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19 agosto 2007

L'incubo Google E' Finito: Robin Good E' Riapparso Nelle SERP Di Google - Dì La Tua Per Evitare Che Si Ripeta!

Master New Media è tornato ieri fra i risultati delle ricerche di Google.

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Un'ottima notizia per tutti i miei collaboratori e spero anche per tutti voi che ci seguite. Quest'ultima settimana abbiamo dovuto affrontare una sfida davvero difficile per chiunque, e sebbene io NON abbia ancora ben capito quale sia stato l'errore o lo sbaglio responsabili del mio ban temporaneo dalle pagine dei risultati delle ricerche di Google, è assolutamente fantastico che qualunque cosa io, o qualcun altro, abbia fatto ci abbia tirato fuori dal baratro.

Il problema è che mentre sono qui a ballare da ore in terrazzo, ebbro di gioia per aver riottenuto la mia solita visibilità agli occhi onniscienti di Google, so ben poco in merito all'origine di questa vicenda, e non posso nemmeno non temere che ciò riaccada ne tantomeno non provare preoccupazione sapendo come possa succedere anche ad altri.

E' giusto che Google eserciti un potere tanto spropositato sulla mia capacità di "esistere" come entità su internet? Non è forse questo un episodio che dovrebbe farci riflettere, come detto da Fabio Masetti, sulla natura di Google e su come possa giocare a suo piacimento con le tematiche relative alla net neutrality, simili a quelle che temiamo dalle mastodontiche telco, avendo la possibilità di escludere i contenuti di chiunque senza fornire motivazioni plausibili e chiedendo di ammettere le mie colpe prima di essere anche solo ripreso in considerazione?

So che posso sembrare oltremodo paranoico, ed a molti fra voi non piace nemmeno pensare a questa possibilità, ma se lasciate da parte il lato emotivo e le vostre preferenze in ambito informatico, e approcciate il problema in maniera lucida e razionale, il fatto E' che GOOGLE PUO' penalizzare arbitrariamente siti web senza la necessità di fornire spiegazioni trasparenti sul perché dell'accaduto. Se notificasse apertamente ai siti web cosa c'è che non va, non avrei nulla da obiettare contro tali penalizzazioni, dato che i siti colpevoli avrebbero l'opportunità e il tempo di correggere laddove hanno sbagliato.

Molti fra noi che lavorano nel campo dell'editoria indipendente non sono nati webmaster, specialisti di SEM, server admin o coder in grado di scrivere script per pulire lo spam nei commenti.

Abbiamo uno spirito imprenditoriale e coraggioso spinto dalla necessità di far sentire la nostra voce e dal genuino desiderio di innovare. Amo creare nuove opportunità online, che mi diano la capacità di lavorare ed essere sempre aggiornato su ciò che mi appassiona e mi aiutino al contempo a contribuire attivamente allo sviluppo di un ecosistema mediatico vario, distribuito e maggiormente democratico.

Ma questa non è una buona ragione per penalizzarci in maniera tanto anonima quanto ingiustificata.

Penso che sarebbe opportuno che qualcuno di voi facesse sentire la propria voce, prima che una cosa del genere possa capitare anche ad altri.

 

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Le statistiche Hitbox mostrano il provvidenziale ritorno dei visitatori di ieri mattina





I piccoli editori indipendenti online sono una nuova razza di professionisti dei media e dovrebbero essere aiutati, supportati e incoraggiati per le nuove opportunità che creano e per le utili informazioni o servizi di intrattenimento che forniscono. Tenerli in ostaggio con delle pesanti sanzioni causate da errori di origine pressoché ignota non credo sia il modo migliore per supportare loro ed il loro contributo vitale al successo del mercato dell'advertising di Google ed alla qualità delle sue ricerche.

Prendete il mio caso come esempio.

Per coloro che non lo conoscessero, questa microimpresa che presuntuosamente chiamo Media Network di Robin Good, è cresciuta abbastanza dal one-man blog dal quale iniziai qualche anno fa per la passione di condividere le mie scoperte di lavoro professionale.

Oggi, più di 13 persone in tutto il mondo, contribuiscono e sono pagate da questa piccola realtà editoriale online, ed il numero inizia lentamente ma stabilmente a crescere. Non c'è nessuna compagnia mediatica alle mie spalle, non siamo nella Silicon Valley...ragazzi, non ho ricevuto finanziamenti economici da nessuno, non vivo negli Stati Uniti, e non sono di madrelingua inglese, ne tantomeno ho conoscenze nelle stanze dei bottoni dei media o della politica.

Allo stesso tempo, nell'arco di un po' meno di due anni e mezzo, Master New Media ha ottenuto risultati davvero cosiderevoli diventando:

a) un sito con PR pari a 7 secondo il ranking di Google stesso

b) uno fra i principali 10,000 siti di tutta Internet, come riportato da Alexa

b) uno dei principali 350 blog su Technorati con oltre 2400 link in entrata solo negli ultimi 6 mesi (anche se penso dovrebbe essere più alto, ma Technorati da quel orecchio proprio non ci sente)*,

c) uno fra i principali 15 blog italiani,

d) un Premium Partner di Google AdSense,

e) uno dei risultati spesso nelle prime pagine delle ricerche di Google senza utilizzare tattiche SEM o SEO,

f) una risorsa di contenuti disponibili in varie lingue che ha più di 17,000 articoli indicizzati da questo gigante della ricerca.

g) un modello pionieristico di giornalismo online che ha segnato un trend ora seguito da molti fra i nuovi e più popolari blog americani.

Ecco perchè, non essendo uno di quei siti nati l'altro ieri, una penalizzazione non documentata, ne specificata ed oscura come quella ricevuta da Google è molto difficile da sopportare.

Certo, devo fare anche della sana autocritica: Ho capito che devo assolutamente differenziare le nostre fonti di ricavo, così come rinforzare il mio supporto tecnico e l'attività di controllo della qualità, ma anche se facessi soltanto il 40 o 50% delle nostre revenue da Google (invece del 85%) avere un cliente in una posizione di quasi monopolio che può chiudermi la porta in faccia senza nessun avvertimento o spiegazione è qualcosa di infernale.

Non solo perché mette in pericolo nello spazio di alcune ore/giorni l'incredibile lavoro volontario che individui non pagati hanno fatto per molti anni della loro vita, ma anche perché rischia di uccidere gli outlet di produzione di contenuti d'alta qualità portati avanti con energia, che sono vitali per il successo di Google stesso e del suo modello di advertising.

Ecco perchè penso che tutti dovrebbero levarsi in piedi e far sentire la propria voce in proposito a Google, prima che al vostro business editoriale online accada ciò che mi è appena accaduto.

Non sto dicendo che i siti e i webmaster che li gestiscono non debbano essere penalizzati laddove facciano cose non chiare o non conformi alle linee guida di Google. Auspico che siano redatte delle linee guida ancora più chiare di quelle attuali come maggior chiarezza va fatta sulle relative penalizzazioni qualora tali regole vengano infrante e se è il caso anche di sanzionare maggiormente taluni comportamenti scorretti.

Le informazioni disponibili sono poche e spesso sono spiegate in maniera ben poco chiara, nascondendosi dietro a termini ambigui proprio in quei momenti in cui maggiore sarebbe la necessità di risposte chiare ed univoche.

Ecco perchè chiedo espressamente che ogni sito o webmaster sia direttamente informato da Google (o da ogni altro grande motore di ricerca) su problematiche tecniche o violazioni delle regole legali/etiche che possano essere state perpetrate dai loro siti, dando a costoro anche il tempo materiale per correggere ove hanno sbagliato, prima che la penalizzazione abbia efficacia. Questo è l'unico modo di comportarsi in maniera educata e civile coltivando così partner fedeli e grati.

(A proposito: Google ha anche attivato una funzionalità per messaggi fra gli strumenti disponibili su GWT, ma almeno nel mio caso non è stata utile ad identificare quale fosse il problema e a risolvere qualsiasi problema Google avesse incontrato con il mio sito).

GWT-no-messages.gif

E' tempo di svegliarsi, cari editori online indipendenti! Nell'equazione del business di Google ci siete anche voi...non dimenticatelo.

Fate sentire la vostra voce. Scrivete un post, o direttamente a Google, dicendo cosa pensate di questo e delle sue politiche di bannaggio siti.



Se ti sei perso le precedenti puntate di questa storia a lieto fine, ecco la cronologia degli eventi:


* Il problema del ranking Technorati - come ho già detto due volte a Technorati, Master New Media è UN sito con UN autore, e il suo ranking ed il conteggio dei link non dovrebbe essere suddiviso per 4 o 5 come avviene ora. Technorati infatti considera le edizioni nelle varie lingue di Master New Media in maniera separata quando in realtà l'autore e il contenuto è soltanto uno. Se ciò fosse corretto, MasterNewMedia mostrerebbe più di 3000 link in entrata negli ultimi 6 mesi, ponendoci vicino ai principali 100 blog al mondo, a concorrere con blog o network di blog che impiegano decine o centinaia di collaboratori.




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L'articolo originale porta la firma di Robin Good per Master New Media ed è stato pubblicato con il titolo: "The Google Nightmare Is Over: Master New Media Is Back Inside Google SERPs - Lessons Learned". Martinelli Mirco ne ha curato la versione italiana - per un feedback editoriale scrivi a Robin.Good[at]masternewmedia.org

 

Scritto da per MasterNewMedia.
 
 
 
 
 
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