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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


19 novembre 2006

Un film Indipendente Scopre Le Trame Della Politica Estera Degli Stati Uniti In Medio Oriente: Breakdown - Estratti Video

Grazie ad Internet i film indipendenti hanno trovato nuove opportunità di realizzazione e distribuzione, permettendo ai registi di tutto il mondo di comunicare il proprio messaggio a milioni di persone ed opporsi alla macchina propagandistica dei mass-media.

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Photo credit: (c) Owl Film Productions

Destinazioni estremamente popolari come il sito di social networking MySpace o quello di video sharing YouTube rappresentano modalità efficaci per portare i film indipendenti all'attenzione delle persone senza dover investire delle cifre considerevoli in campagne di marketing come fanno gli studios di Hollywood.

Breakdown è un esempio; è un documentario indipendente che solleva il coperchio sulla politica estera dell'America in Medio Oriente - dallo sfruttamento dell'11 settembre alla facciata della guerra al terrorismo, dall'occupazione dell'Iraq all'invasione dell'Afghanistan.

Breakdown è un lungo documentario che si è guadagnato una discreta attenzione online rilasciando degli estratti su YouTube, e aprendo il suo contenuto alla discussione via MySpace.

Raccontando la storia in sei parti, ognuna con un tema specifico, Breakdown cerca di rispondere alla domanda ''La politica estera degli USA è completamente fuori controllo?''. Diversamente dai reportage dei mass-media sulla politica interventista e aggressiva dell'America negli ultimi dieci anni, Breakdown prova a fornire le ragioni principali e le motivazioni dietro le quattro guerre e gli innumerevoli morti del Medio Oriente.

Negli estratti principali del film che seguono, sottolineo il modo in cui il processo di realizzazione di un film indipendente ha permesso di sollevare importanti questioni e problemi che altrimenti sarebbero stati messi da parte dei mainstream media.

 



Lo sfruttamento dell'11 settembre

In questo primo estratto del film, viene esposta l'idea che il governo americano abbia sfruttato la tragedia dell'11 settembre. Come viene spiegato nel film, nel mese precedente all'11 settembre, Bush aveva annunciato una nuova politica energetica nella quale:

''... aveva chiesto di incrementare la presenza americana nel Golfo Persico, sul Mar Caspio, in Africa e America latina per fornire più petrolio agli Stati Uniti. E questo richiedeva l'uso di forze militari per proteggere il petrolio. Quindi, i fatti dell'11 settembre hanno fornito la scusa o la giustificazione per accelerare il processo di inserimento della potenza militare americana in questa regione, e nelle regioni del Caspio, in Africa e in America Latina per combattere contro il terrorismo. Le radici di questa politica, però, erano già state pianificate prima dell'11 settembre."

La politica estera americana in Medio Oriente è stata guidata dal desiderio di ottenere ancora maggiore controllo sul petrolio. Tutto è stato fatto passare con la scusa degli aiuti umanitari, delle armi di distruzioni di massa che non si sono mai materializzate, grazie a trame che farebbero arrossire le teorie di cospirazione più stagionate. Collegando Iraq, terrorismo ed armi di distruzione di massa fittizie grazie ai maggiori mass-media, l'amministrazione Bush ha tentato di giustificare la preservazione dei suoi interessi.



La facciata della Guerra al Terrorismo

La guerra al terrorismo - forse la scusa più oscura per iniziare una guerra da quando la diffusione del comunismo ha perso il suo valore come strumento di propaganda - fu connessa all'Iraq nel tentativo di giustificare il dispiegamento di migliaia di truppe americane nell'area, per quella che doveva essere comunicata come una guerra per la "liberazione". Ma come Erik Gustafson, veterano della prima guerra del golfo e Director of the Education for Peace in Iraq Center, spiega nell'estratto:

''prima della caduta di Saddam e del caos conseguente, l'unico terrorismo era quello di Saddam Hussein contro la sua stessa gente. Non c'era Al Qaeda, non c'era il tipo di terrorismo che vediamo adesso in Iraq. Questi sono gli orribili strascichi con cui gli iracheni hanno a che fare.

Quello che è ironico è che il presidente Bush dice agli americani che "dobbiamo lottare contro il terrorismo", come se i terroristi fossero tutti in Iraq. Quello che abbiamo fatto in realtà è stato portare i terroristi agli iracheni.''

In questo modo la politica estera americana in Medio Oriente può nascondersi dietro la guerra al terrore come mezzo più conveniente e le truppe possono essere dispiegate per tutto il Medio Oriente ovunque vi siano ricchi bottini da arraffare e proteggere.



L'occupazione dell'Iraq

Questo film indipendente racconta una storia diversa da quella raccontata alle persone attraverso le televisioni. Nel prossimo estratto, le truppe americane danno una testimonianza sincera dell'impatto della loro presenza in Iraq, e la confusione sull'inesistenza delle armi di distruzione di massa. Queste voci non trovano spazio nei notiziari. Come Benjamin Buch, Maggiore della Marina americana spiega:

''quello che vediamo oggi è che ad un intero esercito viene detto: "Si, scusate, è stato tutto un errore, ma dovete ancora occuparvene. Non possiamo portarvi via...

Le nostre truppe non sono più liberatori, ma occupanti.''

Con le truppe americane che non vogliono stare lì e gli iracheni guidati dal nazionalismo, l'estremismo e l'odio dovuto alla continua presenza di quelle che sono diventate forze di occupazione e che hanno portato il terrorismo in una nazione, rimane una domanda: perché le forze americane sono ancora in Iraq?



I registi indipendenti ed il Web 2.0

Film indipendenti come Breakdown avrebbero dovuto affrontare delle difficoltà maggiori prima dell'avvento del Web 2.0. Ora è possibile, con poco o nulla, entrare nel vasto mondo di siti di condivisione video che stanno dominando il panorama di internet ed ora è davvero possibile sfidare i mass media.

La verità e le indagini non sono più un campo d'interesse riservato a grandi corporazioni con interessi in gioco. Nell'età del citizen journalism, dei mash ups, del video sharing e dei social networks possono emergere punti di vista alternativi.

Breakdown ha usato saggiamente MySpace e YouTube per raggiungere il vasto pubblico rendendo noto il suo messaggio. E' una lezione importante per i produttori indipendenti.

Non chiudete il vostro lavoro nel tentativo di proteggerlo dalla possibilità di essere distribuito - la rete è il modo più efficace per far notare il vostro messaggio.



Per saperne di più:

 
 
 
 
 
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