Pensare da imprenditori: cosa significa? La defunta Anita Roddick, una tra le più grandi imprenditrici, è stata la fondatrice e l'amministratrice delegata dell'azienda inglese di cosmetici The Body Shop, che ha prodotto e venduto prodotti per bellezza che hanno dato vita a ciò che viene chiamato consumo etico.

Photo credit: Positive Nation

The Body Shop è stata la prima azienda cosmetica a proibire l'uso di ingredienti testati su animali e una delle prime a promuovere un commercio equo con i paesi del Terzo Mondo. Anita Roddick è stata anche attiva nelle campagne legate ai problemi sociali e ambientali, ha avuto relazioni con Greenpeace e The Big Issue.

Se pensiamo alla classica definizione di imprenditoria, pensiamo all'imprenditore come a una persona capace e desiderosa di trasformare una nuova idea in un nuovo prodotto o servizio di successo, assumendosi tutti i rischi del processo. E come nel caso di Anita Roddick, essere un'imprenditrice significa dover avere a che fare con tutte le possibili incertezze, specialmente quando si porta qualcosa di realmente nuovo al mondo, in un mercato che non è mai esistito prima.

Quali sono allora, potresti chiederti, le caratteristiche principali che rendono un vero imprenditore differente da qualcun altro che pretende solo di esserlo? Le persone che pensano da imprenditori sono:

• Motivate fortemente da un bisogno irrefrenabile di successo e dall'esigenza di creare qualcosa di buono.
• Guidate da esigenze di indipendenza e successo. Raramente sono desiderose di sottomettersi ad una qualsiasi autorità.
• Inclini all'analisi, al brainstorming, ai raggiri, sono pieni di ingegno e di risorse.
• Portatori di una visione entusiasta, supportata da una serie di idee specifiche collegate tra loro non disponibili sul mercato..
• Abili nello sviluppare strategie per trasformare la loro idea in realtà.
• Esperti nell'assumersi prudenti ma frequenti rischi.
• Pensatori positivi, capaci di prendere decisioni.

In questo breve video ispiratore, la defunta Anita Roddick, fondatrice di The Body Shop, racconta la sua storia di imprenditrice: dall'ottenimento di un prestito che la banca non voleva concedere, al suo approccio alla diversificazione del prodotto, al posizionamento, al marketing, al coinvolgimento appassionato alle tematiche che davvero le importavano aldilà dell'aspetto commerciale degli affari.

Questa è la reale storia di un vero imprenditore appassionato. Ecco il suo video e la traduzione:

La Storia di Anita Roddick e Del Body Shop

Durata: 7''

Introduzione

Anita Roddick: ... tutto è nato come sostentamento. Avevo bisogno di una fonte di sostentamento per i miei bambini e per mio marito, quando per due anni partì per fare equitazione in tutto il Sud America.

Le donne sono molto brave a mettere insieme le cose a cui sono interessate e quelle in cui sono brave e fare di tutto questo una fonte di guadagno.

Io ero un'insegnante, ho lavorato le per l'ONU, International Labour Office, ho viaggiato e questo per me era davvero... ovunque andavo, non mi trovavo mai in una società occidentale, ma sempre in luoghi dove vivevano gli indigeni. Ho vissuto a lungo nell'Africa occidentale, in Sud Africa, nelle isole dell'Oceano Indiano e del Pacifico e ovunque andavo vivevo in comunità di pescatori: lì ho compreso l'importanza del corpo.

Le donne sono molte attente a questo aspetto, gli uomini quasi per nulla. In occasione di nascite e matrimoni le donne diranno tra loro: "Cosa ti sei messa addosso? Perché hai scelto quella cosa?"

Quindi, è stato... una specie di una scoperta da antropologi.

 

La Nascita di The Body Shop

Quando sono tornata dai viaggi e dieci anni dopo, quando avevo un trentina d'anni, ho deciso di aprire questo piccolo negozio e di continuare a commerciare solo profumi per due anni e poi di andare in Australia per creare una piantagione.

Ho avuto i soldi, 4000 pound, da un manager miserabile della Barclay che non voleva darmeli, probabilmente perché ero vestita in maniera troppo casual per lui e perché i miei bambini nel frattempo gli stavano distruggendo l'ufficio... ai manager finanziari non piacciono le persone entusiaste, quindi gli ho detto: "Oh, ho questa fantastica idea, sarà chiamata The Body Shop, ho raccolto tutte queste informazioni preziose dalle donne più esperte di tutto il mondo".

Credo che l'uomo davanti a me abbia pensato che stavo per aprire il primo sexy-shop di Brighton o qualcosa del genere, quindi non mi dette i soldi. Gordon, mio marito, decise di tornare con me in banca, io sembravo un uomo, avevo indossato infatti un talleur giacca e pantaloni. Ci portammo dietro una cartellina di plastica, un foglio che documentava profitti e perdite, in teoria sapevano nemmeno cosa doverci fare con questo documento. Dopodiché l'uomo dette i soldi a Gordon, non a me.

Gordon mi dette i 4000 pound e partì per il suo viaggio e io aprii questo piccolo negozio a Brighton.

 

Cosa Significa Pensare da Imprenditori

Il primo giorno ho avuto subito dei problemi, perché il mio negozio era situato tra due camere mortuarie e a loro non piacevano la parte con le bare nel mio negozio. Mi dissero di levare l'insegna o di cambiare il nome "The Body Shop", cosa che non potevo fare perché avevo appena speso 700 pound per una scritta con le foglie dorate, che comunque nessuno notava.

Dopodiché feci qualcosa di veramente intelligente, chiamai in maniera anonima i giornali locali dicendo di essere stata minacciata dalla mafia e che mio marito mi aveva appena abbandonato... sapevo come parlare alle persone.

Quindi ho iniziato con i miei 25 prodotti, questo è ciò che ho fatto e questo è ciò significa pensare da imprenditori. Intelligente vero? Etichette scritte a mano, niente di speciale in realtà perché le ho solo scritte a mano, chiunque potrebbe farlo.

Quindi, siamo sopravvissuti, ma abbiamo vissuto un sacco di storie.

Ogni prodotto ha una storia: come l'ho creato, quali errori ho fatto, non importano le parti sporche o le impronte delle dita... Piacevoli aneddoti, che riecheggiano nella mia mente.

Gordon tornò. Io aprii un secondo negozio e lui mi disse qualcosa tipo: "Questo sì che è interessante".

 

La Strategia Del Franchising

Abbiamo avuto questa idea dell'auto-finanziamento. Non sapevamo nemmeno che esistesse la parola franchising, i miei amici dicevano: non puoi fare questo, lo posso fare io.

Abbiamo solo verniciato di verde il negozio, perché era l'unico colore che copriva quelle dannate macchie - ora è il colore che simboleggia l'ambiente. Semplicemente avevamo degli amici, vedevamo con loro delle cose, abbiamo fatto questo patto tra amici e siamo diventati leggermente più professionali.

Dopodiché abbiamo creato un sistema di concessioni, che in pratica era... era davvero strano, perché a nessuno era permesso di essere una concessionaria esclusivamente dedicata agli affari, volevamo insegnanti, attivisti e ricordo che abbiamo fatto fare loro anche il Proust questionnaire. "Come vorresti morire?" "Qual è il tuo colore preferito?" "Che automobile hai - questa l'abbiamo aggiunta noi - e quale auto vorresti??" Siamo passati dalla VW Golf alla Mercedes.

Non potrei mai dirti quanto era magico, ma ciò che era veramente interessante, era la comunità. Abbiamo imparato dai Quaccheri, dai movimenti aziendali, dagli Amish, eravamo così eccitati all'idea di creare una comunità, di sviluppare lo spirito umano all'interno di un luogo di lavoro, non solo un prodotto. Eravamo un'azienda di comunicazione davvero forte.

Siamo cresciuti come vera realtà, giuro, visto che non eravamo una società orientata solo alla creazione di prodotti, avevamo ottimi prodotti grazie a Dio, altrimenti avremmo chiuso subito, ma ci focalizzavamo principalmente sulle campagne per i diritti umani, era questo a cui eravamo davvero interessati.

 

L'Errore Della Borsa

Ci siamo espansi, avevamo più di 150 negozi, ma poco dopo abbiamo fatto l'errore più grosso della nostra vita. Entrare in borsa. Inutile, non lo fare mai. Non farlo.

Noi l'abbiamo fatto per motivazioni ragionevoli, volevamo controllare la nostra fabbricazione e avere i soldi per costruire uno stabilimento manifatturiero e controllare i diversi cicli di produzione. Era giusto, è l'integrazione verticale, ma subito dopo non eravamo più considerati per quanti posti di lavoro eravamo capaci di creare, che era il nostro interesse primario - "che bello abbiamo creato 100 posti di lavoro quest'anno" - ma per quanto valevamo. E questo ha cambiato tutto.

Abbiamo creato questi ostacoli per essere misurati in base alla salute, facendo ogni negozio membro, i servizi della comunità, cosa che abbiamo pagato per fare, abbiamo fatto la candidatura, ma alla fine è stato davvero da fascisti. Il fascismo nella città riguarda un solo risultato finale di profitti e di perdite sterile, che non include i diritti umani, la giustizia sociale, la protezione dell'ambiente, e così via. E' privo di fantasia e non prevede nient'altro in agenda.

Provare a cambiare il mondo, il linguaggio degli affari, cosa che abbiamo iniziato a fare all'inizio degli anni '90 è stato fenomenale.

Ma non è durato, purtroppo, perché il sistema è cambiato. Abbiamo perso tutti quanti la traccia del movimento progressivo del mondo degli affari.

Non ci siamo accorti di ciò che stava succedendo, la creazione dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. Non abbiamo notato niente.

Continuavamo solo a dire... "Siamo bravi"... "Oh Ben, hai un ottimo strumento, ne farò uno uguale a te... Oh, stai per andare in Patagonia, hai il migliore centro di sviluppo, seguirò il tuo esempio". E così via.

Condividevamo tutte le strategie migliori, ma non abbiamo mai guardato a chi controllava il sistema.

Altre Informazioni su Anita Roddick

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Cosa Significa Pensare da Imprenditori - Pavel Muron
L'Errore Della Borsa - Timur Nisametdinov