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15 ottobre 2008

Peer To Peer: Società, Politica Ed Economia Nel Mondo P2P - Video Intervista Con Michel Bauwens

Lasciando da parte il file-sharing, il peer-to-peer è una modo alternativo di lavorare, di vivere e di guadagnare. Nonostante l'attenzione sul peer-to-peer dei maggiori media si sia incentrata principalmente sul dibattito in corso sul file-sharing e sui contenuti pirata (musica, film, giochi), le conseguenze sociali, economiche e politiche del peer-to-peer vanno oltre questo focus ristretto.

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Michel Bauwens - Photo credit: Robin Good

Il successo di Wikipedia è un esempio perfetto di come la collaborazione peer-to-peer si estenda oltre il concetto dei contenuti pirata. Wikipedia dimostra che come metodo di produzione, il peer-to-peer può avere successo e addirittura ottenere effetti che i sistemi proprietari non riescono a raggiungere.

Inoltre, il peer-to-peer come modello di governance e come modello economico mantiene le promesse e sviluppa soluzioni per problemi con cui gli altri modelli, inclusi la democrazia e il capitalismo, sono incapaci di confrontarsi. Come modello economico può creare nuovi stimoli di produzione e di lavoro. Più che il denaro, come accade nel capitalismo, il vero motore è la "produzione volontaria appassionata".

Forse un esempio ancora migliore di come il peer-to-peer possa fondamentalmente contagiare, in senso buono, il modo in cui viviamo è il potenziale che ha di creare un sistema monetario alternativo al nostro. Il crescente successo del microlending e delle istituzioni di microlending come Prosper, ha già dimostrato che anche un sistema sociale radicato come il nostro sistema finanziario può trarre beneficio diventando maggiormente distribuito.

In questa esclusiva video intervista di MasterNewMedia, Michel Bauwens, fondatore della Peer-to-Peer Foundation, descrive alcuni dei fantastici benefici che il peer-to-peer sta apportando alla nostra società.

 




Peer To Peer: Perché il P2P è Migliore Del Capitalismo

Se vuoi sapere cosa non va del capitalismo e come il peer-to-peer rappresenti un'evoluzione di esso, devi osservare la storia della motivazione e della cooperazione. Le società pre-moderne erano basate sulla coercizione e sulla forza, uno schiavo doveva dare tutto e i servi della gleba dovevano dare la metà di tutto ciò che producevano.

La soluzione per questa situazione capitalistica consisterebbe nell'abbandono degli obblighi e delle imposizioni sul persone e nella condivisione degli interessi reciproci, in modo che dovremo solo scambiare elementi di uguale valore con gli altri. Questa sarebbe un'ottima soluzione, perché passeremmo da una motivazione esterna negativa, la paura, a una motivazione esterna positiva, il denaro.

Il problema di questa cosa però è che se non hai denaro, se non hai motivazioni positive che ti spingono ad agire, non lo farai. Un altro problema si pone nel caso un cui vivi in un sistema basato su interessi personali e di cui nessuno osserva le conseguenze. Nessuno si preoccupa dell'inquinamento. E nessuno vuole fare qualcosa in maniera volontaria e gratuita.

Per di più se osservi come funziona il processo di innovazione di un'azienda vedrai che i miglioramenti sono determinati dalla necessità di essere sempre competitivi. Se invece non hai concorrenti perché operi in un contesto monopolistico, non apporterai nessun miglioramento. Prendi per esempio il browser di Microsoft, Internet Explorer, non si è evoluto per circa cinque anni, perché ormai Netscape era morto.

Pensa ora invece ad un prodotto peer-to-peer come Mozilla Firefox. Le persone che lavorano al progetto migliorano continuamente il prodotto non perché vogliono essere i migliori, ma perché vogliono creare il miglio browser possibile. Firefox non ha bisogno di proteggere i propri diritti, chiunque può progettare un plugin. Quindi Firefox è un prodotto in continua evoluzione, senza possibilità di arresto.

La cosa geniale del peer-to-peer è che filtra le motivazioni le motivazioni esterne positive e negative e si focalizza molto di più sulle motivazioni personali e sulla produzione volontaria e appassionata. Il tuo interesse personale per il miglioramento corrisponde allo stesso interesse di tutte le persone interne all'organizzazione. E l'intero progetto, grazie a Internet, è aperto a qualunque persona.

  • Quando un'istituzione for-profit compete con un'istituzione for-benefit come la Mozilla Foundation, questa può contare su una comunità forte, in questo modo l'azienda for-profit perde una vantaggio competitivo. In questo senso penso che la produzione peer-to-peer sia un miglioramento dei modelli della sovrapproduzione for-profit.
  • Similmente, se prendi in esame due aziende for-profit in competizione, tra le due vincerà quella che si aprirà verso gli utenti e li inviterà a partecipare. Questo significa che le aziende for-profit stanno adottando pratiche peer-to-peer. Prendi due comunità, una chiusa e isolata, l'altra aperta alla collaborazione con le aziende e con le singole persone, quest'ultima avrà sicuramente un vantaggio sull'altra. Ciò che voglio far capire è che le produzione peer-to-peer e quella for-profit non sono antagoniste, ma sono complementari sotto molti punti di vista.

Vorrei sottolineare però che la produzione peer-to-peer ha un carattere post capitalista perché non si fonda sui prodotti, sulle relazioni salariali o sulla produzione per un mercato basato sulle merci e sullo scambio di valori.

Così, in qualsiasi maniera porti a compimento il tuo lavoro, ci sarà sempre una parte di esso esterna al mercato. Stai imparando a fare le cose in maniera differente e non solo per interessi personali.




Peer To Peer: L'Attuabilità Economica Della Produzione Peer To Peer

Sì, penso che questa sia un'interessante proposta su cui riflettere. Ora ti spiego perché.

In questo momento siamo divisi in due. Ci sono due aspetti delle nostra vita:

  • Da una parte abbiamo il bisogno di sopravvivere, ciò significa dover guadagnare e quindi intraprendere una relazione economica formale: veniamo retribuiti attraverso una qualsiasi forma di salario. Ma molto spesso il nostro lavoro si traduce in alienazione. Non facciamo ciò che ci piace e non sopportiamo il nostro capo. Tutti elementi che rendono questa soluzione non sopportabile per molte persone.
  • E poi c'è quel qualcosa in più. E quel qualcosa in più che riguarda l'intelletto, i computer, l'accesso alla rete che fa in modo che quando non dobbiamo lavorare per sopravvivere possiamo dedicarci sempre più alle nostre passioni.E creiamo ciò che io chiamo la produzione peer-to-peer, i modi governare e la proprietà.

Ciò che sto notando oggi è che sempre di più questa nostra parte, questo qualcosa in più, è molto più produttivo rispetto a ciò che facciamo nel sistema tradizionale.

Questo dovrebbe far capire qualcosa al sistema, dovrebbe far riflettere. Il sistema ritiene che le persone disoccupate o le persone che si trovano in una fase intermedia tra un lavoro e l'altro, non abbiano alcun valore.

Invece io sostengo che forse è proprio in questo momento che le persone producono il valore maggiore per la società.

  • Quindi la prima cosa da fare è creare un sistema che permetta una maggiore mobilità nel mercato del lavoro. E' il progetto di una carriera a lungo termine che permette alle persone di dire "voglio dedicarmi alle mie passioni, posso farlo per un certo periodo e poi posso tornare sul mercato.
  • Penso che se matureremo in questo, se potenzieremo il peer-to-peer, scopriremo che in questo momento il valore maggiore è creato dall'economia informale.
  • In quel momento penso che potremmo iniziare a discutere di un reddito base perché allora non ci sarà più bisogno del welfare. Non ti sto dando del denaro solo per aiutarti. Sto riconoscendo che semplicemente per il fatto che sei un cittadino attivo in rete e produttore di un valore condiviso, stai fornendo alla società un valore di primaria importanza e quindi, ti restituisco ciò che hai dato.

Non credo però che siamo arrivati già a questo punto. Penso che la maturazione della produzione peer-to-peer potrebbe in questo momento condurre la situazione verso una destinazione che non conosco, ma che nel giro di dieci, venti, trent'anni potrebbe diventare realtà.




Peer To Peer: Il Potenziale Del P2P Per Unificare il Mondo

Questo accade molto raramente. Perché la maggior parte delle persone oggi intuiscono subito che l'apertura è meglio della chiusura. Sai che quando queste persone sentono parlare di free software e dello sviluppo dell'open-source, riconoscono che è un'ottima maniera per fare le cose. Se vuoi cooperare, devi essere aperto con chi sta a contatto con te.

Penso quindi che il peer-to-peer sarebbe capace di unire tante persone con idee politiche diverse, perché già di per sé contiene in sé un concetto di libertà che, per esempio, piace sia ai liberali che ai progressisti. Presume un concetto di uguaglianza che piace a sinistra e un concetto della relazione, l'idea di comunità, che piace anche a destra.

Quindi quello che dobbiamo fare è guardare agli interessi comuni di un gruppo di persone per far aumentare le possibilità di crescita e non politicizzare eccessivamente la questione, creando una specie di opposizione artificiale.




Peer To Peer: Differenze Tra Governance e Democrazia

Penso ci sia una differenza tra la governance peer-to-peer e la democrazia, diretta o indiretta che sia. Cercherò di spiegarmi al meglio:

Pensa al mercato. Pensa alla gerarchia e alla democrazia. Sono semplicemente tre forme differenti di allocazione delle risorse.

  • Il mercato si fonda sul prezzo. Tutti gli sforzi si concentreranno sugli elementi di maggior valore.
  • La gerarchia si fonda sull'intelligenza, perché "noi conosciamo tutto quindi organizzeremo la produzione per te".
  • La democrazia infine si fonda sui gruppi di persone diverse con interessi diversi, quindi "discuteremo insieme su chi deve fare cosa".

La governance peer-to-peer si attua nell'ambiente immateriale della cooperazione intellettuale attraverso la rete. Fondamentalmente sei tu che aggreghi le tue stesse risorse e finché farai questo, non avrai bisogno di altri aiuti o fonti esterne. Non avrai bisogno di un mercato, di una gerarchia o della democrazia stessa. Il genere di relazioni che avrai sarà il contributo volontario ai progetti di altre persone. E non mi dovrai pagare per fare in modo che io ti ascolti. Devi ottenere il consenso e accumulare esperienza. Hai bisogno anche di ottenere in qualche modo la partecipazione.Noi vediamo che tutto ciò funziona e che le persone sono in grado anche di organizzare progetti complessi grazie alla governance peer-to-peer. Questo è un aspetto dell'equazione.

L'altro aspetto riguarda il fatto che per cooperare devi sostenere un costo per le infrastrutture di cooperazione. Hai bisogno di un server, per esempio. I server sono risorse rinnovabili quindi devi sostenere anche dei costi di backup. Hai bisogno quindi di allocare e proteggere le tue risorse. Ciò che accade nella produzione peer-to-peer è che le persone creano ambienti non-profit come la Mozilla Foundation, la Apache Foundation e la Wikimedia Foundation. Queste società gestiscono le infrastrutture di collaborazione per conto della comunità. Siccome però hanno risorse limitate, devi adottare una struttura democratica.

Quindi direi infine che la società non si deve confrontare solo con le risorse immateriali, ma piuttosto con le poche risorse materiali, che hanno a che fare con la fame, il cibo e le cose concrete. Abbiamo ancora bisogno della democrazia.

Ma al livello della collaborazione intellettuale, della cultura, della conoscenza e della progettazione aperta, fai parte della governance peer-to-peer. Quindi penso esista una spazio della democrazia e uno spazio della governance peer-to-peer. Questo spazio crescerà ma non sostituirà del tutto al democrazia. Penso che ciò sarà impossibile fino al momento in cui vivremo in un mondo materiale.




Peer To Peer: La Visione Del Mondo di Michel Bauwens

Il mio sogno è un mondo in cui un numero sempre maggiore di persone possa seguire le proprie passioni, trovare il senso della propria vita, esprimere se stesso. Il valore creato in questo modo sarà enorme.

Nel mondo attuale pensiamo che la natura sia infinita e che abbiamo il dovere di creare "cose" (intellettuali, spirituali, culturali) limitate artificialmente. Il mio sogno è superare questo stadio e arrivare a riconoscere che la condivisione è infinita e che la natura invece è non è infinita. Perciò la nostra società cambierà in base a come cambieremo le nostre relazioni. Sarà una società basata sul riconoscimento.

Penso che una volta che avrai iniziato a lavorare con un approccio peer-to-peer nel tuo campo, che potrai seguire le cose a cui sei appassionato, allora non vorrai più tornare indietro.

Penso che tutte le persone dovrebbero avere una chance, non solo alcune di esse.




Peer To Peer: Perché le Persone Hanno Paura del P2P

Penso che sia una questione di esperienza, di capacità. La paura di impoverirsi intellettualmente. La paura che se tu allarghi la partecipazione, le persone che ne sanno di più saranno confuse nelle masse. E penso che quanto più gerarchica sia una società, tanto più avranno esperienza del potere e tanto più avranno paura di perderlo.

Penso a paesi come la Francia dove le persone sono molto più intransigenti su questi temi che in altri paesi. C'è la paura infatti che se effettui un'apertura, le persone più ignoranti prenderanno il potere e che la qualità della società crollerà. Questa è la paura che avverto.

Io credo che il peer-to-peer corra il pericolo di fare quest'effetto in alcune situazioni. Non credo che questo però dipenda dal peer-to-peer. Penso che si tratti di una cattiva organizzazione, di un'errata governance, queste sono le motivazioni che portano a quel tipo di processo. Ora adottiamo un design sensibile e conscio del valore che ha come lineeguida la progettazione di qualcosa di diverso, l'autonomia e la selezione di eccellenza. Questi sono i migliori processi per essere più efficaci rispetto ad altre forme di organizzazione sociale.

Penso che questa paura sia la stessa paura della democrazia, di quando le persone iniziano a sostenere che tutti hanno il diritto di votare. E' la stessa paura che si aveva quando si credeva che la democrazia avrebbe portato al potere la massa. Ora abbiamo la democrazia da duecento anni ed è lungi dall'essere perfetta. Ma chi vuole tornare ai tempi dello stato autoritario? Credo quasi nessuno.

Succede lo stesso con il peer-to-peer. Una volta che esiste, una volta che l'hai usato, una volta che hai un problema e provi a risolverlo con un approccio peer-to-peer, non vuoi più tornare indietro al vecchio sistema.




Peer To Peer: Come il P2P Può Cambiare il Nostro Sistema Economico

Io definisco il peer-to-peer come la produzione sociale diretta di un valore da parte di una società civile.

Guarda al denaro, che è creato dalla banche attraverso i loro prestiti ed è regolato dalle banche centrali. Una delle cose che abbiamo scoperto nel peer-to-peer è l'importanza delle architetture invisibili. Il tipo di protocollo e le regole del design favoriscono alcuni comportamenti e rendono difficili altri comportamenti.

Penso che ciò ci mostra che queste strutture economiche oggi, basate unicamente sul denaro, condurranno ad una crescita infinita. Una crescita infinita in un ambiente limitato. Non penso che sia una buona cosa un sistema economico del genere, basato sulla lotta per l'ottenimento di risorse limitate, soprattutto per le persone che hanno davvero bisogno di queste risorse. Inoltre il 98% del denaro viene utilizzato per attività speculative, creando una bolla dietro l'altra. Non penso assolutamente che questo sia un buon sistema.

Ora, come potrebbe cambiare un sistema come questo? Ovviamente le persone che vogliono trarre un profitto da questo sistema, non lo cambieranno. Quindi, se creassimo un sistema monetario aperto che potremmo controllare da soli? Un sistema di cui potremmo scegliere la struttura e che le comunità fisiche e virtuali potrebbero iniziare a utilizzare dal basso. Penso che questo sia uno dei particolari cambiamenti che potrebbe accadere attraverso il peer-to-peer.

L'altro è il seguente: per far funzionare il peer-to-peer, devi contare sulle tue stesse risorse. Quindi oggi abbiamo:

  • I nostri cervelli
  • Una comunità di surplus
  • I computer
  • L'accesso alle reti
  • Tutto questo ci permette di collaborare in maniera virtuale. Quindi possiamo fare tutto ciò che non è fisico, possiamo farlo attraverso il peer-to-peer.

    Quando le macchine inizieranno ad essere sempre più piccole, avremo una fabbricazione di desktop, costruttori personali, una produzione flessibile, macchine adatte a diversi scopi. Tutti questi trend mostrano che gli investimenti diventeranno meno onerosi e maggiormente distribuiti.

    Quando i finanziamenti saranno maggiormente distribuiti, che è l'obiettivo centrale del social lending (come il sistema americano Prosper o quello inglese Zopa). Semplicemente ciò significa che le persone possono ottenere prestiti dalle altre persone comuni.

    Quindi:

    • I computer sono distribuiti
    • Le macchine sono in via di distribuzione
    • Il denaro è sempre più distribuito

    Tutto questo incrementa la presenza del peer-to-peer nella società. Quindi la produzione peer-to-peer può muoversi dalla pura conoscenza della produzione alla progettazione aperta di macchinari, facendo tutto questo secondo un approccio peer-to-peer, anche il reperimento di capitali.

    Tutti questi cambiamenti non avverranno certo in una notte. Ma penso che la direzione per cambiare sia proprio questa. Quindi nei prossimi dieci, venti, trenta anni vedremo questi passi compiuti da diverse persone e assisteremo alla creazione delle basi per un altro tipo di società che io chiamo società peer-to-peer.




    Peer To Peer: La Visione di Michel Bauwens Sulle Valute Alternative

    La moneta aperta per me è un particolare tipo di valuta alternativa che ha la capacità di seguire regole diverse.

    L'importante non è avere un valuta che si comporta come quella vecchia. L'importante è avere nuove regole per la stesa valuta. Finché ci saranno valute locali, queste non varieranno. Quindi ciò che suggerisco è la creazione di sistemi monetari aperti che siano virtuali, attraverso Internet, che possano variare globalmente e che fungano da interscambio tra comunità diverse.




    Peer To Peer: Come il P2P Può Continuare a Crescere

    Penso che la cosa più importante per il peer-to-peer è crescere un passo alla volta. Ed è esattamente ciò che la Peer-to-Peer Foundation vuole fare. Vogliamo essere una piattaforma di interconessione, dove le persone e le diverse comunità possano rendere pubblici i propri sforzi in maniera libera e gratuita, dove ognuno possa vedere chi sta portando avanti un progetto simile al proprio e possa condividere i diversi esperimenti.

    E quando le persone vedranno che fare le cose con un approccio peer-to-peer è più efficace, gratificante e democratico, adotteranno sempre più quest'abitudine. Penso quindi che ci troviamo all'inizio di una vera e propria rivoluzione.




    Peer To Peer: La Relazione Tra le Persone e la Tecnologia

    Gli ingegneri che hanno creato Internet, l'hanno fatto per fini scientifici, perché gli scienziati e i ricercatori potessero scambiarsi informazioni e potessero aiutarsi a vicenda. Man mano che Internet è diventata sempre più popolare, ci sono stati elementi interni ad essa che sono dventati sempre più centralizzati. Ora questo è vero e il Web, per esempio è un sistema di tipo client-server. Credo però che l'importante sia non farsi distrarre dalla tecnologia.

    La cosa più importante sono le persone.Tu, in quanto singola persona, puoi produrre informazioni, condividerle e distribuirle? E posso io, come utente, trovare queste informazioni, prenderle e usarle? Finché tutte queste cose saranno garantite avremo delle relazioni umane di tipo peer-to-peer.

    Ovviamente anche la tecnologia è importante. Dobbiamo guardare ad essa, sapere chi ne è il responsabile, chi il proprietario, quali sono le regole: dobbiamo stare molto attenti a tutto questo. Ma non dovremmo farci distrarre dalla tecnologia.

    Tutto si fonda sull'abilitazione e sul potenziamento della partecipazione umana, questa è la chiave di volta. E qualche volta ciò che il peer-to-peer fa in maniera naturale è ciò che potrebbe rendere i sistemi meno efficienti. Prendi per esempio Napster: era efficiente perché aveva un database centralizzato. Ma ciò lo ha reso vulnerabile. Quindi, da un punto di vista politico, la comunità del file sharing è stata obbligata a diventare un sistema puramente peer-to-peer, non perché era un sistema tecnicamente superiore ma perché c'era bisogno di un sistema inattaccabile: questa è stata una decisione politica.

    Devi fare un bilanciamento tra l'essere peer-to-peer in maniera più pura e magari avere una maggiore ridondanza o l'essere più efficiente, grazie a elementi maggiormente centralizzati. Questa scelta però rende più vulnerabili dal punto di vista della proprietà e del controllo. Quindi questa è una decisione tecnica, non ideologica. Devi vedere cosa concretamente succede per fare tutte queste decisioni.

    In genere noi preferiamo i sistemi distribuiti perché permettono alle persone di essere responsabili delle proprie risorse di produzione.



    Informazioni su Michel Bauwens

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    Michel Bauwens (1958), belga, è un esponente della Filosofia Integrale e teorico del Peer-to-Peer. Ha lavorato come consulente Internet e Information Analyst per la United States Information Agency, Information manager per British Petroleum (dove ha creato uno dei primi centri di informazione virtuale) ed è stato editor-in-chief del primo magazine europeo per la convergenza digitale, l'olandese Wave. Con Frank Theys è il co-creatore di un documentario di tre ore chiamato TechnoCalyps, una disamina della "metafisica della tecnologia". Ha curato due antologie in lingua francese sull'Antropologia della Società Digitale.

    Nonostante sia stato studente di Ken Wilber, ora critica alcuni aspetti del movimento Wilber-Beck e si batte da tempo per una società integrale non autoritaria basata sul P2P.

    Michel è l'autore di alcuni saggi online, inclusa la tesi "Peer-to-Peer and Human Evolution", ed è editore di P2P News.

    Ora vive a Chiang Mai, Thailandia, dove ha creato la Foundation for P2P Alternatives e gestisce un blog.

    Ha tenuto corsi sull'antropologia della società digitale per gli studenti della ICHEC/St. Louis a Bruxelles, Belgio e per la Payap University e la Chiang Mai University in Thailandia.

     

    Scritto da per MasterNewMedia.
 
 
 
 
 
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