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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


15 aprile 2007

Film-Making Collaborativo: The Basement Tapes E Gli Online Movie Mash-Ups

Vuoi vedere i tuoi video mash-up online approdare sugli schermi cinematografici?. The Basement Tapes è un documentario collaborativo con argomento il diritto d'autore nell'era digitale, creato dall'audience online attraverso il video-sharing, il video remixing, una sceneggiatura online in evoluzione via wiki, ed i video mash-up.

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I mash-up ed i video remix stanno ridefinendo il modo con cui interagiamo con i media. Le audience di oggi non sono più interessate al consumo passivo di mass media omogenei, e rivolgono la loro attenzione verso la cultura partecipativa, potenziata dalla nuova generazione di applicazioni web sociali.

The Basement Tapes è un esempio eccellente di cultura partecipativa, che incoraggia la sua audience a giocare un ruolo attivo nel plasmare questo documentario in evoluzione, segnalando e remixando contenuti video ed audio presenti sul web. Con una vasta community online su OpenSourceCinema.org, The Basement Tapes è un progetto dedicato all'utilizzo degli strumenti dell'emergente cultura partecipativa, ed all'esplorazione ed analisi della sua storia.

Destinato a diventare un documentario in coproduzione con la National Film Board of Canada, il film verrà trasmesso su Documentary Channel e nei cinema nella primavera del 2008, ma sarà anche sul web. Non si tratterà di una versione tagliata del film che vuole trovare la propria strada su Internet, ma piuttosto di un progetto concepito per crescere proprio attraverso la rete.

Il sito web fornisce sia spezzoni dei filmati che gli utenti possono guardare e scaricare, sia i remix prodotti dagli utenti stessi grazie a questi materiali. Inoltre, The Basement Tapes ha una sceneggiatura aperta al contributo dei suoi lettori, sulla scia del successo della cultura collaborativa di Wikipedia, e propone un manifesto per questo nuovo modo di fare cinematografia online.

Il progetto annovera già vere e proprie icone come Lawrence Lessig e Jimmy Wales, assieme a musicisti come il collettivo Ninja Tunes conosciuto come DJ Food e l'ultra sperimentatrice di musica elettronica Girl Talk.

Tu potresti essere il prossimo.

Ecco i dettagli:

 



I media partecipativi al centro del palcoscenico

Ormai la folla del Web 2.0 sfrutta costantemente i media partecipativi, condividendo e remixando video online, collaborando a progetti musicali ed artistici da differenti parti del mondo, o entrando a livello globale in una conversazione tramite blog.

Ma mentre organizzazioni come Creative Commons tentano di rendere una realtà legale la condivisione, il remixing ed il passaggio alla cultura partecipativa, le grandi major conducono una loro battaglia per continuare a difendere i loro monopoli.
Se non hai mai sentito parlare del RIAA e della sue cause legali contro nonne, studenti dei college e bambini che non fanno troppa attenzione quando scaricano gli mp3, può darsi che ti sia capitato di leggere dell'MPAA e della sua lotta alla pirateria cinematografica.

L'industria cinematografica sta combattendo quella che qualcuno pensa sia una battaglia persa in partenza contro questo cambiamento nella percezione della proprietà intellettuale, perseguitando coloro che condividono file ed infrangono le leggi sul copyright; ed in tutto questo processo, quello che stanno facendo è solo demolire il futuro della creatività.

The Basement Tapes è fermamente basato sulle idee di Lawrence Lessig, professore di legge a Stanford e padre del movimento Creative Commons.

Questa prima clip tratta dall'archivio aperto di The Basement Tapes, ti introduce Lawrence Lessig, le licenze Creative Commons e le opere prodotte dalla cultura basata sul remix video:



Open Sourcing Cinema

The Basement Tapes non è il solo progetto a sfruttare gli strumenti della cultura partecipativa, ma sta aggiungendo qualcosa di innovativo ad una tradizione sempre più crescente di registi e produttori che utilizzano un approccio Open Source al processo creativo. I giorni dei film d'autore saranno presto rimpiazzati da pellicole create dalle community.

Recenti esempi di cinematografia aperta al pubblico includono The Echo Chamber, un documentario collaborativo su come l'amministrazione Bush abbia portato gli USA alla guerra all'Iraq, The Weblog Project di Robin Good, un film Open Source creato e modificato dai blogger per i blogger, Stray Cinema, che ha aperto i suoi spezzoni video al pubblico attraverso il suo sito, The Digital Tipping Point, un documentario Open Source sull'Open Source, nel quale ogni segmento è scaricabile da Internet Archive per il remixing, oppure progetti open source in divenire come A Swarm Of Angels.

Come mostrato da questo trend in crescita, i produttori cinematografici si stanno iniziando ad interrogare sul fatto che il modello di Hollywood sia l'unico valido per produrre film, con il suo approccio top-down sia alla creazione che al consumo mediatico. The Basement Tapes non fa eccezione, scegliendo di mettere l'audience al centro dei suoi sforzi; è un magnifico esempio di un film che esplora la cultura partecipativa in evoluzione e il suo impatto sulle leggi del copyright, facendo uso proprio di questa cultura per comunicare il suo messaggio.

Ma come fa tutto questo?



OpenSourceCinema.org

''Il copyright è un furto!

Ogni volta che poniamo il diritto d'autore su un nostro lavoro, lo stiamo sottraendo al pubblico dominio. Stiamo negando alle altre persone la libertà di condividere le idee a cui abbiamo dato vita. Stiamo negando agli altri la libertà di accrescersi intellettualmente grazie alle nostre idee. Certo, il diritto d'autore talvolta è necessario. E' un incentivo a creare, ad incoraggiare "il progresso della scienza e delle arti utili". Ma cosa dire quando è ancora in vita dopo la morte dell'autore fino a 75 anni dopo? Questo è un furto alla nostra eredità collettiva.''

Brett Gaylor, Open Source Cinema manifesto

Così inizia il manifesto dell'Open Source Cinema, forse il documento chiave della cinematografia ai tempi del video-sharing. L'idea è semplice - il copyright può essere talvolta necessario in alcune forme, ma per il mondo odierno è tendenzialmente obsoleto.

Se è stato semplice creare le leggi a difesa del copyright nell'era dei mass media, le cose attualmente sono un po' più difficili. L'informazione digitale è per sua stessa natura promiscua, e le compagnie che hanno successo nel Web 2.0 sono quelle che massimizzano le opportunità disponibili per chi voglia condividere con facilità i media online. Le audience non vogliono essere più limitate da un approccio in stile giardino chiuso - vogliono prendere parte alla creazione, e desiderano condividere liberamente i loro media.

Dal primo momento in cui visiti la homepage di OpenSourceCinema.org, questa dimensione partecipativa ed aperta alla condivisione si fa evidente.

oscinemahpage.jpg

Ti viene fornita immediatamente l'opportunità di creare o consumare media, di iscriverti e prendere parte ad una comunità di produzione cinematografica, ed un'introduzione ben montata di cosa sia questo progetto. In questo trailer introduttivo del progetto, hai la possibilità di capire se è qualcosa al quale vuoi davvero prendere parte.

In meno di tre minuti, questo mash-up tour delle problematiche inerenti al film descrive le idee principali dietro a questo approccio. Qui il video dà il meglio di se con un messaggio diretto quanto un pugno nello stomaco. Eccolo:

Se ti interessa puoi:

osc_videos.jpg

Fedele alle sue radici Web 2.0, il sito web di Open Source Cinema mostra i commenti degli utenti, gli ultimi remix, i membri, ed i filmati in una barra laterale proprio nella homepage. Questo, assieme alla possibilità di iscriversi per diventare subito parte attiva della video-sharing community, dà ad Open Source Cinema una dimensione sociale che ne decreterà il successo o il fallimento.

A giudicare dalla fervente attività degli utenti, e dall'impressionante volume di remix video, sembra che questa community sia già decollata. Infatti, anche se non sei interessato al remix dei video del progetto, Open Source Cinema rappresenta una grande risorsa per coloro che si interessano agli ultimi sviluppi nel campo dei mash-up di video online.

Al di là del sito, il progetto Open Source Cinema sfrutta, nella ricerca di nuove audience e di potenziali contributi, la potente viralità sia di YouTube che di MySpace. Questa è una mossa saggia che aiuterà ad attirare traffico ed attenzione.



Spazio per miglioramenti

Open Source Cinema è un servizio totalmente gratuito con un forte focus sui media underground, sulla cultura Open Source e sul processo collaborativo nella creazione di un film. Penso che possa ancora evolversi, con una migliore promozione del progetto.

Per far ciò, Open Source Cinema avrebbe bisogno di superare alcune imperfezioni significative. Per esempio, la navigazione video è tutto fuorché intuitiva, e mettere insieme filmati e remix video assieme in lunghe pagine non aiuta.

L'altra cosa che mi sbalordisce è che un progetto dedicato al remix dei video non faccia uso di strumenti tipo Jumpcut o EyeSpot per condividere ed "hostare" i video. Nonostante Blip.TV sia conosciuto e capace di fornirti video di buona qualità, non ha nulla a che vedere con gli strumenti di remixing, e rende perfino difficile condividere ed incorporare i video. Inoltre molti dei video inseriti dagli utenti sono un misto in formati Quicktime e Windows Media, nessuno dei quali ha le potenzialità Web di Flash video.

Il progetto dovrebbe rendere il più semplice possibile per gli utenti sia la condivisione di video sul web, che i loro remix.



Conclusioni

remixthemedia.jpg

Open Source Cinema è :

  • Un documentario sui cambiamenti nell'approccio alle leggi sul copyright, creato per essere trasmesso in tv e nelle sale cinematografiche nel 2008
  • Un indirizzo attivo per il video sharing ed il remixing
  • Un social network costruito sul genere dei mash-up di musica e video online
  • Un tentativo di sfidare il processo cinematografico tradizionale aprendo il processo creativo al pubblico, e portando il film in uno spazio di condivisione Open Source

Open Source Cinema è un tentativo di esplorare in maniera creativa le idee di proprietà intellettuale e di Creative Commons.

Piuttosto che provare a discutere il copyright e il suo scontro frontale con la cultura del remix da una prospettiva obbiettiva ed esterna, Open Source Cinema tenta di usare i media partecipativi per spiegare questo scontro. L'idea è semplice - gli utenti possono modificare la sceneggiatura, caricare filmati e remixare il lavoro altrui. I migliori risultati saranno trasmessi in tv e nelle sale cinematografiche.

Da quando le idee Open Source che hanno animato il software stanno investendo il mondo della produzione culturale, vediamo la nascita di progetti come Open Source Cinema che permettono di sfruttare il lavoro del pubblico, piuttosto che rilasciare un prodotto finito da consumare passivamente. Il video continua a crescere come il mezzo di riferimento di questo nuovo web, ed in futuro possiamo aspettarci lo sviluppo massiccio di produzioni partecipative.

Open Source Cinema è uno dei progetti che sta aprendo questa nuova strada.



Risorse addizionali

Se vuoi saperne di più sul progetto Open Source Cinema, e su altri progetti che si basano sulla cultura Open Source per la produzione cinematografica, vai ai seguenti link:




L'articolo è stato scritto originalmente da Michael Pick per Master New Media e pubblicato originalmente in data 13 aprile 2007 con il titolo: "Online Movie Mash-Ups And The New Wave Of Collaborative Digital Film-Making: The Basement Tapes". La versione italiana è stata tradotta da Alessandro Banchelli - per un feedback editoriale scrivi a Robin.Good[at]masternewmedia.org.

 
 
 
 
 
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