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16 maggio 2005

I Micropagamenti Per Fare Soldi Online: Saggio Di Robin Good

Saggio di Robin Good sui micropagamenti, su come sono stati fraintesi, male utilizzati nella maggior parte dei casi e come potrebbero essere usati al meglio, per il beneficio non solo degli autori di contenuti, ma per supportare e fondare un cambiamento radicale nell'economia online.

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Photo Credit: LotusHead

L'economia mondiale e l'informazione online non devono essere viste solo secondo il sistema capitalista occidentale. Le semplici leggi economiche della domanda e dell'offerta non sono nemmeno applicabili all'economia dell'informazione, in quanto l'offerta dell'informazione digitale è pressoché infinita.

 

I micropagamenti, non solo forniscono un approccio etico unico per premiare il contenuto di qualità, ma rappresentano anche la soluzione migliore per sostenere gli artisti e gli autori indipendenti e tutte quelle figure "non commerciali" che si preoccupano innanzi tutto di fornire un servizio sociale agli altri, prima di fare affari con crescenti profitti.

Ci sono davvero molte persone propense a supportare un sistema economico dell'informazione che fornisca gran parte del contenuto gratuitamente e che, allo stesso tempo, permetta la donazione spontanea di piccole somme di denaro per sostenere la continua disponibilità e creazione di contenuto condivisibile.

Se siamo davvero convinti di non creare più generazioni di nullatenenti digitali, l'approccio etico del micropagamento può fornire il modo migliore per diffondere informazioni rapidamente mantenendo in vita un sistema sostenibile, felice ed in crescita.

A questo proposito ho letto recentemente il saggio di Clay Shirky sul brillante futuro dei micropagamenti.

I Micropagamenti sono meccanismi di pagamento elettronico con carta di credito che permettono ai visitatori di un sito web di pagare con piccole somme quello che vedono sul sito, ad esempio: i migliori articoli, i saggi, i file PDF, interviste audio o videoclip.

Ho la netta sensazione che il potenziale successo, o il fallimento, dei micropagamenti non abbia nulla a che fare con l'attuale capacità di trovare un modo invisibile per addebitare e fare pagare il contenuto desiderato senza interrompere troppo il procedimento di raccolta di informazioni online di un futuro cliente micropagante.

Se così non fosse, non esiterei un attimo a consigliarvi BitPass come mossa successiva verso l'iniziazione al micropagamento. Il servizio è pronto all'uso, non è difficile da installare e se leggete ed ascoltate il suo mantra di marketing, entrambi voi ed il vostro cliente micropagante potreste probabilmente trarre vantaggio da questa nuova forma di micro-addebito per l'accesso al contenuto.

Ma come dice Shirky, ed io sottoscrivo pienamente, non è questo il caso.

Dunque i micropagamenti sono un'idea errata, male applicata o ancora essi devono essere compresi correttamente, sviluppati ed implementati in contesti in cui possono aggiungere, invece di togliere?

Definizione di micropagamenti

Ecco un paio di opzioni per dare un'idea della varietà di definizioni esistenti:

"Sistemi capaci di gestire arbitrariamente piccole quantità di denaro."
W3C
http://www.w3.org/ECommerce/Micropayments/#About

"Per i consumatori, definisco i micropagamenti come una transazione elettronica od un pagamento che varia da 10$ a 0,1 centesimi, che viaggia su Internet od all'interno di un'infrastruttura pubblica."
http://www.atnewyork.com/news/article.php/8481_718811
Erin Joyce

Ci sono dunque molte opinioni e definizioni diverse sui micropagamenti. Quando qualcosa non esiste ancora, è più difficile coglierne la sua natura, ecco perché è così importante chiarire e definire con precisione ciò a cui mi sto riferendo.

Breve storia dei micropagamenti

Jakob Nielsen è stato uno dei principali sostenitori dei micropagamenti dal 1998. Con lui, altri eminenti analisti della tecnologia e futuri veggenti come Nicholas Negroponte del MIT hanno lungamente parlato e scritto dell'imminente implementazione dei micropagamenti.

Nuove idee, tecnologie e modi di vedere i micropagamenti sono emersi ed hanno aperto nuove forme di supporto della sostenibilità per il contenuto ed i servizi online etici e sociali.

I micropagamenti sono stati da tempo difesi per diversi motivi ma la loro forza trainante e la loro intenzione non detta è stata l'unica a trovare modi per addebitare facilmente l'uso dei contenuti che altrimenti sarebbero stati difficili da vendere.

I micropagamenti supportano efficacemente:

  1. L'efficienza del mercato. Sembrerebbe che il mercato dell'informazione sia ben predisposto per addebitare qualsiasi forma di risorsa di riserva. (Google Adsense é un buon esempio di sistema di micropagamento invisibile all'utente efficace e funzionante).

  2. La replica di un sistema di pagamento giá in uso e largamente accettato dai consumatori. I sostenitori suggeriscono l'esempio dei telefoni, dell'elettricitá e del gas, tutte queste utenze, infatti, utilizzano un sistema di micropagamenti nei confronti dei quali la gente non ha pregiudizi.

  3. La capacitá di fare pagare informazioni che altrimenti sarebbero gratuite. D'altra parte, la più aspra critica ai micropagamenti ha posto l'accento su di un più ampio numero di problemi per supportare l'argomentazione che i micropagamenti sono un fallimento.

Ci sono davvero tante buone ragioni per le quali i micropagamenti sono stati descritti, percepiti e criticati come un'idea fallimentare senza possibilitá di successo nel mercato globale.

Le principali ragioni di questa critica sono:

  1. Difficoltá d'uso. I micropagamenti non ci vengono incontro, ci sono troppe barriere per la gente: cercare informazioni, registrarsi, prendere la carta di credito, inserire i codici ed altro, si farebbe prima a fare un'altra ricerca su Google, a meno che voi non siate gli unici a detenere quel tipo di informazione, ma a quel punto, non vi converrebbe venderla per un piccola somma.

  2. Standardizzazione. La struttura dei micropagamenti dovrebbe essere un open standard sicuro sul web a cui ogni societá o servizio potrebbe accedere senza doversi scontrare con alcun sistema proprietario di sorta. Gli sforzi compiuti per la standardizzazione di W3C sono stati interrotti a causa della mancanza di più ampio consenso e supporto delle parti coinvolte. Se un utente prepaga tramite un sistema di micropagamenti come BitPass o FirstGate, non ha diritto ad accedere a tutto il contenuto online disponibile a pagamento, ma solo a quel contenuto registrato ad uno di questi due provider.

  3. Avversitá competitive create dalle politiche del contenuto online gratuito. Se c'é una gran quantitá di contenuto gratuito, gli utenti si sentirebbero sempre incentivati a cercare le risorse gratuite e non quelle a pagamento, per quanto le somme possano essere esigue, evitando, quindi, di attivare un account per i pagamenti. Qualsiasi limite artificiale al facile accesso all'informazione é contro la formazione di un pubblico sempre più ampio. Per il crescente numero di autori etici ed indipendenti online, è più attraente coltivare un maggior pubblico che non paga, piuttosto che un pubblico più esiguo che paga qualche cosa.

  4. Fallimento record. Un gran numero di societá hanno provato ad entrare nello spazio potenziale di questo mercato senza ottenere successi rilevanti. Tra queste societá ci sono: FirstVirtual, Cybercoin, MicroMint, InternetDollar, Digicash e Millicent.

  5. Gli utenti vogliono prezzi semplici e prevedibili. I micropagamenti creano uno stato di ansia e confusione nell'utente che non sa cosa sta pagando e quando gli/le verrá addebitata quella somma.

  6. I contenuti vogliono essere gratuiti. Se davvero esiste una gran quantitá di contenuto gratuito, gli utenti si tratterranno dall'accettare di pagare anche una minima somma di denaro, per del contenuto che possono trovare gratuitamente da altre parti. In un sistema economico in cui molto contenuto di qualitá è fornito quotidianamente in modo gratuito, la strategia della gratuitá é stabile ed é una strategia che funziona bene sia quando nessuno la utilizza, sia quando è utilizzata da tutti.

  7. Il contenuto gratuito sta diventando più competitivo rispetto a quello a pagamento. Dato che la quantitá di contenuto gratuito sta crescendo, il contenuto a pagamento vedrá tempi molto duri per sopravvivere.

  8. Complessitá di paragone. Quando si sta pagando qualcosa, inevitabilmente si pensa se quel prezzo sia davvero appropriato e competitivo per quello che si sta acquistando. Dunque, come si fa a comparare il prezzo di un articolo di un famoso quotidiano che costa 15 centesimi, con un altro articolo di un altro famoso quotidiano che ne costa 30? E' difficile valutare l'effettivitá dei costi ed i vantaggi che si possono trarre.

  9. Ansia da acquisto. Si creano barriere ogni volta che compare un prezzo. Non importa quanto possa essere facile l'uso del micropagamento, ma l'ostacolo creato sará, in molti casi, difficile da superare.

  10. Il sistema dei micropagamenti oggi funziona in modo tale che prima di vedere bisogna pagare. Sebbene questa funzione possa essere considerata etica in molte situazioni, crea ancora una volta degli ostacoli alla diffusione ed alla raggiungibilitá del vostro contenuto, il che é l'esatto opposto di quello che vorrebbe ottenere un qualsiasi editore.

Una visione possibile

Secondo me, molte di queste critiche non hanno preso in considerazione altre variabili ed applicazioni potenziali che potrebbero trasformare radicalmente la nostra percezione generale dei micropagamenti, il loro ruolo e l'effettivo potenziale nelle nostre economie virtuali presenti e future.

Un esempio di micropagamenti é quello che offre PayPal per le donazioni: basta cliccare su di un bottone, scegliere la somma e confermare. Anche qui bisogna essere registrati, ma basta farlo una volta.

Anche GoogleAdsense ed altri programmi simili offrono sistemi di micropagamenti invisibili che non hanno bisogno di infrastrutture speciali per funzionare.

Ma non sarebbe sempre così se le economie non dovessero lavorare al servizio di un sistema di libero mercato capitalista che premia i profitti senza tenere in considerazione l'interazione sociale, lo scambio ed il benessere sociale creato da questi ultimi.

Sarebbe quindi ragionevole considerare gli esistenti ed efficaci sistemi di pagamento elettronico come PayPal, Amazon Honor System, Google AdSense ed altri, come grandi esempi dei benefici e dei vantaggi creati dai micropagamenti nelle nostre economie di informazioni online.

O no?

Non è forse vero che i servizi di pagamento su Internet abilitano i micropagamenti da pochi centesimi (AdSense) ad alcuni dollari (Amazon Honor System), direttamente od indirettamente in favore di qualsiasi autore, editore od artista che li integra nel suo sito? Sì, è proprio così e lo fanno senza limitare l'accesso al contenuto e senza contare l'attrazione naturale esercitata dal contenuto gratuito. I contenuti possono davvero essere gratuiti.

I micropagamenti sono destinati a fallire?
Clay Shirky ha ragione, quando sostiene che le attuali società di micropagamenti sono destinate a fallire. Non perché i micropagamenti siano sbagliati, ma perché abbiamo ancora una volta provato ad applicare un concetto nuovo ad un sistema vecchio. Ecco perché non funzionano. I micropagamenti sono un'idea che dev'essere ancora compresa.

Ecco la definizione precisa ed indiscutibile di Clay Shirky dei micropagamenti:

"Internet rende tutti gli schemi supportati dagli utenti più difficili e rende la raccolta di compensi più difficile, mentre rende le donazioni più facili. Questi effetti si moltiplicano. Internet rende la raccolta di compensi obbligatori per gli utenti più dura e rende molto più facili le sovvenzioni volontarie."

Dunque i micropagamenti potranno davvero avere successo quando non creeranno più barriere all'accesso al contenuto, quando saranno facili da effettuare e quando supporteranno pagamenti volontari e non forzati.

Il modello del giro d'affari dei regali supporta bene i micropagamenti.

Uno degli approcci ideali sarebbe la creazione di un modello di profitto basato non su severi modelli economici di profitto, né sulle classiche leggi della domanda e dell'offerta, ma piuttosto sulla convinzione che in una nuova economia dell'informazione, gli utenti etici vogliono davvero premiare e supportare il lavoro di intelletto che considerano valido e che ha bisogno di essere tutelato.

Jay Dru propone un modello alternativo di economia dell'informazione:

"Propongo la creazione di un modello di profitto non basato sulla domanda e sull'offerta (che non è appropriato per l'informazione, dato che l'offerta potenziale di qualsiasi articolo è infinita) ma sulla buona volontà umana ed il rispetto per il valore del contenuto."

L'autore continua suggerendo che un sistema di profitto basato sull'abbondanza piuttosto che sulla scarsità è molto più in sintonia con l'economia dell'informazione che si sta sviluppando sotto i nostri occhi e con la grande forza trainante del contenuto gratuito di cui sopra.

"Le persone che pagano per leggere un libro in linea, pagano quel compenso perché non sono in grado di trovare quel contenuto da un'altra parte. Ciò significa che tutti quelli che lo leggono, pagano e nessun altro lo legge. Inversamente, quando qualcosa che è disponibile gratuitamente chiede ai lettori di pagare, solo una piccola parte di loro lo farà.

In ogni caso, se c'è qualcosa di buono, è molto facile che sia trovato (e potenzialmente pagato) da un più ampio numero di persone.

Quindi quale potrebbe essere una via corretta e pragmatica ai micropagamenti e quale sarebbe la potenziale applicazione effettiva di questo nuovo modello?

Cominciate a guardare all'opportunità di utilizzare i micropagamenti per i meccanismi di pagamento "volontario" e vedrete immediatamente una situazione completamente diversa.

Riassumendo, ecco quello che penso:

  1. I micropagamenti non devono essere un pre-pagamento per accedere all'informazione.

  2. I micropagamenti sono adatti a fornire supporto economico ai singoli creatori di contenuto ed alle piccole organizzazioni i cui lettori vogliono incoraggiare, supportare e sponsorizzare volontariamente.

    I micropagamenti sembrano offrire la capacità di premiare volontariamente i creatori etici di contenuti, senza bisogno di un mediatore, nè di addebitare prezzi alti. (vedi anche Shirky, 2000)

    In tutti i casi i micropagamenti non dovrebbero costituire un ostacolo all'accesso ai contenuti.


  3. I micropagamenti dovrebbero permettere donazioni volontarie semplici ed invisibili che gli utenti vogliono fare, per supportare i singoli autori e/o le organizzazioni di cui si fidano e di cui condividono gli obiettivi.
  4. I micropagamenti dovrebbero essere un atto post-facto. Essi offrono la soluzione ideale per un atto volontario di supporto da parte dell'utente, dopo che ha beneficiato ed apprezzato i contenuti.
  5. I micropagamenti dovrebbero essere sostenuti da un software standard open source che permettesse agli utenti di utilizzare somme di denaro facilmente per i pagamenti online e per l'iscrizione ai siti per la raccolta dei fondi donati.

    Quindi chi offre tutto ciò?

    La soluzione pratica deve ancora essere inventata, ma i tempi, le idee e le circostanze sembrano essere maturi, non solo per creare un sistema di pagamento non restrittivo per i contenuti, anzi, che li aumenti, ma che può potenziare il cambiamento epocale dal compenso all'eticamente gratuito cui stiamo assistendo.

    La comunità open source potrebbe avere il migliore potenziale per cogliere questa opportunità e, ancora una volta, gettare le basi per una trasformazione sociale davvero rivoluzionaria che molti credono sarà attuata dalle tecnologie della comunicazione.

    Come si può arrivare a tutto ciò?

    La soluzione sta innanzi tutto nel nostro approccio nei confronti del contenuto gratuito e nel capire l'importanza di sostenere un sistema economico in cui questa immensa condivisione di conoscenza possa essere perpetuata ed estesa ad ogni essere umano.

    Il problema, qui, non verte sui micropagamenti in quanto sistemi che facilitano il trasferimento di denaro ad altre persone, col minimo costo e col minimo sforzo.

    Se uno di questi sistemi potesse essere creato e sviluppato da persone che credono in una società libera che condivide (la comunità open source), queste persone avrebbero un'opportunità unica per spiazzare le banche ed i grandi media e creare una soluzione autonoma, decentralizzata e non aziendale, con un sistema per i pagamenti sostenuto e scelto dagli individui al posto dei sistemi tradizionali, aziendali e commerciali.

    Probabilmente questo sistema dovrebbe inizialmente affiancarsi con alcuni degli esistenti sistemi bancari attuali, ma il potere numerico dei suoi utenti gli darà la capacità di superare e rimpiazzare, una volta maturo, il nostro approccio obsoleto ad un'economia dell'informazione davvero sostenibile.

    Non esiterei a considerare i micropagamenti come una grande opportunità fondamentale per creare un sistema alternativo di pagamenti, in grado di evitare gradualmente:

    1. I maggiori sistemi di carte di credito

    2. Il sistema bancario tradizionale

    Sebbene apparentemente utopistico, non vedo alcuna forza in grado di resistere al numero di sostenitori/utenti che questo sistema potrebbe rapidamente accumulare.

    Considerazioni finali

    Le persone non odiano i micropagamenti. Odiano pagare per i contenuti e non amano essere interrotti mentre cercano informazioni.

    Alcune persone amano premiare i contenuti di qualità, quando li trovano. Se possono farlo con un modo semplice ed invisibile per donare piccole somme di denaro per sostenere il buon lavoro di un autore indipendente, lo faranno.

    Proprio come quando lasciate la mancia al barista perché vi ha fatto un buon caffé o perché vi ha fatto sorridere. Proprio come quando donate agli artisti di strada. Ci piace premiare il lavoro e lo sforzo sociale che richiede sofferenza e sacrificio, per offrire qualcosa che fa parte del bene comune. Ecco perché dobbiamo capire che è importante fare lo stesso online, se vogliamo imparare e crescere tramite la condivisione libera.

    Molte persone capiscono che il nostro sistema economico ha molte falle che danneggiano l'essere umano a livello globale. Quando queste persone capiranno anche che i micropagamenti, implementati come donazioni volontarie post-facto, possono essere un approccio ampiamente diffuso e sostenibile per la collaborazione online ed il mutuo beneficio, lo scambio, l'apprendimento ed il commercio, saranno più che felici di contribuirvi.

    Rispetto all'argomento "Fama e Fortuna" ed il fatto che oggi gli autori debbano scegliere l'una a scapito dell'altra, vorrei sottolineare che la fama e la fortuna possono essere entrambe ottenute oggi con molta più facilità rispetto a ieri.

    Salvo che non abbiate conquistato onestamente la vostra fama condividendo la vostra conoscenza di valore e le informazioni di cui siete in possesso, sarà molto difficile per voi ottenere il supporto spontaneo ed in continua crescita degli utenti etici nei confronti degli autori ed artisti indipendenti, non commerciali e non profit online.

    (Mi potrete definire pazzo, tecno-hippy, utopista, ma non potrete certo dire che non ho provato ad argomentare il tema ed a fornire un quadro alternativo.)

    Cosa ne pensate?

    Fatemi sapere!

    Consultazione ed approfondimento

    Micropayments Archives di PaidContent.org/Rafat Ali

    W3C Micropayments Overview

    W3C Recommended Reading Resources on Micropayments

    The Case Against Micropayments
    di Clay Shirky
    12/19/2000

    Rethinking Micropaymentsdi Dru Jay
    1/17/00

    The Case Against Micropaymentsdi Andrew Odlyzko
    Digital Technology Center, University of Minnesota,

    The Mental Accounting Barrier to Micropayments di Nick Szabo
    1996

    The Case For Micropayments
    Jakob Nielsen's Alertbox 25 Gennaio, 1998

    Readers' Comments on Micropayments

    Predictions for the Web in Year 2000
    Jakob Nielsen's Alertbox, 26 Dicembre, 1999

    User Payments: Predictions for 2001 Revisited
    Jakob Nielsen's Alertbox, 23 Dicembre, 2001

    The Return of Micropayments
    Will Tiny Payments Finally Make Their Big Debut?
    di Michael Hurwicz
    December 2001

    Nickeled-and-Dimed to Death
    FastCompany - Da: Issue 52 | Novembre 2001

    Performance-Based Advertising, Paid Content and Micropayments
    March 20, 2001
    di Erin Joyce

    Google Directory (ODP)
    Micropayments

    Per saperne di più sull'economia dei regali vedere: Gift: Imagination & the Erotic Life of Property, di Lewis Hyde.

    Tratto dall'articolo di Robin Good pubblicato in data 29 Settembre 2003

 
 
 
 
 
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