativi è la nuova sfida fondamentale.

e. Puoi far pagare per gli stessi contenuti purché questa "esperienza" sia unica, memorabile ed adattabile alle mie particolari necessità.

f. Il "guadagno" di credibilità, reputazione e l'abilità di creare community sono le nuove frontiere per chiunque si occupi di business online.



CwF + RtB = $$$

Se non l'hai ancora vista ti suggerisco vivamente di dare una bella occhiata alla presentazione che Mike Masnick di Techdirt, ha distribuito almeno due volte quest'anno sul modello di business alternativo utilizzato da Trent Reznor dei Nine Inch Nails, per creare un giro d'affari di milioni di dollari mentre ha diffuso online la sua musica in modo del tutto gratuito.

La sua formula CwF + RtB = $$$ è piena di buon senso, infatti, da quello che vedo, la formula potrebbe attualmente fare a meno della parte RtB ("offri loro un motivo per comprare"), poichè avendo creato un seguito di fans Trent Reznor ha già offerto loro abbondanti ragioni per acquistare da lui qualcosa di unico, di qualità superiore o speciale.

Una volta che diventi un fan, vale la pena di investire in "qualsiasi cosa" di unico che puoi avere dal tuo "idolo"... E questa è la formula. Creare un seguito di fan appassionati, e poi offrire loro qualcosa di speciale e veramente figo (possibilmente in quantità limitata) che possono acquistare da te.

Leadership Music Digital Summit 2009 - Presentazione completa di Mike Masnick , 25/03/09 da Leadership Music Digital Summit su Vimeo.

Morale della storia: non preoccuparti se ti occupi di musica o vendi auto, creare una vera comunità di sostenitori, offrendo loro molte cose davvero di valore prima di chiedergli qualsiasi cosa in cambio, ha molto senso ed è una direzione veramente valida da seguire.

 



8. Personal Branding

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Il personal branding diventa una parte importante dell'equazione.

Non puoi entrare in contatto con i fan se non sai cosa sia il personal branding.

Uno degli ingredienti fondamentali per coltivare una grande comunità di sostenitori fedeli è quello di sviluppare una forte strategia di personal branding.

Il personal branding o l'arte di lasciare un' "impressione indelebile e inconfondibile" sta acquistando importanza e valore strategico per quelli che hanno capito quanto sia importante porre il proprio nome, la faccia e la storia personale al centro della propria strategia di comunicazione e di marketing.

Per creare un brand personale di successo nel 2010 e oltre avrai bisogno di ascoltare molto di più quello che dicono e vogliono i consumatori sfruttando al massimo Internet e l'infinita disponibilità di contenuti come il più efficiente sistema gratuito di distribuzione per arrivare a loro.

Nel 2010 la tua azienda dovrà smettere di trattare i clienti come consumatori e cominciare ad ascoltare attivamente le loro richieste e i loro bisogni.

Il personal branding è un approccio comunicativo con il quale smetti di mettere sempre avanti il nome della tua azienda e il "noi" con tutti quelli con cui discuti e cominci ad usare "io" e "te" il più possibile.

Personal branding è mettere il tuo nome e la tua faccia dietro i tuoi contenuti
, prodotti e offerte non per mostrare quanto sei bravo ma per entrare in contatto in modo più diretto con i tuoi clienti.

Personal branding vuol dire reputazione all'interno e all'esterno della tua cerchia di amici.

Personal branding significa essere il più aperto, diretto e onesto possibile nel condividere con i tuoi lettori e i tuoi clienti le informazioni e le intuizioni che tu solo possiedi.

Personal branding significa costruirsi una reputazione e creare fiducia. Nel 2010 impareremo seriamente quanto sia diverso aumentare il traffico e ottenere link rispetto alla costruzione della reputazione e della fiducia.

"Il gioco è lo stesso, ed è la qualità del tuo nome.

Qualsiasi prodotto o servizio del quale ti senti di tessere grandi lodi, c'è qualcuno là fuori con la stessa cosa -- soltanto ad un prezzo più basso.

Ma loro non possono fare sconti sulla fiducia che tu sviluppi con i tuoi potenziali clienti.

Nel vero senso della parola, la fiducia è la moneta della futura economia dei media."

(Fonte: Chris Baskina - Conversationagent.com)

 



9. Blogging - Web Publishing

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Molte cose stanno accadendo sul fronte del web publishing. I blogger e i piccoli editori online sono fortemente divisi tra quelli che vedono un mercato in graduale deterioramento per quanto riguarda le loro capacità, e quelli che sono in difficoltà nello scegliere quali opportunità cogliere delle molte che si parano di fronte a loro.

Chi ha ragione?

Entrambi.

Quelli che vedono le cose un po' grigie, vedono giusto. Il decennio è finito e molte cose sono definitivamente cambiate per i piccoli editori indipendenti e per i blogger.

Un numero sempre più ridotto di editori online sarà in grado di sostenersi grazie alle entrate pubblicitarie.

Mentre molti potrebbero raccogliere abbastanza commissioni ed introiti pubblicitari per fare qualche soldo al di là dell'argomento di cui si occupano, così facendo però il numero dei soggetti più piccoli continua a crescere ma le rendite medie e perciò quelli che possono sopravvivere con questo tipo di attività sembrano diminuire piuttosto rapidamente.

Perché?

a. Troppa offerta di contenuti indifferenziati e di bassa qualità. I contenuti prodotti dalla maggior parte di questi piccoli o micro editori molto spesso sono di scarsa qualità, hanno ben poca o nessuna originalità o valore unico, di frequente sono presentati male e la lettura non è agevole a causa delle troppe pubblicità tutto intorno.

b. L'enorme aumento dei contenuti del quale siamo stati testimoni negli ultimi 12 mesi non si è fermato. Sta attualmente crescendo sempre più velocemente. Di questo passo, di quanta pubblicità ci sarà bisogno per sostenere tutti quei contenuti?

c. Cattiva cultura del business. Lo spazio è affollato da troppe persone che vogliono fare soldi alla svelta, velocemente e facilmente. E con la disponibilità di un'offerta di qualità sempre più bassa diventa più difficile essere visibile sui principali motori di ricerca, sempre meno persone possono trovare i tuoi contenuti e quei pochi che cliccano sulle pubblicità lo fanno per disperazione, non per vero interesse.

La prosperità dei primi anni di Adsense è finita e i giovani editori online che si affannano a costruire i loro piccoli siti di nicchia autosostenibili non troveranno il pubblico e gli introiti che si aspettano o dei quali hanno letto a meno che:

a. Investano parecchio tempo nel creare contenuti unici, di alto valore qualitativo che siano radicalmente diversi da quelli che si possono trovare nella maggior parte dei blog e siti.

b. Si ritaglino una vera nicchia: più specifica è, meglio è. Selezionare una nicchia non significa selezionare una verticale che abbia il più alto tasso di introiti pubblicitari. Scegliere una nicchia vuol dire individuare un argomento molto specifico per il quale ci siano persone interessate, del quale tu sia molto competente (o disponga di risorse qualificate che lo siano), e per il quale ci sia scarsa o nessuna competizione in grado di fornire contenuti di alta qualità, servizi e prodotti.

c. Smettano di pensare a come fare i soldi prima di aver creato qualcosa di valore.

Ho visto molti lamentarsi degli scarsi introiti di Adsense che raccolgono, ma la colpa dal mio punto di vista, è solo loro, per il fatto che insistono nel creare siti che non sono abbastanza verticali e non forniscono ottimi contenuti.

Orde di piccoli editori online creano blog con il preciso obiettivo di fare soldi con questi sia tramite Adsense sia inserendoli in vari network pubblicitari, promozione di prodotti di affiliazione e qualunque altra cosa possa portare soldi extra. Tutti questi blog, sono destinati a piccoli guadagni e ad una vita media non superiore a 15-18 mesi.

Molti altri dedicano tempo e contenuti ad un argomento del quale sono davvero interessati ed appassionati ma difettano in creatività e non osano abbastanza, così finiscono per postare brevi articoli e notizie come se ne trovano milioni in giro. Poco carattere, nessuna personalità, solo molti contenuti di media qualità. Neppure questo approccio funziona.

Puoi riconoscere la maggior parte di questi siti destinati a fallire guardando la percentuale di pubblicità sulle loro pagine rispetto alla presenza dei contenuti. Quando questo rapporto è troppo sbilanciato in favore di pubblicità interruttive e non pertinenti allora sai che è un blog che non durerà a lungo.

Quando il tuo unico interesse è produrre abbastanza contenuti da sommergere di pubblicità, affiliazioni e recensioni "a pagamento", di fatto stai tentando di spremere soldi dal sistema senza mai offrire ad esso valore vero. In pratica sei un parassita.

Ma c'è di più.

La chiave, uno dei problemi più critici che tu come piccolo imprenditore o editore online non riesci a capire, è che utilizzando una strategia mirata a spremere i ricavi pubblicitari da contenuti di valore vicino allo zero per il desiderio di "monetizzare" il traffico nel modo più efficace, stai svendendo, disperdendo, diluendo, sprecando l'unico elemento strategico che potrebbe servirti di più nel prossimo futuro: la tua reputazione e la fiducia che riporremo in essa.

Ed una volta che hai perso quella reputazione, quella fiducia, che proviene da singoli individui ma anche da Google, Facebook, Twitter e dalle persone che ti conoscono per quello che fai online, è molto più dura, se non impossibile, riacquistare la fiducia dei tuoi partner e dei clienti.

Pensa alle penalizzazioni o ai ban di Google, pensa alla chiusura di un account di Facebook o Twitter, pensa alle persone che si cancellano dal tuo feed o dalla tua newsletter. Ognuna di queste disavventure potrebbe costarti molto di più del poco tempo che hai investito nel tentare di spremere soldi inquinando il web con il nulla.

Nel 2010 è venuto il tempo di rinsavire e cominciare a vedere la miriade di opportunità sostenibili che il web offre, non come un vecchio nemico guarda ad una città da saccheggiare, ma come ad un immenso e meraviglioso parco di proprietà di tutti nel quale chiunque può costruire o creare un angolo di "valore": sia esso una fontana, un prato sul quale giocare o un locale sotto i rami di alberi rigogliosi. Puoi ottenere una reale sostenibilità quando cominci ad offrire qualcosa che abbia vero valore.

Lo stesso avviene online.

Ma attenzione. Se ti concentri solo sul lasciare che "altri" facciano affari nella tua parte del parco, come quando permetti ai network pubblicitari o a Google di inserire i loro annunci sulle tue pagine con contenuti di valore, stai permettendo a questi inserzionisti di creare relazioni con nuovi clienti mentre tu ottieni solo un piccolo guadagno e non costruisci nessuna base di clienti per te stesso.

Nel 2010, è arrivato il tempo per molti editori online di iniziare a sfruttare il loro marchio, e i loro prodotti e servizi, creando gradualmente solide e fedeli community di fan. E' in questa direzione che gli editori online talentuosi possono trovare una ricompensa per le loro capacità e per il loro talento, creando una fonte di guadagno sostenibile che possano controllare direttamente, evitando il rischio di dipendere troppo da altri intermediari per la loro sopravvivenza.

 



10. I Formati Della Comunicazione: Oltre i Blog

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I blog sono destinati a durare. Rappresentano la più immediata e potente forma di editoria della storia dell'umanità.

Ma i blog non saranno più l'unico formato editoriale a fare notizia.

Mentre finora la maggior parte delle persone che decidevano di lanciare un nuovo progetto editoriale personale non consideravano nemmeno una possibile alternativa all'apertura di un blog, sento che ci stiamo muovendo verso una nuova fase nella quale emergeranno risorse più specializzate e siti d'informazione, in cui un blog, sarà solo una delle componenti. Spesso, non la più importante.

Perciò se stai per lanciarti nella tua prima o nella prossima avventura online, aprendo l'ennesimo blog, il mio consiglio è: pensaci ancora.

Ci sono miliardi di blog in rete e buttar fuori contenuti che possano far spiccare il tuo al ritmo di un post alla volta è una sfida davvero ambiziosa al giorno d'oggi.

Non è impossibile, ma è molto dura.

La limitazione principale della maggior parte dei nuovi siti e blog che non sono estensioni di infrastrutture di comunicazione aziendale è la mancanza di un focus e di contenuti unici e di alto valore.

Postare poche volte a settimana, articoli brevi su un numero di argomenti che ti interessano, può essere certamente un lavoro ben fatto e un passatempo ma non è il modo per creare un progetto di comunicazione sostenibile sul web.

Valore e un carattere unico sono gli elementi che mancano di più alla maggior parte dei nuovi blog che vengono messi online.

In sostanza: nel 2010 ed oltre, quei pochi che avranno successo saranno contraddistinti da tre caratteristiche essenziali:

1) Passione - vera competenza

2) Verticalità - concentrazione su nicchie iperfocalizzate

3) Community di fan



Lascia qui sotto i tuoi commenti e i tuoi pensieri!



Fine della prima parte




Photo credits:
Trend Generali - Terrance Emerson
Trend Dell'Innovazione - Kheng Guan Toh
Pubblicità Online - Dmitriy Shironosov
Social Media - Kheng Ho Toh
La Vera Sfida Per Gli Editori Nel 2010 è Essere Social Senza Apparire Falsi - Monika Wisniewska
Piattaforme Per la Creazione di Community: Ning Non è Più Adatto - Jiri Kabele
La Nascita Delle Statistiche Social - Andrey Burmakin
Modelli di Business Online: Gratuiti o a Pagamento Nel 2010? - Xiao Fang Hu
Personal Branding - IreneK
Blogging - Web Publishing - franckito
I Formati Della Comunicazione: Oltre i Blog - juliengron

 

Scritto da per MasterNewMedia.
 
 
 
 
 
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